Lamezia, mons. Toso: “Fondamentale funzione partiti, non si può pensare di abolirli”

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Lamezia Terme - “Non si può pensare di abolire i partiti politici che svolgono un ruolo fondamentale di mediazione tra la società civile e le istituzioni. Queste funzioni rimangono, semmai possono essere ripensate, ma non si possono eliminare perché verrebbe compromesso il principio della rappresentanza democratica”. Lo ha detto mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intervenendo alla due giorni della Scuola di Dottrina Sociale della Diocesi di Lamezia Terme sul tema della presenza e del ruolo dei cattolici nella società civile.

Per mons. Toso “serve una nuova generazione di politici cattolici, legittimamente autonoma ma non slegata dal rapporto con i pastori della Chiesa, e serve un’azione formativa sistematica dei credenti impegnati nella vita politica e sociale, perché il loro agire sia coerente con i valori del magistero sociale della Chiesa”. Lavoro, welfare, riaffermare il primato della politica sull’economia e la finanza partendo dalla centralità della persona e dall’incontro con Cristo che “cambia la scala dei valori e apre alla prospettiva del bene comune”. Questi i temi affrontati nell’intervento di Mons. Toso dedicato all’impegno dei cattolici in politica, evidenziando come “se ormai si può considerare superato il tempo del partito unico di riferimento per tutti i cattolici, bisogna ripensare la nostra presenza nelle istituzioni e fare massa critica per essere incisivi, non interferendo con il percorso autonomo legislativo ma facendo sentire il nostro pensiero, come tutti possono fare in una società democratica,”.

Sulla scia dell’Evangelium Gaudii di Papa Francesco, mons. Toso ha evidenziato “l’urgenza di riscoprire la dimensione sociale dell’evangelizzazione, il compito proprio di ogni credente e di tutta la Chiesa di annunciare che la redenzione di Cristo è per tutto l’uomo e per tutte le istituzioni umane”. “Rivoluzionario” per Toso il messaggio di Bergoglio che “ci ha ricordato che il denaro deve servire e non governare, che la politica deve riprendere il primato sull’economia e sulla finanza ed essere orientata al bene comune”. Sul lavoro, l’auspicio di Mons. Toso è quello di “un sistema di welfare partecipato dalla società che includa tutti, anche chi oggi non è coperto da tutele”.

Ad aprire i lavori della due giorni, il nuovo direttore Scuola Laboratorio Diocesana di Dottrina Sociale della Chiesa don Fabio Stanizzo e il vescovo Luigi Cantafora, che ha evidenziato lo scopo della Scuola di Dottrina Sociale della Diocesi lametina di “aiutare gli uomini a uscire dalla mentalità individualista, che è all’origine anche della mafia, per poter abbracciare uno stile di vita solidale, umano e libero”.

Nel corso della prima giornata, è stato presentato il progetto promosso dalla Diocesi di Lamezia Terme, Ave Lavoro, nato su ispirazione della Consulta delle Aggregazioni Laicali.

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