Manifestazione a Lamezia, ancora polemiche e prese di distanza - REAZIONI

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Lamezia Terme - Ancora polemiche e prese di distanza dopo la manifestazione del 16 novembre che ha visto un corteo di giovani e associazioni sfilare verso il Comune contro il degrado, la chiusura di impianti sportivi e teatri e contro la ‘burocrazia dei Commissari’. Dopo una prima divisione per via della data della manifestazione, i due comitati promotori “Basta Degrado” ed “Emergenza Lamezia” erano confluiti nell’organizzare una manifestazione unitaria per venerdì 16 novembre. Finita la manifestazione, però, ancora scintille. Il Comitato “Basta Degrado”, nella giornata di ieri, ha infatti consegnato un documento nelle mani del commissario Fusaro, vice di Alecci, documento che viene disconosciuto dagli altri. Dopo la presa di distanza di alcuni comitati e gruppi, continuano, a tre giorni dalla manifestazione, a crescere le associazioni e gruppi che non intendono prendere parte alle diatribe in atto tra i Comitati.

Associazione Quartiere Capizzaglie: "Non condividiamo ciò che sta accadendo" 

“L'Associazione Quartiere Capizzaglie – si legge in una nota - non condividendo ciò che sta accadendo sui quotidiani e sui social media, dopo la manifestazione di venerdì, ha deciso di uscire dal Comitato ‘Emergenza Lamezia’, in quanto non erano questi i fini per i quali aveva aderito alla sola organizzazione dell'evento. Da questo momento in poi si invita a non utilizzare più il nome della Associazione in fatti e circostanze che riguardino il comitato. Rimane immutato l'impegno sociale della Associazione, nella speranza che i destinatari dei documenti stilati sulle tante problematiche che affliggono la città, diano i loro frutti, consentendo alla città di risorgere al più presto per dare prospettive migliori ai nostri figli. Invitiamo tutti pertanto a mantenere toni bassi, nella giusta dialettica che è alla base di un vivere civile e democratico, associandoci all'immenso dolore che ha colpito la famiglia della cara e sfortunata Alessia, venuta a mancare tragicamente proprio nei giorni in cui i suoi compagni di scuola manifestavano per un loro futuro migliore”. 

Movimento Nazionale per la Sovranità: "I responsabili del degrado di Lamezia non sono i commissari"

Sulla manifestazione interviene anche Francesco Mastroianni del Movimento Nazionale per la Sovranità evidenziando che “c’erano alcune centinaia di studenti alla manifestazione contro il degrado della città, molti di loro provenienti dai paesi del circondario che ancora gravita su Lamezia, ma i lametini adulti erano nella quasi totalità assenti.  C’erano anche alcuni politici e ex amministratori, alcuni di quelli che dello sfascio della città sono i primi responsabili. Strano paese il nostro!  Quelli che tutti i giorni si lamentano dell’abbandono della città e della inefficienza della politica e dell’apparato amministrativo al momento della protesta restano a casa o al bar, mentre quelli che hanno calpestato leggi e buonsenso cercano di farsi notare fra coloro che protestano. Diciamocelo chiaro: i responsabili del degrado di Lamezia non sono i commissari, i quali pure hanno colpe. Se le strutture sportive e gli uffici pubblici sono privi della certificazione di agibilità la colpa non è dei commissari, ai quali si può invece imputare di non essere riusciti a risolvere alcun problema e di non essere riusciti a far funzionare meglio l’apparato amministrativo.   

Se la “Lamezia Multiservizi” è incapace di assicurare i servizi ed è ormai al fallimento economico la colpa non è dei Commissari, ai quali si può invece rimproverare di non avere  adottato nessun adeguato provvedimento. I responsabili dello sfascio della città  sono quelli che la hanno amministrata erigendosi a paladini della legalità   e non hanno mai chiesto o rilasciato i certificati di agibilità; quelli che hanno usato la Multiservizi  a fini elettorali;  quelli che hanno fatto (e fanno) finta di non vedere che sui pullman  del servizio pubblico quasi nessuno  paga il biglietto;  quelli che hanno approvato  i bilanci  delle società  partecipate che sperperavano centinaia di migliaia di euro in parcelle inutili e che assumevano, senza concorso, i figli dei dipendenti che andavano in pensione;  quelli che mettevano al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale l’assestamento del bilancio e al secondo e terzo le lottizzazioni;  quelli che pubblicavano il bando per la nomina del Difensore civico ma poi rinunciavano alla nomina perché  le candidature “amiche” erano cadute.  Responsabili sono coloro che hanno illuso i cittadini con la promessa dello sviluppo industriale (la Sir, la Marangoni),  della  Città  del cinema, dell’autodromo, della Biofata. Responsabile, in parte,  è  pure chi aveva promesso di rendere pubblica la reale  situazione del comune ("l’operazione verità") e di intervenire per rendere efficiente l’apparato burocratico, e poi non lo ha fatto. Responsabili dello sfascio sono però  anche quei tanti cittadini che passano trecentosessantaquattro  giorni all’anno a lamentarsi dei politici e poi, il trecentosessantacinquesimo, vanno a votare il solito parente o amico che gli ha fatto, o deve fare, un favore;  Sono quei cittadini che chiedono la raccomandazione per fare avere un diploma al figlio incompetente o vagabondo e poi si lamentano quando trovano l’incompetente e il vagabondo in un ufficio; Sono quei docenti che, fingendosi buoni, regalano titoli di studio e diseducano i giovani; Sono quei medici che rilasciano falsi certificati  di invalidità; Sono quegli  avvocati e quei magistrati che cercano il modo di aggirare la legge. I responsabili  sono   coloro  che non si assumono mai la responsabilità  del loro ruolo per il bene comune. Quando il corteo è  arrivato alla sede del Comune i partecipanti  hanno scoperto che il Commissario Alecci  non c’era. Eppure era informato della manifestazione. Anche lui ha preferito  non assumere  la responsabilità  del ruolo che ricopre. Non un bell’esempio! Non stanno dando un bell’esempio nemmeno le polemiche seguite alla manifestazione, a proposito delle quali  Il Movimento  Nazionale per la Sovranità, che si è  impegnato per far superare le diversità e arrivare a una manifestazione unitaria, precisa di non aver sottoscritto alcun documento per il semplice  motivo che nelle  due riunioni alle quali ha partecipato si è  discusso di che cosa fare, con proposte anche incompatibili fra loro, ma nessun documento è  mai stato sottoposto  alla sua approvazione”.    

La società Asd Biancoverdi Lamezia si dissocia 

La società Asd Biancoverdi Lamezia con il Presidente Saverio Caccamo si dissocia dal comunicato inerente lo sciopero generale dello scorso 16 novembre attribuito ieri dal Comitato Generale. "Chiarisco categoricamente che la società Asd Biancoverdi Lamezia da me rappresentata, ha dato adesione solo ed esclusivamente alla manifestazione cittadina di venerdì scorso e non intende partecipare ad alcuna diatriba, di alcun genere, esistente tra tali comitati ed i loro responsabili. Diffido d'ora in avanti chiunque a coinvolgere l’ Asd Biancoverdi Lamezia in qualunque iniziative che non sia stata preventivamente concordata".

 

           

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