Lamezia, prima riunione del gruppo di lavoro del quartiere Sant'Eufemia

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Lamezia Terme - Si è riunito ieri sera per la prima volta il gruppo di lavoro del quartiere Sant'Eufemia. Dopo l'esperienza dell'Assemblea di quartiere dello scorso 11 marzo, convocata dal parroco della parrocchia San Giovanni Battista di Lamezia Terme, Padre Giuseppe Martinelli, si è voluto dare seguito, in maniera fattiva, a quanto emerso nel corso dell'incontro tra i cittadini del quartiere. “Tra tutti quelli che hanno lasciato la propria adesione - si legge in una nota - si è scelto un gruppo di 12 persone che potesse più omogeneamente rappresentare l'assemblea per sesso, età, competenze, professionalità, settori di interesse. Padre Giuseppe Martinelli è affiancato da Antonio Campolo, Filippo Colella, Gasparino Costabile, Giovanna Dalife, Tommaso De Pace, Martino Gallo, Giuseppe Laganà, Peppino Liparota, Emanuela Milone, Antonio Mazza e Antonio Saladino. Il numero ridotto è un'esigenza operativa, ma non vuole essere un gruppo chiuso: il team avrà il compito di concretizzare le proposte di soluzioni ai problemi emerse durante l'Assemblea e organizzare azioni sul territorio e per il territorio, che con l'Assemblea verranno condivise e portate avanti, nel breve, medio e lungo periodo”.

“Individuate le criticità - prosegue la nota - e i potenziali punti di forza del nostro territorio è necessario trovare possibili soluzioni e strumenti per la valorizzazione, nell'ottica di rendere migliore il nostro quartiere e per aumentare il senso di appartenenza alla città. Il degrado dell'ambiente urbano trasmette segnali di deterioramento, di disinteresse e di non curanza che generano ulteriore degrado a tutti i livelli. Risolvere tale spirale negativa, invece, riporterebbe a un clima di rispetto di se stessi, dell'altro e dell'ambiente in cui si vive. Per questo accanto alle azioni concrete sul territorio, al lavoro di segnalazione e sollecitazione alle istituzioni di problematiche evidenti, è emersa la necessità di sensibilizzare il territorio al senso di appartenenza, all'esercizio della cittadinanza e alla riscoperta del ruolo attivo di ciascuno. È importante educare alla cultura del rispetto dei luoghi, della pulizia, del rispetto dell'ambiente, della partecipazione attiva alle iniziative e agli eventi, forse troppo pochi, ma anche scarsamente partecipati”.

Per il gruppo “È importante creare luoghi di incontro, di scambio di idee, di aree di svago per anziani, adulti, ragazzi e bambini, luoghi in cui costruire relazioni, tessere le basi per fare rete, per vivere attivamente il nostro quartiere.  È importante dare una scossa dal punto di vista economico, sociale e culturale, perché Sant'Eufemia possa essere un quartiere vivo, dove i nostri giovani possano trovare e coltivare interessi, possano esprimersi e ricevere stimoli e le nostre famiglie possano sentirsi sicure. Il primo passo sarà quello di chiedere un incontro con i Commissari, per esprimere la nostra volontà a collaborare perché il luogo in cui viviamo non è solo un posto da cui prendere e pretendere, ma il luogo al quale restituire del nostro, per creare futuro”.  

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