Piano Minniti sui migranti: possibile riapertura del Cie di Lamezia

zoom-foto.jpgFoto: La Repubblica

Lamezia Terme – Anche in città potrebbe essere riaperto il Cie (Centro identificazione ed espulsione) chiuso nel 2012. Ve ne sarà infatti uno in ogni Regione. E’ la proposta avanzata dal neo ministro dell’Interno Marco Minniti per il contrasto all’immigrazione clandestina. Il nuovo piano del governo redatto assieme al capo della polizia Franco Gabrielli proprio a pochi giorni dalla fuga dell’attentatore di Berlino Anis Amri, sta infatti accendendo le polemiche in tutta Italia. “Attività di controllo straordinaria per un’azione di prevenzione e contrasto a fronte di una crescente pressione migratoria e di uno scenario internazionale connotato da instabilità e minacce”. La circolare inviata dal Ministro dell’interno a tutte le Prefetture lascia poco spazio all’interpretazione: tolleranza zero e il riconoscimento di una politica migratoria fallimentare negli ultimi anni. Con l’apertura di un Cie in ogni regione si vorrebbe così arrivare ad un "controllo capillare di tutti i migranti arrivati in Italia", ma soprattutto al raddoppio delle espulsioni, trattenendo solo i “soggetti pericolosi”. Questo tenendo conto che il 2016 è stato proprio l’anno record degli sbarchi: se ne contano 181.283 di cui 24.928 minori non accompagnati.

Minniti: “Severità per chi non rispetta le regole”

“Sul fronte dell’immigrazione e della sicurezza, in generale, il Ministero dell’interno intende agire tenendo assieme due aspetti: quello della severità per chi non rispetta le regole e quello dell’integrazione per chi le regole le rispetta” aveva dichiarato Minniti giovedì scorso durante il Comitato per l'Ordine e la sicurezza provinciale di Milano.

Le polemiche

E sul fronte rovente dell'immigrazione non si placa la polemica politica. Mentre il ministro dell'Interno Marco Minniti prosegue il suo viaggio nel Mediterraneo, sindaci e governatori affermano che non ci si trova di fronte ad una scelta giusta e chiedono di poter far lavorare i migranti ospitati dai comuni, rivalutando il piano. Molti concordano infatti sull'opportunità che i migranti lavorino sia per "ricambiare" l'ospitalità che viene offerta loro, sia per favorire l'integrazione sociale con le comunità che li accolgono.  

La situazione dei Cie in Italia

Nella circolare del Capo della Polizia Gabrielli si specifica che dovrà essere la Direzione centrale per l’immigrazione ad occuparsi del coordinamento con le Questure per l’assegnazione dei posti nei Cie. Un lavoro complesso e articolato, tenendo anche conto del fatto che la loro capienza è molto ridotta e i posti disponibili sono appena 360. L’intenzione del Governo, secondo quanto riferito da Minniti, è quella di arrivare all’apertura di un Cie in ogni regione (ad eccezione di Valle D’Aosta e Molise) per tenere sotto controllo gli irregolari. Previsti un garante dei diritti degli immigrati e una commissione permanente nazionale che ne controlli gli standard. “E’ possibile – aveva aggiunto – in attesa che vengano ristrutturati quelli già esistenti – che si decida di utilizzare le caserme o comunque stabili del demanio”. E l’attuale situazione nei Cie per l’anno 2016 è quella di una capienza totale di 1.600. Il progetto sarà condiviso con i governatori nella conferenza Stato Regioni il prossimo 18 gennaio.

Possibile riapertura del Cie di Lamezia

Il governo riprende così in mano la lista delle strutture che si potrebbero riaprire velocemente. Due i Cie in Calabria, la struttura di contrada Sant’Anna a Crotone che conta 30 posti ed è stata chiusa per incendio e poi proprio quella di Lamezia Terme con una disponibilità di 80 posti e revocato nell’ottobre 2012. Scelta molto probabile quella di Lamezia, anche alla luce delle ultime dichiarazioni che arrivano dal Governo: “Centri piccoli, da massimo 80-100 persone e possibilmente vicino agli aeroporti”. 

A.R.

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