Lamezia, intervista ai Commissari: “Bisogna sgomberare campo rom e liberare alloggi illecitamente occupati” - VIDEO

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di Alessandra Renda

Lamezia Terme - Lo stesso ufficio di via Perugini che fino a qualche mese fa era dell’ex sindaco Paolo Mascaro, oggi ospita i tre commissari prefettizi che resteranno alla guida della città per 18 mesi e che entreranno nel pieno delle loro attività proprio con l’arrivo del nuovo anno.

Li abbiamo incontrati ad un mese dall’insediamento per una presentazione ufficiale ai cittadini, e con loro, abbiamo parlato degli impegni a breve e lungo termine e di alcuni cambiamenti in atto, come l’imminente arrivo di sovrafunzionari richiesti per affiancare i dirigenti comunali, le nuove nomine alle partecipate del Comune rimaste ormai senza rappresentanti dopo le recenti revoche, e una problematica che, nonostante siano cambiate più amministrazioni nel corso degli anni, resta sempre da risolvere: lo sgombero del campo rom di Scordovillo.

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Francesco Alecci, ex prefetto a riposo, da quarant’anni nel Ministero dell’Interno e con un passato nella Guardia di finanza, è stato prefetto di Siracusa, Taranto, Messina e L’Aquila, e starà in Comune a tempo pieno, dal lunedì al venerdì. Maria Grazia Colosimo, unica calabrese dei tre, ha preso servizio al Ministero dell’Interno nel 1991, dove si è occupata di molteplici funzioni, dalla pubblica sicurezza all’emigrazione. E’ attualmente in servizio presso l’ufficio per gli affari legislativi le relazioni parlamentari. Desireè d’Ovidio, dirigente dell’attività contrattuale del personale alla Prefettura a Salerno, è entrata in amministrazione nel 2010. Avvocato amministrativista, è stata poi reclutata dalla presidenza del consiglio dei Ministri come dirigente dello Stato. Entrambe saranno a disposizione del Comune due giorni a settimana, assicurando ugualmente un apporto significativo.

“Superare le patologie dell’Ente ripristinandone la sua fisiologia”

“Non dimentichiamoci perché oggi in questa stanza ci sono delle persone che non sono nè sindaco nè vicesindaco nè assessori – ci tiene a chiarire Alecci - c’è stata una procedura che ha fatto emergere determinate situazioni di patologie che hanno portato allo scioglimento. Fino a quando questo Decreto rimarrà pienamente in vigore – prosegue – saremo qui ad operare proprio affinchè questa situazione di patologia che è stata accertata, venga superata, non dimenticata. Ma perché venga superata, bisogna ripristinarne la fisiologia con atti appropriati, con quella correttezza nelle procedure amministrative e tecniche che devono contraddistinguere un ente civico”.

“Sgombero campo rom sollecitato anche da Forze dell’ordine e Prefettura”

“La nostra linea è quella di conoscere le esigenze della comunità e di ciò che va fatto per iniziare a muoverci con tempestività ed efficacia di risultati”. E sul campo rom di Scordovillo affermano: “E’ chiaro che un campo rom presuppone la precarietà delle strutture abitative, che però nel 2017 non possono essere né precarie né carenti sotto l’aspetto igienico o della sicurezza, e allora bisogna sgomberare il campo. Come mai non lo si è fatto in precedenza? Ci sono state delle motivazioni che hanno ritardato questa situazione. Una situazione – evidenzia ancora -  che non viene sollecitata solo dai cittadini, viene sollecitata anche dalle forze dell’ordine, dalla Prefettura, da quei rappresentanti istituzioni ai quali guardiamo con quotidiana attenzione”.

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Liberazione alloggi occupati abusivamente, implementazione videosorveglianza, controlli su assegnazione beni confiscati

“Ci muoveremo con la correttezza nelle procedure tecniche e amministrative – aggiunge Alecci - nel caso di specie ad esempio con la liberazione degli alloggi illecitamente occupati da coloro che non ne hanno titolo perché non ne sono assegnatari, con la necessità di implementare il sistema di videosorveglianza e il numero delle telecamere installate su tutto il territorio comunale affinchè si massimizzi la necessità di avere oggi uno strumento di contrasto e prevenzione efficacissimo di risposta dello Stato immediata o la necessità di verificare con correttezza l’assegnazione di beni confiscati a soggetti appartenenti alla criminalità organizzata.

Tutto questo – afferma l’ex prefetto a riposo – ce lo devono dire i dirigenti e le risorse del Comune, la collettività attraverso associazioni, partiti, realtà aggregative, ce lo deve dire il singolo cittadino perché rivolgeremo attenzione a chiunque abbia necessità, e infine ce lo devono dire le norme di legge”.

Alecci: “Non ci interessa superare alcun esame”

“Non ci interessa superare alcun esame – evidenzia – non c’è nessun confronto. Lamezia ha cinquant’anni di vita e in questi anni sono successe cose belle e brutte. E’ la terza volta che il consiglio comunale viene sciolto in 26 anni e la responsabilità non può riverberarsi sul singolo cittadino quanto sulle responsabilità di coloro che agiscono con determinati atti”.

“Il Comune dimostri d’avere dignità istituzionale”

“Questa Commissione oggi ha un solo compito, quello di amministrare, conoscere i bisogni della gente, affrontarli con soluzioni appropriate, far sì che questo Municipio dimostri di avere dignità d’istituzione. Non ci sentiamo di dover difendere a priori l’operato perché non c’è un accusatore davanti a noi, ci sono 71mila cittadini che vogliono vedere come interveniamo, autorità regionali, istituzionali, come il Questore, il comandante dei Carabinieri o il Prefetto e questo Ente deve agire con atti efficaci. Ci sono sicuramente delle dimensioni finanziarie che non possiamo superare, ma, stimolando quelli che insieme a noi devono raggiungere determinati risultati – concludono - siamo sicuri che riusciremo ad utilizzare bene questi 18 mesi”. 

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