Lamezia, metà scuola Manzoni-Augruso senza riscaldamenti. Mamme in protesta al Comune: “Presenteremo esposto in Procura”

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Lamezia Terme – Annunciano di presentare esposto alla Procura della Repubblica già da domani le tante mamme dei bambini frequentanti la scuola Manzoni-Augruso che questa mattina si sono riunite in protesta al Comune di via Perugini. “Non parliamo di questi giorni in cui ci sono 16 gradi – afferma la presidente del consiglio d’istituto Monica Nunnari – il freddo intenso arriverà, e i bambini sono già costretti a fare lezione con i cappotti, le mani gelate e i denti che battono, anche le maestre non riescono più a lavorare in queste condizioni”.

Il problema con la caldaia dell’Istituto si protrae ormai da due anni, ci spiegano le mamme che oggi sono state ricevute al primo piano dalla dirigente Nadia Aiello. Una caldaia che andrebbe ormai sostituita, in quanto troppo debole per poter riscaldare un'ala dell’Istituto che ospita gli studenti delle elementari, circa 250 bambini.

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“Se una parte della scuola è ben riscaldata – precisano – soprattutto ai piani superiori i termosifoni sono invece completamente spenti. Lo scorso anno, dopo diverse sollecitazioni da parte della nostra dirigente, il Comune aveva provato ad avviare una pratica per la sostituzione della caldaia che automaticamente andava in blocco quando il freddo era troppo intenso e i tecnici collaboravano per provare a mitigare la situazione. Poi, dopo lo scioglimento non si è saputo più nulla”.

Le mamme, e la dirigente stessa, si erano recate in Comune anche lo scorso 21 e 27 dicembre. Come risposta avevano ottenuto che la procedura sarebbe stata attivata nel breve tempo possibile. “Siamo qui oggi – affermano però – perché nulla è cambiato. La dirigente Aiello ci ha informato che la pratica era errata e che deve ora essere sostituita da una corretta. Nel frattempo proveranno a fare il possibile, con soluzioni tampone e interloquendo già da questo pomeriggio con l’ingegnere responsabile. Se nulla si muoverà – concludono – già da domani presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica”.

A.R.

 

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