Lamezia, intervista a Pasqualino Ruberto: “In città con Mascaro tutto fermo, non si vede una gru all’opera”

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di Alessandra Renda.

Lamezia Terme –  “La città è ferma. Lo è il settore urbanistica e anche molti lavori importanti per la città”. Il leader di Labor Pasqualino Ruberto affronta in questa intervista i temi più caldi della città, soprattutto dopo l’ultima discussione del Psc in consiglio comunale ma anche l’approvazione del piano spiaggia. Con lui abbiamo inoltre parlato della situazione politica cittadina. Il gruppo più consistente della maggioranza, Calabria al Centro, ha cambiato nome in “Alleanza civica con Mascaro”. Una foto dei suoi componenti insieme al Sindaco e all’onorevole Galati fa il giro del web e viene letta, in particolare da alcuni membri dell’opposizione, come una nuova mossa dell’ex sottosegretario in vista delle prossime elezioni politiche nazionali. Poi c’è Salvatore De Biase, che in uno degli ultimi consigli comunali ha abbandonato l’aula chiedendo una verifica politico-amministrativa per poi ribadire poco dopo il suo sostegno incondizionato al primo cittadino. Una cosa che non ha convinto Pasqualino Ruberto, che ha fatto una sua analisi politica a riguardo. 

Partiamo dall’ultimo consiglio comunale, cosa non la convince di questo Psc?

“Innanzitutto non mi convince il fatto che sia un Psc che questa amministrazione ripropone tale e quale a quella precedente. Non mi convince perché non disegna nessuna linea di sviluppo per la città, non mette al centro alcune risorse importantissime che potevano essere ad esempio il collegamento tra la zona marina e le zone montane, o la rivalutazione dei centri storici, e non crea alcuna condizione per mettere mano alle aree urbane segnate negli anni da una grande abusivismo edilizio. Ci sono poi vari elementi che fanno pensare che i tempi per l’approvazione saranno ancora molto lunghi”.

Intanto però è arrivato l’ok definitivo della Provincia all’approvazione del Piano spiaggia

“Anche qui si rischia di perdere tempo, perché la dirigenza prima di fare il bando ha fatto sapere che deve aspettare un atto di indirizzo. Siamo al mese di gennaio, dal bando passeranno almeno sessanta giorni per l’apertura e dopo le acquisizioni delle manifestazioni di interesse ci sarà una graduatoria. Il rischio è che anche questa estate ci saranno pochi lidi o nessuno interessato. La visione dei lidi poi, è quella tipica “romagnola”, che potrebbe funzionare solo in quei contesti. Più di 20 lidi della stessa tipologia e delle stesse dimensioni separati da una piccola spiaggia libera non credo possano risultare tanto attrattivi per i turisti come è accaduto invece con le realtà presenti in località “pesce e anguille”. Avrei immaginato strutture più grandi con servizi migliori”.

Mi sta dicendo che la città è ferma o qualcosa si muove?

“La città è ferma in tutto. Nel mese di ottobre è scaduto il bando per la gestione dei parchi e ora non c’è più chi se ne occupa; il settore urbanistica, come abbiamo visto con il Psc, è bloccato su tutti i livelli. Se si fa un giro per la città non si vede una gru o una grande opera oltre che una manutenzione ordinaria degli esterni e degli interni. Sono fermi anche i lavori per il parco di Savutano per il quale si rischia di perdere 23 milioni di euro perché con il nuovo codice d’appalto bisogna avere prima il progetto esecutivo e non ci sono i soldi. Non è stato ad esempio rivisto un piano commerciale per risollevare i venditori ed è anche ferma l’idea dell’albergo diffuso nel centro storico sul quale il Sindaco aveva puntato molto in campagna elettorale. Sotto questo aspetto si sarebbe potuto lavorare inoltre su località Pedichiusa, un’altra opera bloccata da tempo". 

Perchè la Fieragricola non riesce invece a decollare?

“Sulla Fieragricola avevamo tanti anni di esperienza e ci siamo fatti sorpassare da Catanzaro e c’è stato comunque il rischio che quest’anno saltasse. Ciò che è certo è che non si svolgerà più nella sua location storica ma nell’ex mercato di Sambiase. La cosa che mi fa specie, anche in questo caso, è però l’inerzia politica. Il piano territoriale di coordinamento provinciale prevedeva infatti che la fiera dovesse essere fatta solo su Lamezia invece la Regione ha dato l’indirizzo di superficie al comune di Catanzaro su tutta l’area Magna graecia ed è stata appaltata lì un’altra struttura fieristica”.

E sulle interruzioni al sistema idrico?

“Da tempo stiamo assistendo ad una serie di interruzioni del servizio idrico perché la Sorical non sta investendo sulla nostra rete e sui nuovi impianti. A Cosenza Mario Occhiuto in questi giorni sta facendo un’ opera di contrasto alla Sorical con la quale in passato abbiamo avuto contenziosi sulla determinazione dei valori dell’acqua. Oggi siamo in una fase delicata, ma potremmo pensare di collegarci con Cosenza ed essere così più forti al tavolo con Sorical, oppure pensare di rescindere i rapporti puntando sull’autogestione. Con un investimento non importantissimo si potrebbe fornire l’acqua ai cittadini con importi molto più bassi”.  

Dal punto di vista politico c’è invece fermento per la trasformazione di Calabria al centro in “Alleanza civica con Mascaro”. Cosa sta succedendo nella maggioranza?

“E’ stata tutta un’operazione di grande strategia politica da parte di Galati che così facendo riassetta tutti gli equilibri della maggioranza. Quando anche a livello semantico chi con lui partorisce l’idea di Alleanza civica “con Mascaro” lo fa per un motivo ben preciso dando uno schiaffo ad altri gruppi di maggioranza come Lamezia Unita e Patto per Lamezia che pensavano di riuscire a costruire un percorso preferenziale con il Sindaco. Luigi Muraca o Chirumbolo vorrebbero forse un eventuale operazione politica alle regionali prossime con candidature sostenute direttamente o indirettamente dal primo cittadino. Con quell’intervento di De Biase in consiglio comunale e i problemi nell’Ente fiera Galati ha intuito un momento di difficoltà. Sfumato il ruolo di sottosegretario e con Verdini ormai non più nella maggioranza, attraverso questa operazione congiunta quando tratterà a Roma con gli altri partiti per capire come collocarsi politicamente potrà rivendicare di avere dalla sua parte il sindaco della terza città della Calabria. Dall’altro lato il sindaco è uno spettatore che intuisce poco le operazioni politiche ma poi permette questo, perché nulla si sarebbe potuto fare senza l’approvazione del primo cittadino. E’ insomma simbiosi perfetta tra Galati e Mascaro”.

Poi però c’è Forza Italia, che siede nella maggioranza con Carolina Caruso ma a volte è molto critica sull’operato del Sindaco

“Quanto successo per Forza Italia è desolante perchè resta ancora una volta stranita e fuori dal contesto per un’operazione politica messa in atto da quel gruppo consiliare e da quel deputato che in passato avevano utilizzato lo stesso simbolo, senza sottovalutare il fatto che è l’unica forza rimasta fuori dalla Giunta. Inoltre, tutti i partiti del centro destra, come Noi con Salvini, Fratelli d’Italia e Udc in città sono contro il governo del Sindaco. L'unico partito che ancora non si è allineato è Forza Italia, che oggi però assume un ruolo ambiguo perché siede ancora in maggioranza ma spesso esprime posizione di contrarietà. Non so cosa potrebbe ancora succedere. Ciò che è certo è che in consiglio comunale la vera opposizione è fatta dal sottoscritto e da Mimmo Gianturco. Il centro sinistra è quasi inesistente se non con qualche passaggio fatto da Rosario Piccioni o dalla Villella”.

Anche lei però durante il suo percorso ha perso due “compagni di viaggio” che sono passati nella maggioranza

“Sì. Francesco Ruberto e Giuseppe Paladino si sono allontanati dalla mia area perché non erano d’accordo sul fatto che io volessi fare un’opposizione importante a Mascaro, anche se avevo chiesto loro di aspettare e vedere come agiva prima l’amministrazione. Paladino è passato con “Patto per Lamezia” mentre Ruberto dalle provinciali sembra essersi staccato da Cac. Non porto alcun rancore ma sono due ragazzi che ancora devono costruirsi politicamente”.

Lei invece a novembre ha dato la sua adesione al nuovo movimento di centro-destra “Azione nazionale”. Come mai questa scelta?

“Azione nazionale è nata come un movimento identitario e territoriale. Io mi ci sono avvicinato con l’idea che potesse divenire un grande contenitore a livello regionale e nazionale. Ora è probabile che invece ci siano evoluzioni diverse che portino alla costituzione di un partito quando a me piaceva l’dea del movimento. Occorre ora capire cosa succederà con la legge elettorale e in tutto l’alveo del centro-destra. Per il momento io sono ancora Labor”.

Un’ultima domanda gliela vorrei fare sullo scandalo “Calabria etica” che l’ha vista coinvolta durante la campagna elettorale. Come si sta evolvendo la vicenda?

“Sull’aspetto giudiziario della vicenda si attende l’udienza preliminare che è stata spostata al 20 marzo. Ci sono state però alcune sentenze che hanno dato ragione al mio operato. Tra queste quella che riguarda alcuni lavoratori licenziati perché illegittimi e che invece si sono visti un riconoscimento della legittimità del contratto con una sentenza che ha dato ragione a loro e al mio operato. Poi c’è quella della Corte Costituzionale sullo spoils system che ha invece dato ragione ai dirigenti e presidenti degli enti “mandati a casa” da Oliverio. Occorre capire come si muoverà la regione nei prossimi giorni per rimettere le cose a posto. Ad ogni modo sono tranquillo perché la giustizia farà il suo corso e i giudici stabiliranno la verità sulla vicenda”. 

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