Lamezia: La Gran Loggia d'Italia ed Aido insieme per cultura donazione

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Lamezia Terme – … E la vita continua “Il donare come manifestazione etica dell’uomo” è il titolo del convegno presentato a Teatro Umberto in occasione dei 40 anni dell’Aido (associazione italiana donatori organi). Alla tavola rotonda presenti Enzo Romano - gran  maestro aggiunto G.l.d.i. A.l.a.m. (Gran Loggia d'Italia degli A.l.a.m. - Antichi Liberi Accettati Muratori) che ha introdotto l’incontro; Il presidente nazionale dell’Aido, Vincenzo Passarelli; il presidente missione bioetica G.l.d.i. Renato Ariano; il direttore del centro regionale trapianti Pellegrino Mancini ed Elisabetta Macrinaresponsabile del centro rianimazione e terapia intensiva dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio. Il gran maestro G.l.d.I. degli A.l.a.m. Antonio Binni tramite una lettera letta da Romano, fa sapere, e si rammarica, che per impegni non è potuto essere presente al convegno a Lamezia.

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Gli interventi dei relatori sono stati preceduti dalla proiezione del cortometraggio di Pino Quartullo, … e la vita continua’, presentato alla 69° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, un documentario ricco di messaggi sulla donazione degli organi. “Donando i propri organi - intende spiegare il breve film - si regala la vita a qualcun altro, regalo di valori anche per la famiglia”. Seguono gli interventi corredati da relative diapositive. Inizia l’intervento Passarelli che nel far rilevare la differenza di donatori tra nord (in modo rilevante) e sud (in misura minore), data la sua lunga esperienza lavorativa, di un calabrese in Toscana, dice: “Si dovrebbero incentivare le condizioni per favorire la donazione di organi anche per le regioni meridionali, condizionate da principi ormai superati”. “Un corpo clinicamente morto - continua Passarelli - è un cadavere, i cui organi da seppellire nella terra, potrebbero rivivere in un’altra persona, salvandola o eliminare le limitative condizioni di vita (es. dializzati)”. Segue l’intervento del direttore Mancini che illustra i dati numerici i quali rilevano che: “Al di fuori di un certo numero di trapianti di cornea nei centri di Reggio, Catanzaro e Cosenza, poco o nulla si riesce a garantire negli altri ospedali calabresi”. La dottoressa Macrina, spiega: “Con la morte cerebrale, morte certa (corpo mantenuto in vita con cuore pulsante artificialmente), è possibile espiantare gli organi, diverso dallo stato di coma che lascia ancora speranze di vita. Ognuno dovrebbe essere libero di manifestare la propria volontà di donazione come atto civile verso gli altri, prescindendo dai condizionamenti etici”. Segue una testimonianza di un padre che fa presente, suo malgrado, che: “Con la morte di mia figlia si è data la possibilità di vita ad altre due persone”. Nel dibattito finale interviene il dott. Ariano che nel dare rilevanza alla manifestazione e a tutti gli aspetti positivi suscitati ritiene: “Donare è un principio bioetico. E’ opportuno che ognuno manifesti la propria volontà alla donazione degli organi. Anche i simboli come il pellicano, citato anche dal poeta Dante, e riportato dai simboli massonici, rappresenta la solidarietà verso gli altri. La solidarietà è un principio massonico. Senza il cuore non si va avanti”. Si conclude il convegno con la consegna di oggetti a ricordo della serata e con la augurio che questa abbia un seguito.

 F.I.

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