Lamezia, nel 2017 spesi in giocate 86,8 milioni. Curcio: “Fenomeno pervasivo su cui la criminalità esercita forme di ingerenza”

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Lamezia Terme - “A Lamezia, nel 2017, sono stati spesi in giocate 86,8 milioni, per 51,7 milioni di vincite”. Fa molto riflettere il dato dell’Agenzia delle dogane e Monopoli commentato da Anna Maione, magister della Comunità Masci Lamezia Terme 2  “Don Pasquale Luzzo”, nell’incontro “Emergenza ludopatia: rapporto tra usura e criminalità nel Lametino”, che ha gremito il salone “Giovanni Paolo II” del seminario vescovile. Il convegno promosso dal Masci, infatti, ha acceso i riflettori su una piaga sociale allarmante che, paradossalmente, trova terreno fertile anche dalle nostre parti. E che rovina vite e affetti. Uno sconquasso esistenziale di cui dà la perfetta misura la testimonianza del vibonese Nicola, 46 anni, che partecipa al gruppo di auto aiuto del Ser.D. lametino, diretto da Giovanni Falvo (che nella serata ha inquadrato la ludopatia dal punto di vista medico). “Ho iniziato giocando un euro e vincendone subito 100. Sentivo dentro di me qualcosa di irrefrenabile. Sono quindi passato alle bugie; poi, a piccoli prelievi dal portafoglio di mia moglie. Ho anche chiesto soldi agli amici. Che ho sempre restituito. Però, prima di perdere definitivamente la famiglia, mi sono rivolto al Ser.D. lametino” ha raccontato Nicola. 

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Ed è proprio il dramma umano che scatena gli appetiti criminali. Come ha spiegato il procuratore della Repubblica Salvatore Curcio: “Il gioco d’azzardo genera dipendenza, come riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità. È un fenomeno pervasivo su cui la criminalità esercita forme di ingerenza. E non è difficile che un giocatore faccia ricorso al prestito usurario. L’usura è una delle principali attività della criminalità organizzata, perché assicura alle cosche rilevanti profitti: parliamo di interessi tra il 150 e il 300 per cento, e poi le cosche hanno la possibilità di riciclare una montagna di denaro, senza particolari sforzi”. Ma Curcio ha evidenziato poi un elemento che ha dell’incredibile: “Le denunce per usura sono quasi inesistenti nel circondario di Lamezia. Negli ultimi cinque anni, sono stati incardinati 69 procedimenti per usura. Nello specifico, nel 2014 ci sono state 10 denunce; 18 nel 2015; 16 le denunce nel 2016; stessa cifra nel 2017; 9 le denunce nel 2018”. 

Per Arturo Bova, presidente della commissione regionale antindrangheta, “il gioco d’azzardo squalifica lo Stato, che vuole fare solo leva fiscale. Stiamo parlando di somme da capogiro, che equivalgono a diverse Finanziarie, e che la criminalità introita”. Quindi, Bova ha analizzato alcune novità introdotte dalla legge regionale 9 del 2018 (interventi per la prevenzione e il contrasto alla ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza), di cui è stato proponente. “La nostra è la legge più severa” ha detto il consigliere di Palazzo Campanella. Infine, il richiamo del sindaco Paolo Mascaro alla “importanza della famiglia, che deve trasmettere alle nuove generazioni i grandi valori”.  

Giuseppe Maviglia

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