Lamezia, lavoro giovanile e autonomia nell’incontro “Futuro Anteriore” della Cgil Filcams Area Vasta al Civico Trame

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Lamezia Terme - Ѐ stato voluto da CGIL Filcams Area Vasta Cz Kr Vv l’incontro dibattito “Futuro Anteriore” incentrato sugli orizzonti delle politiche giovanili del lavoro, per un futuro che, per quanto sempre più distante e difficile da immaginare, possa ripartire dalla progettazione del presente. Organizzato presso il Civico Trame, l’incontro, coordinato dalla giornalista Tiziana Bagnato e introdotto dalla Segretaria Generale Filcams CGIL Area Vasta Pinuccia Cosmano, si è svolto in due trance: la prima, focalizzata sui dati statistici e sulle nuove proposte per favorire l’indipendenza delle giovani generazioni, ha visto gli interventi di Daniele di Nunzio, ricercatore della Fondazione Di Vittorio, Giorgia Sorrentino del Collettivo Valarioti e Francesco Alì, Segretario Generale Sunia Calabria; la seconda parte ha offerto spunti di riflessione più generali, attraverso le voci di Celeste Logiacco, Segretaria Regionale CGIL Calabria, Giovanni Amendola, Segretario CGIL Area Vasta Cz Kr Vv, Claudia Carlino, Segretaria nazionale SPI CGIL. A trarre le conclusioni, Giuseppe Valentino, Segretario Generale Filcams Area Vasta Cz Kr Vv.

Preoccupante il quadro generale emerso, già inquadrato nell’intervento introduttivo di Cosmano: “Pur lavorando i giovani difficilmente riescono a fare il salto di qualità che li porta ad una effettiva autonomia, perché manca una politica della casa, il lavoro è precario, oltretutto si va in pensione più tardi e prendendo di meno, così molti decidono di andare all’estero, in cerca di stabilità e protezioni sociali impensabili in Italia”. Crescente da parte dei giovani la sfiducia nella politica, che si esprime anche in una distanza dal sindacato, come emerge da una ricerca condotta dalla Fondazione Di Vittorio e illustrata da Di Nunzio in cui su 31.000 questionari validi analizzati solo il 10% erano stati compilati da lavoratori sotto i 34 anni. “La priorità dell’azione sindacale secondo il parere dei giovani è identica a quella valida per le altre fasce d’età: aumento del salario, e lotta al precariato e alla disoccupazione – vengono prima anche del problema ambientale” spiega Di Nunzio, “E per quanto riguarda la scarsa adesione, la metà dei giovani non tesserati dichiarano di non esserlo semplicemente perché non conoscono il sindacato, e occorre intercettarli se si vuole che siano rappresentati”. Un problema di comunicazione, secondo Francesco Alì, che si gioverebbe anche dello sviluppo e ampliamento di pratiche digitali – ormai essenziali in un contesto democratico e ancora carenti nelle aree interne – proposto da Sorrentino.

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“Ma manca l’attenzione del governo” continua Alì, che ricorda “le iniziative nefaste dell’autonomia differenziata, la riforma fiscale, l’eliminazione del super bonus, del fondo per il sostegno agli affitti, del reddito di cittadinanza, il blocco dei migranti”. Cita inoltre una ricerca condotta da Banca d’Italia fra aprile e maggio 2023 che rivela il calo delle vendite di immobili abitativi, i cui prezzi sono stabili su livelli molto alti, a vantaggio della pratica delle locazioni: in pratica gli affitti sono in forte crescita, e ciò spiegherebbe secondo leggi di mercato l’aumento dei prezzi. Il trend, complice la congiuntura economica sfavorevole e le necessità di adeguamento energetico, sembrerebbe mantenersi e anzi tendere al peggio, complice la bozza decreto per la liberalizzazione degli affitti brevi cui alcuni comuni italiani come Firenze stanno opponendosi, nell’intento di liberare i centri storici dagli “affittacamere” e favorire le famiglie e i giovani con facilitazioni fiscali. Facilitazioni come il Canone Concordato, una misura che abbatte i costi della locazione offrendo in cambio al locatore degli sgravi sull’IMU e non solo, proposta da Alì come soluzione da allargare alle nostre realtà. Ma al sud come altrove si parla anche di precariato, un tema discusso nella seconda parte dell’incontro, in cui emerge dalle voci degli interlocutori l’immagine di giovani e meno giovani sempre più poveri, che spesso non sono affatto disoccupati, ma che anzi lavorano tanto, spesso senza tutele adeguate, eppure non possono permettersi l’autonomia, e non sanno nulla del loro futuro pensionistico. La soluzione? “Non abbiamo soluzioni immediate” spiega Valentino, “viviamo in una cornice di disagio che accresce la paura, e incontrarci, aprire spazi, luoghi di scambio sociale e culturale fra gente che lavora, può aiutarci a superarla, a costruire alleanze. Perché è difficile far entrare nei palazzi le cose di cui parliamo, ma incontri come questo possono essere fondamentali in questo senso”.

Giulia De Sensi

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