Lamezia, Piano strutturale comunale in scadenza: rischio commissariamento

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Lamezia Terme – Una vita amara per il piano strutturale comunale lametino. Se dopo l’approvazione delle osservazioni da parte della Giunta Mascaro si stava aprendo qualche spiraglio per il via libera definitivo in consiglio, la mannaia dello scioglimento ha inevitabilmente interrotto anche il travagliato iter dello strumento più importante per lo sviluppo della città. Il piano è ancora in piedi, ma per poco. A fine aprile 2018 decadranno le cosiddette misure di salvaguardia per un Psc che doveva essere approvato in aula entro fine dicembre 2017, data valida per tutti gli altri comuni della Calabria.

Il piano adottato dall’amministrazione Speranza aveva infatti una valenza di tre anni. Sul sito del Comune è possibile trovare la delibera dell’epoca: si tratta della n. 79 del 19 febbraio 2015. Teoricamente, dunque, i termini sarebbero già scaduti nel mese di febbraio da poco trascorso, ma l’atto, nel 2015, fu pubblicato sull’albo pretorio un mese dopo, il 20 aprile, divenendo esecutivo dal 30.

Ad aprile 2018 decadranno le misure di salvaguardia

I commissari straordinari avrebbero dunque ancora meno di un mese di tempo per approvare lo strumento, pena la sua decadenza e il riattivarsi nuovamente di tutte le procedure per la sua adozione. Se, nel corso dei tre anni, sono infatti valevoli le cosiddette misure di salvaguardia ed è necessaria una doppia verifica di conformità, scaduto il termine si ritornerebbe quindi a far riferimento al vecchio piano regolatore generale, con le limitazioni derivanti da applicazione della legge urbanista regionale. Tale cosa comporterebbe la decadenza della destinazione urbanistica delle zone sprovviste di piani attuativi.

Il rischio, per i Comuni inadempienti, potrebbe essere inoltre quello del commissariamento. Si tratterebbe della nomina di un funzionario urbanistico regionale che prenderebbe servizio nell’Ente occupandosi esclusivamente di portare a termine tutti gli adempimenti per l’adozione del Psc. Una possibilità che la Regione dovrebbe però valutare per tutti i comuni calabresi che non hanno provveduto all’approvazione del piano, una manovra tra l’altro, anche abbastanza dispendiosa.

L’iter infinito e il freno sull’edilizia lametina

Gli ultimi atti dell’amministrazione Mascaro in ottica Psc, risalgono al novembre scorso. In una seduta di consiglio comunale abbastanza travagliata per mancanza di numero legale, dovuta all’ormai quasi certo scioglimento del consiglio comunale, si procedette con il via libera al piano di zonizzazione acustica propedeutico al Psc. A fine agosto invece, la giunta approvò le osservazioni arrivate. Da allora, le circa 180 proposte fatte da privati e associazioni, erano al vaglio della commissione urbanistica affiancata dal progettista Crocioni, in vista di accelerare la discussione del Psc in aula. Lo scioglimento del consiglio comunale ha poi messo i freni ad ulteriori step.

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L’approvazione del nuovo piano, sarebbe però dovuto arrivare in Giunta già entro gennaio 2017. In questi setti mesi di ritardo, l’ex sindaco Mascaro dovette fare anche i conti con le dimissioni dell’assessore all’urbanista Anna Maria Scavelli.

Le polemiche sul piano strutturale comunale del resto, non si sono mai spente: dal Psc adottato con delibera 2015, (secondo molti stravolto da numerosi emendamenti rispetto all’originale della giunta Speranza), alla lettera di dimissioni del progettista Crocioni, fino alle accuse rivolte successivamente all’amministrazione Mascaro per aver totalmente “riesumato” il progetto già esistente, riprendendo i contatti con il progettista.

Sembrerebbe che proprio per la giornata di ieri, fosse fissato un incontro tra Crocioni e i commissari straordinari per discutere dell’adozione del piano, segno che forse qualcosa si stia muovendo per accelerare l’iter d’approvazione. Tra un ritardo e l’altro però, in città l’edilizia resta ancora ferma e la crescita paralizzata. Anche per il settore costruzioni, non si riescono a scorgere segnali di cambiamento.

 

Alessandra Renda

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