Le ultime novità nell’istruzione e formazione professionale: accordo tra Regione Calabria e Usr

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Catanzaro - “Ci sono delle novità sul versante della formazione professionale. È stato infatti sottoscritto un accordo tra la Regione Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale per la realizzazione di percorsi di istruzione e formazione professionale in regime di sussidiarietà da parte degli istituti professionali (IP) della Calabria. Credo che ciò possa costituire una importante opportunità per gli istituti professionali”. A comunicarlo è Antonella Mongiardo, dirigente scolastica dell’IIS “Costanzo” di Decollatura, scuola che comprende tra i suoi indirizzi, anche l’agrario, l’odontotecnico e il socio-sanitario.

“Come spiegato dalla vicepresidente della Giunta regionale, dott.ssa Giusi Princi, in una nota inviata ai dirigenti scolastici calabresi- informa- l’Accordo disciplina le modalità organizzative dei percorsi Iefp presso le istituzioni scolastiche che offrono percorsi di istruzione e formazione professionale, accreditate dalla Regione Calabria, finalizzati al rilascio di qualifiche triennali e/o diplomi professionali quadriennali, secondo il nuovo modello di sussidiarietà previsto dal D.Lgs 61/2017”.  ll sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale (Iefp) è uno dei canali per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione stabiliti dalla legge. Con la riforma della scuola superiore il sistema di Iefp regionale è stato pienamente riconosciuto. Il secondo ciclo di istruzione, infatti, è articolato in due grandi aree: l’istruzione (liceale, tecnica e professionale), che rilascia titoli di studio al termine di percorsi quinquennali, a cui si affianca un sistema di istruzione e formazione professionale regionale, che rilascia diplomi di qualifica professionale al termine di percorsi triennali o quadriennali, con valore su tutto il territorio nazionale e anche in ambito europeo.

“L’istruzione e formazione professionale (Iefp) offre sia una preparazione generale che tecnico-pratica- spiega la preside Mongiardo- con possibilità di stage aziendali, percorsi di apprendistato e di alternanza scuola-lavoro. I corsi si tengono presso i centri di formazione professionale (CFP), accreditati dalle Regioni, che dopo il secondo anno rilasciano, su richiesta dello studente, la certificazione delle competenze collegate all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Ma i corsi Iefp si possono tenere anche presso gli istituti scolastici, in regime di sussidiarietà, se ciò è stato previsto in sede di conferenza Stato-Regioni. E’ possibile, infatti, un raccordo tra l’istruzione formale e non formale, cioè lo studente che frequenta un CFP può, attraverso un sistema di riconoscimento dei crediti, transitare nell’istruzione professionale iscrivendosi al corrispondente corso di un istituto tecnico o professionale. Gli istituti di istruzione professionale o tecnica, da parte loro, possono realizzare dei percorsi IeFP, di istruzione integrata con moduli di formazione professionale, anche nell’ambito dell’istruzione per gli adulti, per dare l’opportunità ai propri studenti di conseguire qualifiche o diplomi professionali durante il percorso scolastico di secondo grado. I criteri per la realizzazione di questi percorsi integrati vengono definiti di concerto tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero del lavoro, previa intesa Stato-Regioni, mentre le modalità organizzative dei percorsi a livello regionale vengono definite da accordi tra Regione e Usr”. 

I percorsi formativi duali sono incentrati su figure professionali che, per le caratteristiche del contesto economico–produttivo regionale, risultino maggiormente spendibili sul mercato del lavoro. Pertanto nella scelta del profilo professionale si tiene conto della struttura del sistema produttivo locale e dei fabbisogni di personale espressi dalle filiere strategiche per il territorio in cui il corso è localizzato, in modo da rendere più agevole la transizione al mondo del lavoro e offrire maggiori garanzie occupazionali ai giovani in uscita dal percorso. Dopo una serie di passaggi legislativi, l’istruzione professionale viene, in seguito, riordinata nel 2010 dall riforma Gelmini e, da ultimo, dal D.Lgs 61/2017, attuativo della legge 107/2015, che ha maggiormente connotato l’identità degli istituti professionali come scuole orientate al lavoro e all’innovazione. Il progetto formativo individuale (PFI), che viene elaborato dal Consiglio di Classe entro il 31 gennaio del primo anno e poi aggiornato ogni anno, prevede anche moduli integrati di istruzione e istruzione e formazione professionale in collaborazione con i CFP, percorsi di apprendistato, alternanza scuola-lavoro, attività extrascolastiche, di potenziamento, di orientamento e riorientamento. 

“Un’altra importante novità - conclude Antonella Mongiardo- è che, a partire da quest’anno scolastico, gli istituti professionali dovranno adottare un nuovo modello di “certificato di competenze”, ai sensi del D.M. 24-08-2021, per certificare le competenze acquisite dalle studentesse e dagli studenti frequentanti i nuovi percorsi di istruzione professionale. Il nuovo modello (riportato nell’allegato A del decreto ministeriale), che non sostituisce ma si aggiunge al tradizionale modello di certificazione delle competenze collegate all’assolvimento dell’obbligo scolastico (D.M. n°9/2010), è rilasciato, a richiesta dell’interessato, nel corso delle singole annualità, oppure al termine dei primi quattro anni del percorso di studio. La nuova certificazione delle competenze operata con il modello di cui all’allegato A costituisce una caratterizzazione dell’assetto dei nuovi percorsi di istruzione professionale di cui al D.Lgs 61/2017”. 

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