Lamezia, inizia a prendere forma il progetto "Cinema senza barriere"

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Lamezia Terme – Inizia a prendere forma il progetto “Cinema senza barriere” dopo la proposta lanciata qualche settimana fa dal consigliere comunale Francesco Ruberto. Per fare il punto della situazione, si sono incontrati, nei giorni scorsi, il consigliere di Forza Italia Francesco Ruberto in collaborazione con Rosy Rubino componente del dipartimento pari opportunità dello stesso partito, con Luciana Lo Prete presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione provinciale di Catanzaro, nonché vice-presidente regionale della stessa, insieme al Consigliere Provinciale UICI Domenico Garieri.

Il progetto, che al momento si trova in una fase embrionale, prevede per la sua realizzazione anche il coinvolgimento di altre associazioni interessate come l’associazione dei sordi. Lo stesso prevede la proiezione di film di normale distribuzione con audiocommento per non vedenti ed ipovedenti e sottotitoli per non udenti. Scopo principale è quello di riconoscere il diritto ad andare al cinema a tutti, anche a persone che richiedono particolari ausili tecnologici per poter godere appieno del film. Lo scopo finale è l’integrazione sociale e la promozione di una nuova cultura del rispetto tra persone con disabilità sensoriali e normodotati. “Questo progetto sarà un esempio di alleanza e collaborazione sinergica – spiegano gli organizzatori - tra privato sociale, mondo del volontariato e istituzioni.  Da cui bisogna partire per garantire una reale inclusione e coesione sociale tra tutti gli attori della comunità. Quando le energie e le proposte, che provengono da esigenze di inclusione sociali su richiesta dei cittadini, specie quei appartenenti a fascia di disagio e difficoltà, sono positive e le istituzioni non devono fare altro che favorirle”. L’iniziativa “cinema senza barriere” finora ha toccato le città di Roma, Milano e Bari dove ha riscosso forte partecipazione ed apprezzamento. “Vogliamo che si realizzi anche a Lamezia Terme – aggiungono - per poi magari estendersi  su tutto il territorio calabrese”.

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