Lamezia: "Patto per la lettura", Costantino Fittante chiede lumi sui criteri di scelta delle associazioni da aggregare

costantino_fittanteok-04242018-135808.jpgLamezia Terme - Pubblichiamo la nota di Costantino Fittante sulla stipula del Patto locale per la lettura tenutosi ieri al Comune di Lamezia. "Ho letto con interesse la notizia  della stipula del Patto Locale per la Lettura con l’adesione di Scuole, Librai. Associazioni. Una buona iniziativa che consente alla Città di partecipare alle grandi campagne nazionali del ministero.

Mi preme, però, rivolgere una domanda a chi ha promosso l’iniziativa e a chi ne ha curato la sua attuazione: sulla base di quali criteri sono state individuate le Associazioni da aggregare? Non  mi risulta che siano stati pubblicati un bando o un semplice avviso. E’ probabile che tutto sia avvenuto attraverso il metodo del “passa parola”. E ciò non può andare bene trattandosi di una iniziativa Istituzionale.

E’ da tempo che nella nostra Città si agisce attraverso percorsi poco trasparenti e con il metodo del “passa parola”. C’è qualche gruppo di persone, alcune dei quali investite di responsabilità pubblica, che ritengono di potere monopolizzare l’attività culturale. Ma la cultura e la sua promozione non può essere “monopolio” di nessuno perché la cultura è assieme libertà, responsabilità e partecipazione. Non è un “oggetto” del quale ci si può impossessare.

In Città le Associazioni che si occupano di promozione culturale, per altro iscritte all’Albo Comunale e/o Regionale, sono molte. Quelle che hanno sottoscritto il Patto sono solo una piccola parte. Di questa realtà devono tener conto le Istituzioni pubbliche o chi è investito per loro delega di funzioni gestionali. Altrimenti si finisce con l’avallare comportamenti poco trasparenti se non addirittura  illegittimi.

L’Associazione che ho l’onore di presiedere, il Centro “Riforme – Democrazia – Diritti” e altre meritorie Associazioni che da decenni attuano programmi culturali in Città, se l’iniziativa del Patto fosse stata adeguatamente e correttamente pubblicizzata, avrebbero potuto proporsi e aderire. Invece sono rimaste escluse, quindi penalizzate.

Il Centro, credo, ha le carte in regola per essere compartecipe di iniziative come quella del Patto. Ventisei anni di vita, mediamente 10 iniziative all’anno, con presenze qualificate e qualificanti, sostenute per il novanta per cento dai contributi dei Soci e da sponsor privati, quindi con scarso apporto di finanziamenti pubblici, utilizzando quasi sempre gli spazi comunali a fronte del pagamento del relativo ticket, ecc.

Ma a noi come ad altre Associazioni, è stato impedito di proporci come membri del Patto. Alla Terna Commissariale segnalo questo comportamento che, ripetuto da lungo tempo, sta diventando insopportabile e che necessita di essere interrotto una volta per tutte.

In occasione di iniziative Istituzionali promosse direttamente e in “primis” dal Comune o dal Sistema Bibliotecario, che è un consorzio tra Comuni, non è accettabile che si proceda con metodo del “passa parola”. E’ doveroso procedere con bandi e avvisi pubblici contenenti tutti gli elementi utili perché i diversi soggetti interessati possano decidere di proporsi e partecipare o volontariamente rinunciare. Ci auguriamo che qualcosa di sostanzioso almeno in questo campo cambi". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA