Conclusa marcia dei migranti a San Ferdinando dopo incendio tendopoli: "Basta discriminazioni, residenze per tutti"

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San Ferdinando (Reggio Calabria) - Si è conclusa la manifestazione dei migranti della tendopoli di San Ferdinando. Una delegazione, composta anche da sindacalisti dell'Usb e rappresentanti delle associazioni che si occupano di agricoltura nella Piana di Gioia Tauro, ha incontrato, in Comune, il commissario governativo per l'emergenza nell'area di San Ferdinando, prefetto Andrea Polichetti. All'incontro hanno partecipato anche il sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi, quello di Cinquefrondi Michele Conia e il prefetto vicario di Reggio Calabria Anna Aurora Colosimo. I migranti hanno chiesto condizioni di vita migliori, stanchi di vivere nelle baracche o nelle tendopoli, ed hanno chiesto al Governo di farsi carico di soluzioni abitative alternative. Le stesse richieste che vengono avanzate da anni.

Il corteo, al quale hanno preso parte un centinaio di migranti, si è diretto al Municipio di San Ferdinando. I migranti in marcia hanno mostrato cartelli con le scritte "Schiavi mai", "Basta discriminazioni, residenze per tutti", e "Le nostre vite più in alto dei nostri profitti" e le foto di Becky Moses, la ventiseienne morta nel rogo. 

Alla mobilitazione, decisa dall'Usb a poche ore dall'incendio nella tendopoli, hanno aderito associazioni del territorio come Sos Rosarno, Legambiente Reggio Calabria, Associazione 14 Luglio di Nicotera. Presente anche il sindaco di Cinquefrondi, uno dei Comuni della Piana di Gioia Tauro, Michele Conia, che marcia insieme ai migranti indossando la fascia tricolore. A seguito della distruzione a causa dell'incendio di sabato scorso di circa duecento tra capanne e ricoveri di fortuna, i migranti rimasti senza un riparo sono stati ospitati nella tensostruttura provvisoria allestita dalla Protezione civile della Regione Calabria, in un capannone poco distante e nella tendopoli realizzata e aperta la scorsa estate dalla Prefettura di Reggio.

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