Gizzeria - "È una ingiustizia. Mi manca tutto di voi. Abbiate cura della vostra coraggiosa mamma, così come lei ha fatto nel proteggervi fino all'ultimo momento quella notte". Legge in lacrime, come omaggio, la sorella di Stefania Signore durante la celebrazione dei funerali, nel piazzale alle spalle della Chiesa di Santa Caterina a Mortilla di Gizzeria. Circa 2000 le persone presenti, fra amici, parenti, conoscenti e comuni cittadini provenienti da più zone della Calabria. Presenti anche dalla Piana di Gioia Tauro. Un momento forte, toccante, che invita alla riflessione sulla vita e sulla morte. Oggi, mamma Stefania e i suoi bambini, Christian e Nicolò, di 7 e 2 anni, sono di nuovo insieme. E scrivono un'altra pagina di letteratura. E mentre quello che sarà il nuovo oratorio, ai due piccoli angeli dedicato, si riempie di palloncini bianchi, bambini che corrono e giocano di qua e di là in attesa di far volare colombe bianche, papà Angelo Frija, con addosso ancora la maglietta del Milan col nome “Christian”, si racchiude in un profondo silenzio dalle mille parole. Un'espressività sofferente e intensa, il chiaro racconto di chi inizia a fare i conti con il circostante: tanti saluti, abbracci, lacrime, parole di conforto, ma nel cuore tanta infinita solitudine.
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"L'idea dell'oratorio nasce per questo, per raccogliere i nostri figli" - dice il parroco della parrocchia. Quei figli che avevano ancora vita e sogni davanti. Oggi il sole splende di nuovo, a Mortilla, fra un cielo azzurro e qualche tuono a ricordare qualcosa senza nome di estremamente nobile, come il grembo di una madre, che fino alla fine ha cercato di mettere al riparo i propri figli. E nella metafora della madre terra e dei suoi figli una lezione ancora incomprensibile all'uomo che, incurante, non presta il giusto ascolto e si ritrova a vivere nel dramma. Una terra che uccide. Una terra che attende, ancora, un riscatto. La politica deve ricoprirsi di responsabilità. È ancora in debito.
L'omelia del Vescovo Cantafora
"In un attimo la vita si è spezzata. Eppure non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede. Attraverso gli strappi dolorosi del nostro cuore il Signore è con noi - afferma il Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Monsignor Luigi Cantafora - Le loro lacrime si sono unite a quelle della terra, ma ora nessuno li tormenta. Per i familiari non è facile affrontare il vuoto improvviso. La terra di Calabria non vuole e non deve più piangere i suoi figli. Speriamo in un mondo migliore e più giusto. Noi non la curiamo questa terra, la maltrattiamo - prosegue incoraggiando i familiari - Non pensate che Dio non sia stato giusto. Noi siamo tutti risorti. La felicità è nella vita eterna. La morte è passaggio veloce".
La lettera della sorella di Stefania Signore
"Ora l'Italia piange per te e i tuoi bimbi. Eri bella, immensa, solare. Con chi mi confiderò? Perché mi hai abbandonata così? Non era il momento. Avevamo ancora tante cose da fare insieme - a leggere la lettera di omaggio, la sorella di Stefania - a chi comprerò le caramelle? Mi mancheranno gli abbracci dei miei piccoli, quelle braccine aperte mettevano pace alla mia giornata. È una ingiustizia. Mi manca tutto di voi. Abbiate cura della vostra coraggiosa mamma, così come lei ha fatto nel proteggervi fino all'ultimo momento quella notte".
Il messaggio del Governo
"È inconcepibile che nel 2018 in Italia si possa morire così. Eventi simili non devono più ripetersi. E nostro deciso dovere intervenire con serietà e concretezza. Porgo i saluti di Emilio Toninelli. Al cordoglio del Governo unisco anche il mio personale cordoglio".
V.D.
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