Lamezia: rinnovata servitù militare per base Monte Mancuso, struttura è apparentemente abbandonata

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Lamezia Terme – “Rinnovo servitù militare Monte Mancuso”. Questo è quanto si apprende sull’albo pretorio comunale di Lamezia alla data del 20 aprile 2015. Il rinnovo di tale servitù, per la parte che interessa anche il Comune di Lamezia oltre che Falerna, Nocera Terinese e Martirano Lombardo, è quella relativa alla base “Nato” costruita all’indomani della guerra fredda, negli anni ’60, e che sarebbe stata dismessa nei primi anni del ’90 del secolo scorso dopo la guerra in Iraq e “abbandonata” agli inizi degli anni 2000.  Apparentemente, in effetti, la base appare realmente abbandonata e la struttura dismessa, il cancello arrugginito così come la recinzione. Il limite “invalicabile” di “zona militare” è stato più volte violato qui tre i boschi e, apparentemente, non sembra esserci più attività. Si tratta di una delle 113 basi americane che sorsero in Italia ma che poi, per tutta una serie di vicende geo-politiche, sono state progressivamente negli anni abbandonate. In particolare, la base militare di Monte Mancuso, la IMMZ, faceva parte della rete Ace-Hight, un sistema strategico di telecomunicazioni e ponti radio nell’ambito della Nato che collegava tutti i radar posti sui confini del Patto Atlantico. Un canale privilegiato, così come si evince da alcune testimonianze foto documentate negli anni ’70 del secolo scorso era quello dei collegamenti radar con la Grecia ad est (Cefalona) ma anche con l’Italia con Ischia Punta Fetto e la Sicilia con il Monte Lauro.

Una base che da oltre 20 anni avrebbe perso la sua funzione al centro delle telecomunicazioni ed in molti, in tutto questo tempo, si sono interrogati sul perchè non venisse restituita ai proprietari dei terreni, ovvero i Comuni. Evidentemente, quindi, se c’è un “rinnovo di servitù” per altri cinque anni, non c’è l’intenzione di dismettere la base. Dal Comando Militare dell’Esercito “Calabria” e dal ministero della Difesa hanno stabilito anche un indennizzo per tale servitù da dividere tra i quattro comuni su cui ricade la base e pari a 3.932,96 euro. Come motivazione, invece, per la “proroga” di altri cinque anni della “servitù militare” si trova solo un generico “per esigenze connesse con la difesa del territorio nazionale”.

Tale atto, comunque, smentisce le voci che la base sia del tutto abbandonata e/o inutilizzata (non avrebbe senso, in effetti, rinnovare in tal caso una servitù ma anzi, sarebbe stata questa l’occasione per formulare un documento di “restituzione” dei terreni alla collettività). Questo documento, se da un lato mette in chiaro che non è ancora il tempo di dichiarare del tutto abbandonata la base di Monte Mancuso, dall’altro non spiega l’utilità di tale servitù per una struttura apparentemente senza attività.

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