Ospedali costruiti e mai entrati in funzione, le telecamere di Striscia fanno tappa in Calabria

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Girifalco (Catanzaro) - “Striscia la notizia” con il suo inviato Luca Galtieri, ed il reporter Massimo Mercuri, visita gli ospedali costruiti e mai entrati in funzione. Un servizio suddiviso in tre tappe, quello trasmesso nella puntata di sabato. Prima tappa a Rosarno dove i lavori per la costruzione dell’ospedale, costati oltre sette miliardi delle vecchie lire,  sono iniziati nel 1976 e completati nel 1991, con un inaugurazione dopo qualche anno. La struttura, però, non solo non è stata mai aperta, ma è stata completamente abbandonata dalla Regione, che, attraverso le varie USL, ASL ed ASP, succedutesi nel tempo, avrebbe dovuto garantire la sua piena custodia. Infatti, come mostrato dalle immagini, è palese ed evidente l'abbandono dello stabile, il quale è stato depredato di ogni cosa (porte, letti, cucine, lampade, mobili, termosifoni, ascensori, ecc.) ed utilizzato quale stalla e ricovero di capre, ovini e cavalli. 

L' ospedale di Gerace, protagonista della seconda tappa del servizio, affonda le radici nel lontano 1977, allorquando, grazie ad un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno per un importo  complessivo di 9.636.152.812 di vecchie lire destinato al Comune di Gerace, furono avviati i lavori per la realizzazione di questa struttura, ubicata presso Via Largo Piana, e destinata a Presidio Ospedaliero con funzioni di luogo di cura di lungodegenza e riabilitazione ed avente una capienza di 120 posti letto. Tra alti e bassi, la struttura fu completata nei primi anni 90 per poi essere lasciata nel totale inutilizzo.

L'ultima tappa del servizio e' stata a Girifalco, nel catanzarese. Protagonista, l'imponente opera abbandonata di contrada Serra. Un ospedale sorto agli inizi degli anni ’70 e che avrebbe dovuto “sostituire” il vecchio manicomio e che quasi terminato negli anni ’80 si è visto “superare” a causa della legge 180 (legge Basaglia) che aboliva gli stessi ospedali psichiatrici. Come si direbbe in questi casi: al danno, c’è pure la beffa. Una struttura estesa su ben 600mila metri quadrati, pari a 100 campi di calcio regolamentari. Una struttura che avrebbe potuto ospitare 600 posti letto e che ora è ridotta a “un relitto post bellico”.

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