Lamezia, la replica dell’Asp al coordinamento “Cambiamo la Mensa”

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Catanzaro – L’Asp di Catanzaro, in merito alla nota inviata dal coordinamento lametino “Cambiamo la Mensa”, che lamentava come, nonostante alcuni suggerimenti da loro proposti fossero stati accolti, altri, invece, non fossero stati presi in considerazione, risponde attraverso una nota della dottoressa Marina La Rocca, responsabile del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione) di Lamezia Terme.

“Apprendiamo con piacere che il Comitato Cambiamo la Mensa  ha fatto proprie alcune indicazioni  contenute nelle “Linee di indirizzo nazionali della ristorazione scolastica” del Ministero della Salute, che costituiscono il documento di riferimento del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) dell’ASP per la redazione delle tabelle dietetiche. Alcuni “suggerimenti” - ha aggiunto - sono comunque già  operativi da tempo: la somministrazione della frutta come spuntino di metà mattinata è parte di un progetto realizzato anche nelle nostre scuole dalla Comunità Europea già da alcuni anni, ed è prevista anche nel capitolato d’appalto attualmente in essere”. “Lo sporzionamento dei primi piatti viene già effettuato nelle scuole, - prosegue - laddove i requisiti igienico-sanitari lo consentono, ed è in programma un ampliamento progressivo del numero delle scuole dove sporzionare non soltanto i primi piatti ma anche alcuni secondi caldi. Nelle indicazioni sulla qualità degli alimenti, allegate alla tabella dietetica predisposta dal Sian negli anni scorsi, già si raccomandava di “preferire” prodotti freschi, di produzione locale e rispetto della stagionalità, limitando il ricorso ai prodotti surgelati.  Gli altri “suggerimenti” relativi all’utilizzo degli indicatori di qualità ed all’introduzione del pane a fette erano stati  proposti dall’Asp in occasione del primo incontro avuto il 16 febbraio 2016 con alcune rappresentanti del Comitato (non era presente il coordinatore) ed illustrati in occasione  dell’incontro in Comune con genitori, dirigenti scolastici ed insegnanti del 31 marzo 2016, ed era stata proprio una rappresentante del Comitato a ritenere quest’ultima proposta non migliorativa della qualità del pasto in quanto il pane confezionato a fette sarebbe risultato “gommoso”.

“Ci  chiediamo - continua la dottoressa - poi a quale menù faccia riferimento il coordinatore del Comitato perché nella tabella dietetica predisposta dall’ASP è previsto che, assieme ad un primo piatto di pasta o riso, un contorno di verdure/ortaggi crudi o cotti, pane e frutta, venga somministrato  la carne rossa non più di 1 volta a settimana, 1 o 2 volte a settimana pesce, non più di 1 volta a settimana carne bianca, non più di 1 volta a settimana formaggio, 1 volta ogni 15 giorni uovo, 1 volta al mese  prosciutto cotto. Questo schema alimentare - aggiunge - è quello previsto dalle “Linee di indirizzo nazionale della ristorazione scolastica” per garantire pasti adeguati ai fabbisogni nutrizionali delle diverse fasce d’età dei bambini che usufruiscono del servizio e tiene conto di tutte le indicazioni provenienti dalle agenzie sanitarie nazionali ed internazionali  tra cui l’IARC (International Agency for Research of Cancer)  che ha inserito la carne rossa nel 2° gruppo di sostanze ritenute probabilmente cancerogene e ne consiglia un consumo moderato, non l’esclusione, infatti la carne rossa contiene alcuni principi nutritivi, quale ad esempio la vitamina B12, che non sono presenti in forma utilizzabile in altri alimenti”.

“Nel Codice Europeo contro il Cancro, cui fa riferimento la nota, la raccomandazione n. 4 recita così:  “Mangia ogni giorno frutta fresca e verdura (di stagione): almeno cinque porzioni. Limita il consumo di alimenti contenenti grassi di origine animale.” Limita, non elimina! Infatti solo un’alimentazione basata sulla moderazione e sulla varietà di alimenti fornisce una apporto nutrizionale completo,  indispensabile per una corretta crescita e per  il mantenimento di un buono stato di salute. D’altro canto la raccomandazione n.6  del Codice “Presta attenzione all’eccessiva esposizione al sole. È importante proteggere bambini e adolescenti”, non ci impedisce di andare al mare nella bella stagione, anche se il sole è inserito nella 1° classe delle sostanze sicuramente cancerogene; piuttosto limitiamo l’esposizione e utilizziamo creme protettive, il sole infatti preso a dosi “adeguate” è importante nel determinare il corretto sviluppo scheletrico dei nostri bambini (tra l’altro trasforma un precursore presente sulla pelle in vitamina D che favorisce la crescita e combatte il rachitismo)”.

“I dati regionali della sorveglianza Okkio alla Salute anno 2014 - specifica - pongono la Calabria al secondo posto tra le regioni italiane per diffusione dell’epidemia di sovrappeso e obesità, questi dati non sono tuttavia rappresentativi dell’ASP di Catanzaro dove dal 2008 si sta assistendo ad una lenta ma progressiva riduzione della prevalenza di bambini obesi che dal 19% del 2008 sono passati al 12,3% del 2014 (il dato regionale del 2014 si attesta sul 16,2%). Vogliamo ricordare che il compito dell’ASP è quello di garantire qualità nutrizionale (predisponendo/valutando i menù), fruibilità dei nutrienti (assicurando la presenza, nelle giuste proporzioni ed in forma utilizzabile, di tutti i nutrienti necessari per una corretta crescita) e sicurezza igienico-sanitaria del pasto (attraverso le attività di controllo espletate dal Sian, dal Servizio Veterinario area B, dai Carabinieri per la Sanità-NAS)”.

"Siamo consapevoli del fatto che il servizio di refezione scolastica, caratterizzato dalla complessità dei suoi molteplici profili (igienico-nutrizionale, gastronomico-alberghiero, economico-finanziario, amministrativo-gestionale, educativo), abbia margini di miglioramento ed a tal fine operiamo, non solo controllando l’attività di preparazione dei pasti con ispezioni e campionamento degli alimenti, ma anche incontrando ed ascoltando con attenzione tutti “i portatori di interesse” che ruotano intorno alla ristorazione scolastica (Comune, insegnanti, genitori e ditta) perché sappiamo bene come la collaborazione di tutti, ferme restando le competenze dell’ASP, sia indispensabile per realizzare un cambiamento positivo, tuttavia - conclude - se vogliamo che la collaborazione sia fruttuosa bisogna garantire un’informazione corretta e completa lasciando da parte pregiudizi e voglia di visibilità”. 

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