Ordine agronomi Cosenza: puntare a prevenzione incendi con fondi Psr

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Cosenza - "Attribuire le cause alla sola dismissione del Corpo forestale dello Stato, per quanto negli anni passati abbia svolto un ruolo fondamentale nelle azioni di spegnimento attraverso il coordinamento del cosiddetto Dos 'Direzione delle operazioni di spegnimento', ci porterebbe ad analizzare un solo aspetto del problema degli incendi ossia appunto lo spegnimento, la fase in cui si deve limitare il danno; ma è noto che se si vogliono evitare le calamità bisogna agire in primis nella fase della prevenzione". E' quanto si legge in una nota dell'Ordine provinciale di Cosenza degli agronomi e forestali. "Prevenire un incendio boschivo - afferma Francesco Cufari, presidente dell'Ordine - si deve e si può fare con una nuova e più illuminata gestione del bosco che in Italia ed in particolare in Calabria rappresenta un vero patrimonio naturalistico ed ambientale oltre che rappresentare una risorsa economica rilevante. La gestione selvicolturale delle aree silvo-pastorali che interessa in maniera esclusiva e diretta la nostra categoria e riveste quindi un ruolo importante nella prevenzione e previsione del fenomeno degli incendi boschivi". Prevenzione e previsione, in termini selvicolturali, prosegue la nota, "significa pianificare e gestire le aree boscate; la manutenzione delle piste forestali, gli interventi colturali sui soprassuoli forestali (ripuliture, sfolli, spalcature, fascie parafuoco,ecc.), sono tutte operazioni che negli ultimi decenni, per una serie di motivazioni, si attuano sempre meno. Per affrontare il problema in termini di prevenzione ci aiuta un dato di fatto: gli incendi colpiscono, ciclicamente, sempre le stesse zone e probabilmente ad incendiare sono sempre le stesse persone. Qui gli incendiari trovano terreno fertile o meglio bosco fertile, per mettere in atto i loro propositi criminali; quindi agiscono non a caso ma dove possono avere più probabilità di portare a termine il compito criminale. La mappatura di queste zone è di facile individuazione e rappresenta una superficie non molto vasta dove la prevenzione degli incendi può essere attuata efficacemente con vari strumenti. Si potrebbe proporre agli agricoltori di adottare dei piani di gestione mirati alla prevenzione; si potrebbe prevedere un obbligo aggiuntivo sulla condizionalità, riconoscendo adeguati incentivi, sul contributo a superficie, nel caso di attuazione di piani di gestione ordinaria finalizzati alla prevenzione degli incendi". "Insomma - sottolinea Pietro Palazzo, dottore agronomo - occorre fare qualcosa nella prevenzione attraverso in primo luogo i soggetti che presidiano e controllano il territorio da secoli, siano essi enti pubblici o privati, incentivando gli stessi a programmare ed attuare azioni di manutenzione ordinaria delle superfici boschive più soggette agli incendi". Ad oggi, è scritto nella nota, "gli unici interventi mirati che si possono attuare, sia per i proprietari pubblici che privati, sono quelli che fanno riferimento ai fondi di finanziamento comunitario del Psr Calabria 2014-2020 e in particolare alla Misura 8 'Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste'". "E anche per questi motivi - conclude Andrea Bellusci, dottore forestale e coordinatore della Commissione sistemi montani e foreste - che, l'Ordine territoriale insieme a tutta la Federazione ha ritenuto indispensabile e fondamentale richiedere al dipartimento Agricoltura una doverosa, necessaria e congrua proroga della scadenza del Bando relativo alla misura in oggetto fino al superamento del periodo di più elevato rischio, anche perché in diverse aree in cui erano stati previsti interventi di prevenzione, questi eventi calamitosi hanno modificato lo stato dei luoghi".

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