Presentato progetto welfare Asp Catanzaro: anziani e assistenza domicilio, nuove opportunità di lavoro

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Catanzaro - Sono almeno centomila le nuove opportunità di lavoro che, in base a dati demografici attuali e previsionali, potrebbero scaturire in Calabria da una moderna programmazione per un welfare delle cure territoriali. É quanto emerge dai risultati del progetto "Home Care Premium" condotto dall'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e cofinanziato dall'Inps. I risultati dell'iniziativa sperimentale, partita nel 2013 e che ha riguardato 140 assistiti, sono stati illustrati nel volume "Una buona pratica di cura della non autosufficienza" curato dal responsabile del progetto, il sociologo Franco Caccia, e che è stato presentato oggi alla Cittadella regionale su iniziativa di Federsanità Anci e Asp. Il testo, corredato da un ricco apparato fotografico, propone i contenuti, le metodologie e gli esiti del progetto di cura realizzato nel territorio del distretto socio-sanitario di Catanzaro e che ha interessato oltre 400 famiglie beneficiarie. L'attività ha preso le mosse dall'analisi di alcuni dati oggettivi come l'aumento progressivo della popolazione anziana attraverso la sperimentazione di un moderno sistema di servizi per la domiciliazione delle persone non autosufficienti, banco di prova di un servizio che diventerà ordinario nei prossimi anni.

"La nostra esperienza - afferma Caccia - ha provato ad investire nella Comunità intesa come luogo in cui vivono persone con storie ed identità uniche che sviluppano relazioni ed attivano collaborazioni soprattutto sul tema della salute. Le opportunità evidenziate dal nostro progetto - aggiunge il sociologo - rappresentano un vero e proprio bacino di nuova occupazione, uno spazio fertile di sperimentazione e innovazione in un settore lavorativo in cui possono trovare un'occupazione dignitosa figure professionali diverse". Per il docente universitario e sociologo del lavoro Domenico De Masi, che ha firmato la prefazione e la postfazione al volume, il lavoro di Caccia rappresenta "un caso esemplare di welfare concepito e realizzato proprio in una fase storica in cui sotto i colpi del neoliberismo, il welfare sta rischiando un progressivo contenimento che si potrebbe perfino rivelare letale".

De Masi nei suoi contributi delinea gli scenari possibili futuri alla luce delle sfide che provengono dalla diminuzione della spesa sociale, della sua estensione alle tutele dei nuovi rischi occupazionali e sociali. Insieme a Caccia, curatore del progetto e autore del libro, durante la presentazione si sono confrontati sui diversi aspetti rappresentanti delle istituzioni e del mondo del non profit: l'assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali Angela Robbe, il dirigente generale del dipartimento Fortunato Varone, il presidente regionale di Fedresanità Anci, Giuseppe Varacalli, il direttore generale del'Asp di Catanzaro Giuseppe Perri, Francesco Candia, vicepresidente di Anci Calabria, e don Biagio Amato presidente della Fondazione Betania. "Dobbiamo essere attrezzati - ha detto l'assessore Robbe - perché non possiamo più consentirci di non avere un modello che nelle altre regioni esiste da venti anni". L'esperienza realizzata nel distretto di Catanzaro ha ottenuto nel corso del triennio 2014-2017 importanti riconoscimenti, anche oltre i confini regionali come quelli della Fondazione Zancan, dell'associazione la Bottega del possibile e della Compagnia San Paolo di Torino.

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