Lamezia, incontro Faisa Cisal nel piazzale degli autobus: avviate iniziative in difesa lavoratori del settore

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Lamezia Terme - Un incontro per preannunciare le prossime iniziative in difesa dei lavoratori del settore dei trasporti. Questa mattina, nel piazzale degli autobus Colombo di Lamezia, la Faisa Cisal, alla presenza dei dirigenti regionali e dei lavoratori, ha denunciato le difficoltà del settore. Due i motivi principali che li ha spinti a scendere in piazza: il trasporto pubblico locale di competenza regionale e le autolinee a lunga percorrenza che vivono solo di mercato.

Per quanto riguarda il tpl la Faisa Cisal e i lavoratori rivendicano: “il diritto a ricevere il 20% del salario a seguito del ricorso alla cassa integrazione che garantisce fino all’80%. Le aziende - rimarcano - avevano assunto come impegno di liquidarlo loro già l’anno scorso ma poi non hanno elargito il ristoro promesso ai lavoratori. Solo in pochi lo hanno fatto ma tanti ancora no”.

Per quanto riguarda le autolinee, affermano: “siamo pronti a partire e rivendicare maggiore attenzione da parte dello Stato andando anche a Roma per un settore che, a pari di altri, è fortemente penalizzato. Vive esclusivamente di mercato e in un momento dove è ridotto ai minimi termini i lavoratori stanno vivendo estreme difficoltà con salari ridotti all’osso. Non possiamo accettare ulteriormente che questa situazione vada avanti”.

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I sindacati, quindi, si stanno muovendo su due fronti, e, annunciano, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale che “già domani avvieremo le procedure per un’azione di sciopero. Le aziende devono riconoscere che i lavoratori stanno continuando a garantire il servizio di mobilità ai calabresi ogni giorno, assumendosi anche rischi di contagio”. Chiedono, quindi, l’integrazione del 20% del salario mancante. Infine, ricordano che le iniziative, intraprese in difesa dei lavoratori, partono dal presupposto che “le aziende sono state ristorate. Hanno lavorato di meno ma introitando gli stessi corrispettivi. Pertanto, non si capisce perché a pagare sono sempre i lavoratori”.  Per quanto riguarda le autolinee si dicono pronti ad “andare a Roma a fianco delle aziende per chiedere maggiori ristori”.

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