Presunti errori nel calcolo della Tari e famiglie costrette a pagare il doppio, Codacons chiede verifiche anche a Catanzaro

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Catanzaro – Diversi comuni avrebbero sbagliato il calcolo della Tari e tra questi ci sarebbe Catanzaro oltre che Milano, Genova, Ancona, Napoli e Cagliari. E’ quanto riporta Repubblica.it a seguito di una presunta irregolarità sul caso svelata dal sottosegretario all’economia Pier Carlo Barletta nel corso di un question time a Montecitorio. Comitati a difesa del cittadino sono già così sul piede di guerra per tutte le verifiche del caso e per far valere i diritti delle famiglie che in alcuni casi forse avrebbero pagato la Tari anche fino al doppio del dovuto.

“A far scoppiare la bufera un'interrogazione parlamentare rivolta dal deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, (M5S), al sottosegretario all'Economia Pier Carlo Baretta per chiedere lumi su una serie di segnalazioni giunte da varie città della penisola. La richiesta cita come fonte un articolo del Sole24ore del 2014 che già tre anni fa denunciava un'inesattezza nel calcolo della Tari”.

La denuncia arriva inoltre anche dal Codacons che in merito afferma: “"Il Comune di Catanzaro ha commesso un errore nel determinare il calcolo della Tari, la tassa che dal 2014 serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è tenuto a versarla tutti coloro che possiedano a qualsiasi titolo locali che possono produrre spazzatura". E' quanto si afferma in una nota del Codacons Calabria secondo cui "si tratta di un errore nel computo della quota variabile del tributo che ha fatto lievitare, nel corso degli anni, il prelievo per le famiglie catanzaresi". "La tassa - spiega Francesco Di Lieto, presidente del Codacons Calaria - comprende una quota fissa ed una variabile. La quota fissa è legata alle dimensioni della casa, mentre quella variabile cresce in base al numero dei membri della famiglia, perché, più sono i componenti, più spazzatura si dovrebbe produrre. A Catanzaro, curiosamente, i cittadini si sono trovati la quota variabile moltiplicata tante volte quante sono le pertinenze (cantine, garage, posti auto, soffitte, legnaie). La 'truffa' sta nel fatto che le pertinenze non accrescono in alcun modo la spazzatura prodotta. In buona sostanza chi ha una casa composta oltre che dall'abitazione anche da una cantina ed un garage è stato costretto a pagare una quota variabile non una, ma addirittura tre volte". "Il tutto in palese violazione - sostiene ancora Di Lieto - di quanto dispostodal punto 4.2 dell'allegato 1 al Dpr nr. 158/99. Il Codacons ha diffidato il Comune di Catanzaro di provvedere, in autotutela, all'immediato ricalcolo delle somme senza costringere i cittadini ad estenuanti code ovvero a sopportare i costi per ricorrere all'Autorità Giudiziaria. L'Associazione informa di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti per il danno erariale conseguente quella che appare una vera e propria truffa nei confronti dei cittadini".

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