Massoneria, Bindi: "Presenza nomi in Asl e comuni sciolti per mafia"

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Roma - C'è una coincidenza tra i nominativi presenti nelle relazioni di scioglimento o di commissariamento di alcuni enti pubblici, di alcune Asl o di banche e la loro presenza in alcune logge: questo si evidenzia soprattutto a Castelvetrano, nella Asl n9 di Locri (commissariata) e nella Asp Cosenza. Lo ha detto oggi la presidente dell'Antimafia Rosy Bindi. In particolare, nella Asl n.9 di Locri è stata evidenziata "la presenza all'interno dell'azienda sanitaria di personale, medico e non, legato da stretti vincoli di parentela con elementi di spicco della criminalità locale o interessati da precedenti di polizia giudiziaria per reati comunque riconducibili ai consolidati interessi mafiosi". Fra i soggetti a vario titolo menzionati nella relazione della commissione di accesso e nell'ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Reggio Calabria, figurano 306 nominativi; di questi, 17 sono censiti in logge massoniche. Incrociando i dati, "deve ritenersi non occasionale, la significativa presenza di massoni in posti apicali dell'azienda sanitaria", scrive Bindi.

Per quanto riguarda la Asp di Cosenza - che nel 2013 ha avuto un accesso ispettivo ma non è stata poi commissariata - su 220 nominativi individuati presenti a vario titolo nella relazione conclusiva della Commissione di accesso, 23 persone risultano iscritte a logge massoniche. Nel comune di Castelvetrano la giunta nominata nel 2015 vede la presenza di 5 assessori massoni su 12, cioè poco meno della maggioranza. Nelle ultime due consiliature del comune di Castelvetrano hanno assunto cariche elettive o sono stati membri di giunta almeno 17 iscritti alle quattro obbedienze di cui l'Antimafia ha disposto degli elenchi”. “Inoltre il fenomeno dell'infiltrazione mafiosa - scrive l'Antimafia - ha di recente registrato "una significativa manifestazione all'interno del settore bancario".

Nel trapanese, infatti, è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria la Banca di credito cooperativo di Paceco 'Senatore Pietro Grammatico'. Negli atti giudiziari si riporta che all'interno dell'istituto c'erano 326 persone con evidenze giudiziarie, undici delle quali, dipendenti della banca, collegate con la criminalità organizzata. Dalle verifiche della Commissione antimafia, emerge che 11 tra esponenti della dirigenza aziendale e dipendenti hanno fatto parte di una loggia massonica del GOI.

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