Porto Gioia Tauro, Sul: "Qualcosa si muove ma occorre concretezza"

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Gioia Tauro - "Il monopolio ha dimostrato di essere fallimentare ed è ora che il destino del nostro Porto non sia lasciato nelle mani dei due attori principali del declino in atto (Mct e Msc). Considerato che la mancanza di un'attenzione continua ha portato Gioia Tauro in questo stato, è indispensabile che si pensi alla realizzazione di un tavolo interministeriale permanente che veda coinvolti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero per il Sud, il Ministero dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali, per valutare assieme all'Autorità Portuale le azioni da mettere in campo per il rilancio del porto e dell'area portuale valutando anche la possibilità di un'eventuale ridimensionamento della concessione Mct, per quei tratti di banchina sottoutilizzati o inutilizzati". E' quanto si afferma in un comunicato del Coordinamento portuali del Sul. "Sembra - è detto nel comunicato - che qualcosa si stia muovendo, nonostante siano passati circa 40 giorni da quel 10 settembre giorno dell'incontro al Mit, quando il viceministro Rixi ha annunciato che la data del prossimo incontro sul Porto di Gioia Tauro si conoscerà a breve. Auspichiamo concretezza, idee chiare sul da farsi e la speranza che questo ritardo sia servito proprio ad approfondire lo studio della storia del porto dell'ultimo decennio. Pensiamo che occorrerà partire dalle cose più urgenti: i lavoratori hanno dato tanto per il Porto di Gioia Tauro e poi si sono visti licenziati, anche dopo 15-20 anni di servizio, e collocati in un'Agenzia alla quale in 14 mesi non è stata richiesta nessuna risorsa, ne tantomeno vi sono state ricollocazioni o corsi professionali di riqualificazione come invece era previsto. Non possiamo permettere che dopo tutti questi sacrifici i lavoratori possano subire altre umiliazioni in caso di assunzioni nelle società presenti nell'area.

Le aziende, infatti, per i potenziali neoassunti vorrebbero sfruttare i contratti a tutele crescenti con tutte le criticità che il jobs act comporta". Per il Sul Porti "bisogna garantire a questi lavoratori i diritti acquisiti e le tutele reali. L'Agenzia del lavoro portuale, deve essere trasformata in Agenzia di forniture di lavoro portuale temporaneo. La 'diversificazione' delle attività, diventa indispensabile se si vuole realmente il rilancio dell'area; serve la realizzazione delle opere previste nell'Accordo di Programma Quadro (Apq su Gioia Tauro) del Luglio 2016 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, (Gateway Ferroviario, Piattaforma di riparazione dei container, Bacino di Carenaggio di cui non si conosce con precisione lo stato di avanzamento lavori). Serve porre fine alla guerra in atto tra terminalista Mct e il cliente socio Msc, richiamando le parti a mantenere gli impegni assunti in questi anni in merito a nuovi investimenti, nuovi volumi di contenitori e sviluppo di nuove attività visti gli enormi spazi inutilizzati e la Zes. Con la Zona Economica Speciale, si potranno favorire nuovi insediamenti a sostegno dello sviluppo della logistica, permettendo l'apertura dei contenitori e lo spacchettamento delle merci. Questo permetterebbe di mettere a gara internazionale gli spazi a nuovo/i terminalista/i, generando 'concorrenza', competizione, voglia di crescere, investire e sviluppare, in un area dalle enormi potenzialità il Porto di Gioia Tauro. Saremo vigili e, senza sconti a nessuno, se necessario non esiteremo ad aprire una vertenza". 

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