Lamezia, prima udienza del maxi processo "Rinascita Scott" – Le reazioni

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Lamezia Terme – Iniziato questa mattina, nella nuova aula bunker a Lamezia, il maxi processo "Rinascita Scott" - che vede imputate oltre 300 persone - contro le cosche di 'ndrangheta del vibonese e dei presunti referenti istituzionali, politici, economici e della massoneria deviata. Una giornata importante, dunque, per la Calabria. Diverse le reazioni per l’avvio del processo dal mondo politico.

Sottosegretario alla Giustizia Ferraresi: “Aula-bunker inaugurata in tempi record”

"Ha preso il via questa mattina nella maxi-aula bunker di Lamezia Terme il procedimento Rinascita-Scott, il più imponente processo alla 'ndrangheta calabrese per numero di imputati e complessità organizzativa. Il fatto stesso di celebrare in Calabria questo grande processo è una sfida che lo Stato ha già vinto. Siamo orgogliosi di aver inaugurato a dicembre in tempi record, un’aula bunker attrezzata con il massimo della tecnologia disponibile, recuperando un’area dismessa". Lo scrive su Facebook il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, spiegando che l’aula "è in grado di ospitare oltre mille persone nel rispetto delle norme di sicurezza antiCovid ed effettuare 150 video collegamenti contemporaneamente. È una struttura di 3.300 metri quadri, lunga 103 metri, a cui si accede tramite tre ingressi: uno per il pubblico, uno per i magistrati e uno per avvocati e imputati". Il sottosegretario, dunque, afferma di essere "al fianco dei magistrati, delle forze dell'ordine e di tutti gli operatori della giustizia impegnati in questo e in tutti i procedimenti contro il crimine organizzato, divenuto negli anni imprese potenti e ricchissime che rubano il futuro al nostro Paese, ma soprattutto siamo e saremo sempre dalla parte dei cittadini onesti, di chi paga il conto dell’illegalità in termini di arretratezza, minori opportunità di lavoro e di sviluppo, ma anche minori servizi sul territorio".

Morra in aula a processo Rinascita Scott

Questa mattina anche Nicola Morra presidente della Commissione Antimafia ha raggiunto l'aula bunker di Lamezia e, ha dichiarato: “Lo si deve alla Calabria, agli uomini dello Stato che tutte le mattine a quest'ora stanno già lavorando per bonificare questa terra meravigliosa, ma sofferente per le troppe ingiustizie ancora non sanate. Oggi è una giornata importante, esattamente come quando si decise di procedere lo stesso all'operazione pur in presenza di una fuga di notizie che mise in pericolo l'esito della stessa il 20 dicembre 2019".

M5S: “Questo processo è segnale importante”

"Il processo 'Rinascita Scott', che con i suoi 325 imputati costituisce uno dei procedimenti più imponenti di sempre, ha preso il via oggi nella nuova aula bunker di Lamezia Terme. Tenere questo maxi processo in Calabria significa ribadire, ancora una volta, la presenza dello Stato in ogni parte del territorio. Le istituzioni e i cittadini onesti sono più forti della mafia e insieme continuano a lottare per sconfiggerla. Contro la criminalità organizzata è importante non abbassare mai la guardia. Continueremo a seguire da vicino il processo Rinascita Scott in tutte le sue fasi". È quanto affermano, in una nota, i portavoce del Movimento 5 Stelle in Commissione antimafia.

Perantoni: “Buon lavoro ai giudici”

"Buon lavoro ai giudici di Lamezia dove oggi prende il via un processo importante contro le cosche di 'ndrangheta del vibonese e dei presunti referenti istituzionali, politici, economici e della massoneria deviata". Lo dice Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S. "Come fa notare il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, il dibattimento, che si svolgerà in una aula bunker allestita tempestivamente dal ministero e dotata della migliore tecnologia, è una speranza per l'Italia migliore, quella della legalità. Non si può non notare in queste ore la differenza tra il concreto impegno di quei magistrati, delle forze dell'ordine e di tutti gli operatori della giustizia e, viceversa, l'operare distruttivo e personalistico di una modalità sfascista di concepire la politica", conclude.

Presidente commissione anti ‘ndrangheta De Caprio: "Punto di svolta per costruire un futuro all’insegna della legalità"

"Quello che si è aperto oggi a Lamezia Terme è uno dei processi più importanti degli ultimi decenni. Un processo scaturito da una maxi-inchiesta contro la ‘ndrangheta condotta dalla Procura guidata dal dott. Nicola Gratteri, che ci auguriamo possa scrivere una pagina importante di legalità per la nostra Calabria, che ha disperato bisogno di guardare al futuro con rinnovato spirito". Parte da questa premessa il presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Antonio De Caprio, nell’augurare buon lavoro alle parti in causa, accusa e difesa, che oggi hanno preso parte alla prima udienza di “Rinascita-Scott” nella nuova aula bunker di Lamezia Terme. "L’innocenza o la colpevolezza degli imputati verrà sancita da un giudice terzo, ed ovviamente non si può entrare nel merito delle contestazioni. Ma da parte mia - sottolinea De Caprio - non posso non evidenziare come questo processo rappresenti un momento importante per ristabilire i valori democratici e di legalità in un territorio per troppo tempo oppresso dal fenomeno mafioso".

Secondo il presidente De Caprio, dunque, "è arrivato il momento per la Calabria di guardare avanti; tutti dobbiamo essere consci che lo Stato c’è, e che i suoi “anticorpi” - rappresentati da investigatori di primo livello in ogni corpo di polizia, e dalla guida sicura di un magistrato integerrimo - sono in grado di respingere ogni attacco del malaffare. Ma il lavoro è solo all’inizio, e parte da ognuno di noi, dai nostri comportamenti quotidiani. Solo agendo nel solco della legalità possiamo avere qualche speranza di costruire un domani migliore per i nostri figli".

Pegna: "Riflettori accesi sul cuore della Calabria aprono alla  fiducia e alla speranza"

"La stampa di tutto il mondo è da qualche giorno a Lamezia Terme per seguire il più imponente processo alla 'ndrangheta della storia. La Calabria, offesa e umiliata da uno dei cancri più letali della società, diventa essa stessa teatro della risposta dello Stato. Ci saranno condannati e assolti, come in tutti i processi, perché l'accertamento della verità giudiziaria non è mai semplice, ma c'è già una sentenza: la 'ndrangheta collusa e infiltrata a tutti i livelli socio-politico-istituzionali si può mettere alle sbarre, combattere e battere". Questa, la riflessione sul maxi processo alla 'ndrangheta di Ruggero Pegna. C'è da augurare agli uomini della giustizia, primo fra tutti il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, di poter svolgere il proprio lavoro in serenità e a noi tutti di poter assistere al riscatto della nostra terra, con la condanna di chi l'ha lesa e vilipesa, per un risarcimento quanto meno morale, monito per tutte le future generazioni. La Calabria non è sinonimo di 'ndrangheta, ma è una terra bellissima e straordinaria, incredibilmente e inspiegabilmente abbandonata, ostaggio di criminalità, malaffare e, purtroppo e troppo spesso, mala politica. Oltre agli aspetti preponderanti di giustizia e legalità, i riflettori accesi sul cuore della Calabria aprono alla  fiducia e alla speranza di un futuro diverso e consono alle sue immense potenzialità turistiche. Anche in questo Gratteri ha visto giusto, scegliendo il luogo della Regione naturalmente più logico e adatto, per centralità, collegamenti, spostamenti; tra aeroporto, stazione centrale, ogni tipo di rete stradale, al centro della spettacolare costa tirrenica. Troupe giornalistiche di tutto il mondo, finalmente, potranno raccontare la Calabria che processa la 'ndrangheta a "casa sua", negli stessi luoghi in cui ha portato tragedie e lutti e, al contempo, mostrare le bellezze incomparabili di un territorio dal patrimonio storico e paesaggistico inestimabile, immerso nel Mediterraneo. Chissà che, proprio dalla lotta al male, non possa nascere la più fenomenale opportunità per fare conoscere ovunque la Calabria vera, culla di storia, cultura e accoglienza, paradiso di meraviglie".

 

Ruggero Pegna

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