Lamezia, “Progetto Martina” per parlare con i giovani di prevenzione tumori ed educazione alla salute

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Lamezia Terme - Una giornata, come di consuetudine usa organizzare il liceo scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme rispetto a temi rilevanti per la crescita adolescenziale, dedicata all'informazione sulla prevenzione dei tumori e all'educazione alla salute. A promuovere l'evento, intorno al "progetto Martina" di cui è portavoce in questa mattinata Annamaria Aiello, è il Lions Club della città, con la presenza di Silvio Serrao del Compasso, di concerto con l'ente scolastico, nella persona del dirigente scolastico Caterina Calabrese, insieme all'oncologa di Melfi Alba Capo bianco - IRCCS - CROB - L.C.

A prendere parte al momento di ascolto sono state le quarte classi accompagnate nella sala conferenze dell'istituto dai rispettivi docenti: "Non possiamo solo restare chiusi nelle aule – ha commentato la dirigente -  è necessario stare in contatto con la realtà che ci circonda, grazie ai genitori di Martina con i quali è partito il progetto e attraverso cui si é esteso anche il concetto di volontariato". Il progetto nasce da una ragazza che ha avuto un tumore alla mammella, e ha lo scopo di 'trasmettere' un messaggio non un testamento. "Ascoltate i messaggi del vostro corpo - incoraggia la responsabile Annamaria Aiello - dobbiamo inneggiare alla vita e per questo occorre prevenire".

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Molto contenta di essere a Lamezia è la dottoressa Capobianco, la quale sostiene l'importanza nel veicolare queste notizie non per ragioni pessimistici bensì ottimistici, volte tutelare il diritto alla salute. "Spesso i giovani pensano che non possa esserci una malattia simile - spiega la Capobianco - e spesso invece ci si trova al momento della diagnosi senza possibilità di guarire. Un messaggio quello di Martina che, lasciato ai genitori e ai colleghi del Lions, è divenuto un 'Service' circoscritto a livello regionale nazionale e adesso anche internazionale".

Si è passati, infine, a definire il concetto di salute. Uno stato completo di benessere. Questo è. Ma si parla anche di prevenzione in relazione alle malattie cardiovascolari. Sullo sviluppo di tumori impatta, senza dubbio, lo 'stile di vita', per cui uno stile di vita salutare elimina quelli che sono i fattori di rischio che possono condurre ai tumori. "Siamo l'espressione nei nostri geni - dice ancora l'oncologa - nei cromosomi presenti nel DNA è presente a volte una ereditarietà attraverso la quale si giunge ai tumori, ma oltre a questi - continua - ci sono altri geni: gli oncosoppressori che silenziano guardano e non si esprimono".

A quanto pare, stando alle statistiche, la curabilità è migliorata nel tempo. La ricerca è andata avanti, permettendo così di 'curare' cioè di allungare la vita. Resta da intuire che una 'diagnosi' precoce non si esaurisce solo a una prevenzione secondaria, volto cioè a diagnosticare una patologia ad uno stato iniziale, in quanto è altresì importante 'sentire' i segnali cronici.

V.D.

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