Legambiente: tra le 10 linee ferroviarie peggiori d'Italia anche la Reggio Calabria-Taranto

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Roma - La Roma-Lido, la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, la Verona-Rovigo, la Brescia-Casalmaggiore-Parma, l'Agrigento-Palermo, la Settimo Torinese-Pont Canavese, la Campobasso-Roma, la Genova-Savona-Ventimiglia, la Bari-Corato-Barletta. Sono le dieci linee ferroviarie peggiori d'Italia nel 2017 per i pendolari, secondo l'analisi di Legambiente, che presenta un dossier e lancia oggi la sua campagna Pendolaria 2017, a favore dei 3 milioni di pendolari italiani che prendono il treno.

Al terzo posto in classifica si trova la Reggio Calabria-Taranto: "la ferrovia Jonica è una linea di 472 km, che collega tre regioni e tanti centri portuali e turistici e che ha visto negli ultimi anni un peggioramento drastico del servizio. Da Reggio a Taranto sono 6 i collegamenti giornalieri; il treno più veloce impiega 6 ore e 15 minuti, con tre cambi a Paola, Castiglione Cosentino e Sibari da dove però il treno finisce e si prosegue in pullman. I tagli al servizio sono stati pari al 20% rispetto al 2010, con la cancellazione di 4 intercity notte, 5 treni espresso, 7 treni espresso cuccetta, 2 treni interregionali. Per i pendolari la speranza che questa situazione cambi sono davvero pochissime. Per cambiare questa situazione ci sarebbe bisogno di investimenti per completare l'elettrificazione e l'inserimento di nuovi treni più veloci".

"L'Italia - scrive Legambiente in una nota - ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in treno e, nelle principali città, di chi si sposta in metro e in tram, se vuole migliorare la qualità dell'aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall'Accordo di Parigi. Ma l'entrata in vigore dell'orario ferroviario invernale vede ancora una volta aumentare l'offerta di treni ad alta velocità e invece poche novità sul resto della rete". "Sette anni fa, prima dei tagli, circolava il 6,5% di treni regionali in più e il 20% di treni Intercity - aggiunge Legambiente -. Il nuovo orario invernale fotografa un boom di collegamenti veloci, come per esempio le 50 corse al giorno di Frecciarossa e le 25 di Italo da Roma a Milano, per un aumento dell'offerta del 78,5% dei treni in circolazione in 7 anni, con un treno ogni 10 minuti negli orari di punta. Eppure i viaggiatori che beneficiano dei servizi ad alta velocità sono 170.000, contro i tre milioni circa di pendolari che si spostano ogni giorno sulle linee ordinarie, dove la situazione non vede miglioramenti".

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