Lamezia, presidente Tribunale Brattoli: “Cause civili arretrate ridotte del 30%, nel penale produttività è aumentata oltre il 40%”

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Lamezia Terme - “Si deve interrompere quel chiacchiericcio molesto su presunte soppressioni del Tribunale e dicerie di questo genere, che questo sono, e che hanno un po’ stufato. Posso assicurare che qui troveranno un baluardo istituzionalmente corretto che ribadirà loro il modo in cui operano Tribunale e Procura, le esigenze dei cittadini, con dati alla mano, così da non dover pensare ad improvvidi accorpamenti o soppressioni che hanno il solo effetto di disorientare l’opinione pubblica”.

Il Presidente del Tribunale di Lamezia Terme, Bruno Brattoli, con accanto i magistrati togati Carlo Fontanazza e Luca Nania, ha voluto fare alcune puntualizzazioni, dopo cinque e anni mezzo dal rischio soppressione del Tribunale, e da qualche dato che etichettava Lamezia come “maglia nera” nel sistema giustizia. Il Presidente lo fa, dopo l’inaugurazione dell’anno giudiziario e anche e soprattutto con dati alla mano che cristallizzano e fotografano positivamente la situazione giudiziaria a Lamezia. Se due anni fa il Ministro Orlando, come ha ribadito nel corso della sua relazione sabato scorso in Corte d’appello a Catanzaro, aveva cominciato un tour nelle sedi in difficoltà, evidenziando criticità nello smaltimento, per quanto riguarda il civile, delle cause ultratriennali, questo dato ora è stato ribaltato.

Come ha ricordato Brattoli, infatti, quei dati inserivano in un grande calderone anche un numero di cause abnormi di piccoli contenziosi, che ingolfavano il sistema. Come ribadito dal Ministro, sabato scorso, quelle lungaggini sono state quasi azzerate: in generale la tendenza è stata ridotta del 15% “con punte di eccellenza, - aveva sottolineato Orlando nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario - fino alla riduzione del 30% a Crotone e Lamezia”.

“Un orgoglio per noi, - ha commentato il presidente Brattoli - nello spazio di un anno e mezzo è avvenuto una sorta di “miracolo”, siamo riusciti a posizionare il Tribunale di Lamezia secondo in Italia, in quell’indice tra cause pervenute e cause smaltite”. Naturalmente rimane ancora molto da fare ma sono numeri che fanno ben sperare, soprattutto se si considera che i tempi di definizione di una causa civile si sono ridotti a tre anni, a fronte dei 9000 mila giorni precedenti che avevano additato Lamezia con appellativi negativi di una giustizia “tartaruga”. Permane, il “flusso costante di cause in entrata - ha commentato Brattoli - quindi per questo parliamo di passo rilevante quando smaltiamo un numero consistente di cause”.

Se ci si sposta al penale, poi, il Presidente ha analizzato i dati dell’ultimo triennio: “Dall’insediamento della dottoressa Maria Teresa Carè, presidente della Sezione Penale, sono pervenuti 3892 procedimenti penali, di questi, 3186 sono stati definiti con sentenza”.

“Un dato splendido - ha commentato il Presidente - se si pensa che, rispetto al triennio precedente, la produttività è aumentata del 41%, nonostante le costanti carenze di organico che permangono a Lamezia, come in altre parti del distretto”. Si parla di reati penali generici ma anche di 15 processi provenienti dalla DDA, contro organizzazioni mafiose a Lamezia, “dei quali - ha specificato - circa la metà definiti con sentenza, complessivamente infliggendo 176 anni di carcere”.

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“La risposta giudiziaria è stata pronta e decisa - ha sottolineato - e i dati cristallizzano questo. Questo Tribunale anche nel settore penale si sta ponendo all’avanguardia”.

Non nasconde la sua soddisfazione, pur palesando le reali difficoltà: in primis la questione del sotto dimensionamento dell’organico, sia per quanto riguarda i magistrati che il personale amministrativo. Una situazione che riguarda tutte le Corti e che si inquadra in quella che è la necessità dell’utenza: “Abbiamo un numero di giudici ancora sotto stimato rispetto alle esigenze reali, ma ragionando in termini numerici, la pianta organica è riuscita a dare, sostanzialmente, una risposta validissima. A questo aggiungo che a Lamezia abbiamo un personale amministrativo di prim’ordine: raramente ho trovato personale amministrativo professionalmente e umanamente così preparato. Perché bisogna ricordarlo, un magistrato può fare il suo lavoro se ha personale congruo in qualità e quantità”.

Forte dei dati alla mano che inquadrano positivamente la situazione lametina, il presidente Brattoli ha ricordato il lavoro sinergico con la Procura, guidata dal procuratore Salvatore Curcio, e con il foro lametino (era presente anche il presidente della Camera Penale, l'avvocato Pino Zofrea), e ha poi rimarcato la presenza delle forze dell’ordine, e a tal proposito ha ricordato l’istituzione del Gruppo di Carabinieri a Lamezia, segno “che lo Stato è attento”, visto che ne esistono una decina in Italia. “Il controllo del territorio è eccellente e ha ricadute nel sistema dei Tribunali”.

“Rimane ancora molto da fare, - ha chiosato il Presidente - però questi risultati sono ottenuti da tutti, devono ricevere quella giusta comunicazione in modo da fare sentire il cittadino lametino meno solo, meno smarrito. Lamezia non deve essere sempre e solo rassegnata ma deve avere anche qualche buona notizia e deve prendere coscienza della sua centralità in un territorio complicato, una terra di mafia”.

Claudia Strangis

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