Lamezia, “Mare Nostrum o Mare Mostrum”: incontro pubblico su inquinamento marino

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Lamezia Terme - Non una protesta tout court ma un momento di discussione per individuare le cause del problema: questo il significato dell’incontro pubblico sull’inquinamento marino “Mare Nostrum o Mare Mostrum” indetto dal Centro Riforme-Democrazia-Diritti , introdotto dal presidente Costantino Fittante.  L’incontro ha visto come relatori il geologo Mario Pileggi, del direttivo nazionale dell’associazione “Amici della Terra”, e il dottor Silvestro Greco, Senior Consultant del  Ministero dell’Ambiente. Presenti anche il sindaco Paolo Mascaro e il sindaco di San Pietro a Maida Pietro Putame. Quella che emerge è una situazione abbastanza grave: anche volendo andare al di là dei facili allarmismi suscitati dal pericolo alghe tossiche – che in realtà secondo Greco non interesserebbe i nostri litorali –  già il solo problema degli scarichi dei numerosi Comuni non allacciati alla rete fognaria, o degli altrettanto numerosi oleifici, basterebbe a costituire problema. Non di meno la presenza eccessiva di nitrati e nitriti, fosforo e carbone derivanti dall’agricoltura dilavati dalle piogge ad inquinare le falde e dunque i mari. 

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E poi c’è l’uso scorretto o assente dei depuratori. “Paradossalmente – dice Greco – sarebbe meno dannoso scaricare direttamente a mare piuttosto che utilizzare un grosso depuratore che funziona male . Infatti il mare riesce a metabolizzare più facilmente elementi inquinanti che arrivano poco per volta che non grosse quantità immesse improvvisamente. Come ad esempio quando i fanghi del depuratore, accumulati durante un’intera stagione, vengono poi assurdamente scaricati a mare.” Anche gli stessi dati messi in rete da fonti ministeriali, rispetto alla nostra regione, sarebbero, secondo Pileggi, “ancora carenti e a volte incongruenti”, specie nell’individuazione corretta delle zone balneabili e non. Comunque la situazione della Calabria non sarebbe assolutamente peggiore di quella di regioni considerate erroneamente virtuose, come l’Emilia Romagna o la Toscana. Detto questo, il problema esiste. “Il mare - conclude Greco – ha un grande potere autodepurativo : ciò significa che non è necessario pulirlo, basterebbe anche solo dargli un anno di tregua. Ma per avere un quadro realistico del problema non bisogna dimenticare il problema delle navi dei veleni o le 460 discariche illegali presenti in Calabria ad inquinare il suolo”.

Giulia De Sensi

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