Lamezia: La solidarietà al primario Zoccali per auto bruciata lo scorso 30 aprile

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Lamezia Terme, 2 maggio - Diverse le prese di posizione e di solidarietà espresse nei confronti del primario di Nefrologia dell'Ospedale di Lamezia, il dottor Carmine Zoccali, dopo che la sua auto, una Bmw, è stata incendiata nel tardo pomeriggio dello scorso 30 aprile nel parcheggio dell'ospedale. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, il dottor Gerardo Mancuso, in una nota diffusa agli organi di stampa sente di dover "condannare fermamente l’ignobile attentato incendiario ai danni del dottor Carmine Zoccali, direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme".  “Si tratta di un vile atto – ha aggiunto Mancuso – contro un professionista stimato, dedito al lavoro ed ai pazienti in modo totale. Sempre sul posto di lavoro in un movimento continuo fra reparto, sala operatoria ed ambulatorio. Un professionista apprezzato a livello nazionale e di grandi capacità umane, lontano dai posti decisionali e dai contenziosi. Un medico vicino alla sofferenza e con capacità umane del tutto uniche, vero esempio per tutti noi. Questa reale descrizione dell'uomo e del professionista non consente di comprendere il gesto, frutto più di un pensiero squilibrato che di una forma di ritorsione”.  “Forse – ha evidenziato il direttore generale dell’Asp – la critica generica e gratuita che viene pubblicata da alcuni sui quotidiani, colpisce casualmente le persone, quelle perbene, quelle oneste e lontane dalle illegalità. Esprimo all'amico ed al professionista la mia più completa solidarietà e vicinanza, rappresentando anche i sentimenti di tutto il personale dell’Azienda”. L'auto del primario lametino, che era in sosta nel parcheggio laterale (torre B) dell’ospedale,  è stata danneggiata da un incendio doloso, in quanto le forze dell’ordine, giunte sul posto, hanno rinvenuto, non molto distante dall'auto, una tanica contente della benzina. Sono state avviate le indagini per risalire all’autore e all’eventuale movente del gesto delittuoso.

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Sindaco Speranza: "Condanno episodio verso stimato professionista"

"Ho telefonato al primario appena appresa la notizia. Condanno l'episodio nei confronti di uno stimato professionista della città, confidando che i responsabili vengano individuati per riportare un clima di serenità nella famiglia del noto primario e nella comunità". 

Galati (Pdl): "Quanto accaduto a Carmine Zoccali e fatto grave ed inaccettabile

“Quanto accaduto al primario di Urologia dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, Carmine Zoccali, è un fatto grave ed inaccettabile. Il dottore Zoccali, al quale va la mia vicinanza e solidarietà per l’accaduto, è uno stimato professionista, apprezzato da tutti, che svolge con dovizia e competenza il suo lavoro, guidando egregiamente e con eccellenti risultati il reparto di Urologia dell’Ospedale di Lamezia Terme. Rimane incomprensibile la follia di un gesto che deve essere condannato con decisione e rispetto al quale mi auguro che le forze inquirenti riescano a fare piena luce consegnando alla giustizia i responsabili”.

Rappoccio e Potente (Cgil): "Episodio di enorme gravità che colpisce professionista di valore"

"Apprendiamo con stupore misto a rabbia dell'incredibile atto intimidatorio per mano di balordi della peggiore specie, di cui è stato vittima il Direttore di Urologia della nostra azienda, il dottor Carmelo Zoccali". Così, in una nota congiunta, deprecano il gesto nei confronti di Zoccali Ivan Potente (CGIL Medici Catanzaro-Lamezia) e Nino Rappoccio (CGIL Comparto Catanzaro-Lamezia). "Si tratta - aggiungono i due - di un episodio di enorme gravità che colpisce un professionista di valore che tanto ha dato e continuerà a dare all'azienda provinciale e a tutto il SSN. La CGIL Medici e la CGIL Comparto sanità intendono così manifestare la più ampia ed incondizionata solidarietà al dottor Zoccali ed alla sua famiglia denunciando come nei fatti, i professionisti della sanità pubblica siano oramai dei veri parafulmini di quanto la stessa sanità, per problemi organizzativi non dipendenti dall'azione degli stessi,  non riesce a fare per i cittadini. Le difficoltà burocratiche in cui spesso le strutture si trovano, rendono medici e  infermieri del SSN spesso oggetto di attenzioni violente da parte di chi mal intepreta, anche volutamente, l'azione di difesa della salute di tutti che costoro giornalmente svolgono. Pertanto riteniamo inaccettabile quanto subito dal Dr Zoccali e denunciamo pubblicamente come un certo tipo di attenzione "mediatica" spesso fuorviante e priva di dati reali, stia conducendo la professione sanitaria di coloro che operano nel pubblico, verso un corto circuito relazionale che, non molto tempo addietro, si è condensato in atti ancora più violenti ed eclatanti. Siamo tutti con Zoccali e non accetteremo mai di piegarci alla paura ed alla minaccia".

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