Parte campagna WWF Calabria per la tutela dei nidi di tartaruga marina: volontari scoprono il primo

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Catanzaro - È iniziata la campagna “TartaMar” di monitoraggio dei volontari del WWF Calabria alla ricerca di nidi della Tartaruga marina Caretta caretta e della loro tutela fino alla schiusa dei piccoli. L’avvio dell’attività di controllo pedestre dei litorali, raccontano in una nota, è stato premiato dalla scoperta del primo nido del progetto, dopo il rinvenimento delle caratteristiche tracce lasciate dalla tartaruga sulla sabbia per la deposizione delle uova. Da qui, la soddisfazione dei volontari del Panda autori del ritrovamento del nido, impegnati già l’anno scorso (in un analogo progetto) in quello che verrà ricordato dagli studiosi come l’annata eccezionale per la nidificazione della specie in Italia, con il record dei nidi rinvenuti soprattutto in Sicilia e Calabria. Lo ricorda il professore Antonio Mingozzi, del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Unical, che da vent’anni segue il fenomeno della riproduzione del rettile marino sulle coste calabresi, risultate le più importanti in Italia. Non a caso il WWF Calabria, con in testa il Delegato Regionale, Angelo Calzone, ha scelto di affidare allo stesso docente la responsabilità scientifica del progetto, a cui partecipano, un po’ in tutta la regione, biologi marini, naturalisti e semplici, ma appassionati volontari che quotidianamente e di buon’ora ispezionano tratti di costa alla ricerca di tracce, non trascurando la segnalazione di situazioni di pericolo per gli stessi nidi, come ad esempio, l’uso di mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge o il transito di veicoli nelle stesse zone.

Il progetto, che vede il coinvolgimento di decine di soci del WWF, andrà avanti per tutta la stagione e si propone anche lo scopo di sensibilizzare le amministrazioni pubbliche, i gestori dei lidi, i semplici bagnanti, sulla necessità e sulla opportunità di proteggere i siti di nidificazione della Tartaruga, una specie simbolo della tutela delle nostre coste, la cui conservazione rappresenta il migliore biglietto da visita e un’assicurazione per un futuro sostenibile di questi ambienti altrimenti minacciati.

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