Lamezia, protesta ex Lsu-Lpu: gruppo di precari tenta di occupare binari

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Lamezia Terme - Un gruppo di precari radunati davanti alla stazione di Lamezia Terme ha tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine con l'obiettivo di occupare i binari, così com'era avvenuto ieri. La Polizia ha impedito il tentativo messo in atto da alcune decine di persone per protestare contro il mancato invio da parte del Governo di un documento atteso in prefettura, a Catanzaro, con gli impegni concordati per la loro stabilizzazione. L'impegno del governo è stato ribadito stamane dal ministro del Sud, Barbara Lezzi, che si trova in Calabria, ma i sindacati chiedono a garanzia un documento ufficiale in assenza del quale una parte dei manifestanti ha tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine. Non si sono registrati feriti, eccezion fatta per una donna che ha accusato un malore. Sono alcune centinaia le persone giunte a presidiare la stazione a cui è consentito l'accesso ai soli viaggiatori. Per diverse ore circa 200 persone avevano occupato i binari, paralizzando la circolazione sulla dorsale tirrenica fino alla tarda serata.

Lpu-Lsu, sale la tensione: i sindacati denunciano cariche delle polizia

"E' accaduto quello che non doveva accadere: aspettiamo il riconoscimento di diritti, e invece arrivano cariche della polizia, e questo non va bene". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, commentando gli scontri all'ingresso della stazione ferroviaria di Lamezia Terme (Catanzaro) tra alcuni precari ex Lsu-Lpu e sindacalisti, da una parte, e forza dell'ordine, dall'altra. "Stavamo aspettando, civilmente e pacificamente, una risposta del governo, alla luce - ha aggiunto Sposato - dell'impegno assunto questa mattina con noi dal ministro Lezzi, ma questo atteggiamento delle forze dell'ordine verso i lavoratori e soprattutto le lavoratrici e' stato un fatto grave, che stigmatizziamo e denunceremo con una nota ufficiale al ministro dell'interno, perche' i lavoratori chiedono diritti ma nei loro confronti si interviene con la protervia e la forza. E' un fatto grave che - ha rimarcato il segretario della Cgil - da anni non avveniva, ed e' segno di una degenerazione che si respira nel Paese. Se non arrivano risposte da Roma siamo pronti a spostare il campo di battaglia e azioni in tutta la Calabria". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario generale della Cisl Tonino Russo: "Aspettiamo gia' da qualche ora che arrivi, attraverso la Prefettura di Catanzaro, un atto formale dal governo che cristallizzi l'impegno assunto dal ministro Lezzi, quello di una proroga per i precari nell'ambito della manovra di bilancio e poi di una successiva norma per la loro stabilizzazione e invece - ha spiegato Russo - incomprensibilmente, e con grande irresponsabilita' del livello governativo, passano ore senza che ci sia alcuna novita'.

Questo sta creando tensione e rabbia tra i lavoratori, tre dei quali sono rimasti feriti negli scontri con le forze dell'ordine. E' inaccettabile che a pagare sia sempre l'anello piu' debole della catena". A sua volta, il segretario generale della Uil, Santo Biondo, ha osservato: "Mentre da due giorni siamo in mobilitazione, sui social parlamentari calabresi della maggioranza dicono che la vicenda degli ex Lsu-Lpu e' risolta ma poi non parlano con le istituzionali. Stamattina, parlando con noi, il ministro del Mezzogiorno Lezzi dice di condividere le nostre considerazioni e individua delle soluzioni, ma perche' queste soluzioni ancora non sono portate all'attenzione dei lavorato? Non vorremmo - ha concluso Biondo - che questa vicenda, che e' per nulla fuffa ma e' drammatica, sia scivolata nel terreno della lotta politica tra maggioranza e opposizione. Se fosse cosi', altro che governo del cambiamento".

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