Presunti rifiuti radioattivi in Calabria, il servizio delle “Iene” - VIDEO

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Catanzaro – Un servizio che ha lasciato l’amaro in bocca ma soprattutto tanta preoccupazione quello a firma di Giulio Golia andato ieri sera in onda nella trasmissione “Le Iene”. L’inchiesta del giornalista sull’ipotesi di inquinamento radiattivo in Calabria, dopo il mistero sulla nave dei veleni, si sposta da Africo alla costa jonica-catanzerese, in particolare nei centri urbani di Copanello, Calalunga, Montauro e Montepaone, sollevando non pochi dubbi.

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Dopo le innumerevoli segnalazioni ricevute, Golia è stato nei pressi della galleria Limina, che collega Rosarno e Gioiosa Ionica, per parlare di rifiuti radioattivi impastati nel cemento. Si ripercorre poi la vicenda dei cugini Fausto e Augusto Squillacioti. I due, durante una battuta di pesca, avrebbero rinvenuto una palla di fango che, presa tra le mani, in un primo momento gli avrebbe provocato un forte prurito. Stesso triste destino per i cugini, entrambi deceduti per leucemia mieloide, una malattia che colpisce in Italia due persone ogni 100 mila, con unico fattore di rischio l’alta esposizione a radiazioni. Tramite la testimonianza di alcuni parenti, viene raccontato inoltre di bidoni gialli e neri spiaggiati, individuati spesso da uno dei due cugini durante le immersioni subacquee. L’inviato delle "Iene" si reca infine sulla spiaggia di Calauga, dove con uno strumento per misurare la radioattività, scava in spiaggia e mostra il livello aumentare notevolmente, con valori 30 volte più del normale. “Nessuno sa dirci con esattezza come stiano le cose – afferma infine Golia – ci siamo limitati a misurare i valori con uno strumento acquistato da internet, e non possiamo dire se quei valori sono effettivamente pericolosi, saremo ben felici che le autorità competenti diano una risposta”.

Carabinieri: eseguite misurazioni radiometriche

Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro e della Compagnia di Soverato unitamente a personale del Nucleo N.B.C.R. (Nucleare Batteriologico Chimico  Radiologico) del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Catanzaro, hanno effettuato un sopralluogo in un tratto di costa del Comune di Montauro (CZ). Nella circostanza sono state eseguite misurazioni radiometriche. La tematica sarà trattata in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

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REAZIONI

Arpacal: presto un campionamento dei luoghi

"Pur trattandosi di fatti dei primi anni Novanta, quando l’Arpacal non esisteva, il Laboratorio fisico “E. Majorana” del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal è stato prontamente allertato dal Commissario dell’Arpacal, Avv. Maria Francesca Gatto, che ha chiesto ai tecnici dell’agenzia ambientale di coordinarsi con le strutture competenti, Forze dell’Ordine ed eventualmente Autorità Giudiziaria,  per fornire il nostro consueto supporto tecnico-scientifico nel campionamento dei luoghi nonché misurazioni in campo. Dell’espletamento dell’attività, comunque, l’Arpacal darà quanto prima risposte alle istituzioni del luogo - affermano - ed ai cittadini sui valori che emergono al momento, fermo restando che in queste ore già personale dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri si sarebbe recato sui luoghi in visita ispettiva.

#Lacalabriacherema: domenica 27 novembre sit-in su spiaggia di Calalunga

"Il servizio firmato da Giulio Golia per Le Iene, inerente l’ipotesi di inquinamento radioattivo sulla costa jonica catanzarese e in particolare nei centri balneari di Copanello, Calalunga di Montauro e Montepaone, ci ha lasciato esterrefatti ed increduli al cospetto di una eventualità che – qualora venisse confermata anche dai rilievi delle autorità preposte – potrebbe definitivamente cambiare le vite di tutti noi. Le immagini andate in ondata ieri nel corso del programma Le Iene, hanno evidenziato una situazione ambientale che vorremmo definire surreale ma che, invece, rischia di corrispondere alla realtà e coincidere con una atroce verità.

E' bene precisare, però, che in queste ultime ore sono stati sollevati dubbi sulle modalità di realizzazione del servizio de Le Iene, dal momento che i rilievi stono stati effettuati con strumentazione non professionale e l’indagine non è stata condotta con metodo scientifico. Per questo motivo questa mattina abbiamo inviato una nota formale all'ARPACAL e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Catanzaro e alla Prefettura di Catanzaro, per chiedere che l’agenzia regionale diffonda, qualora ne sia in possesso, i dati sulla radioattività dei luoghi indicati dal servizio e di tutta la Calabria. Qualora i dati non fossero presenti nella banca dati dell'Arpacal, con la stessa nota abbiamo chiesto l'immediata effettuazione di nuove analisi. Non accetteremo risposte poco chiare o tempi troppo lunghi per l'espletamento di quanto richiesto. Per far sentire la nostra voce e urlare la nostra rabbia, inoltre, domenica 27 novembre novembre alle ore 10.00, faremo un sit-in sulla spiaggia di Calalunga di Montauro. Abbiamo già provveduto ad invitare Giulio Golia e le telecamere de Le Iene. Siamo sicuri che alla nostra protesta si uniranno anche tutti quei cittadini che, come noi, hanno avuto un colpo al cuore dopo aver scoperto dalla tv che le spiagge dove giocano i nostri figli potrebbero essere maledette e pericolose".

Legambiente: "Avevamo segnalato alla magistratura i casi in Aspromonte e a Montauro"

"Sulla presunta presenza di rifiuti radioattivi in Calabria, segnalata ieri nel servizio realizzato dalla trasmissione televisiva “Le Iene” - affermano - Legambiente aveva ricostruito i casi nel dossier del 1995 “Rifiuti radioattivi: Il caso Italia”, a seguito delle denunce che i circoli locali avevano presentato alla Magistratura nel marzo del 1994. Con un esposto alla Procura, presso la Pretura di Reggio Calabria, erano state riportate notizie circa la presenza di discariche di rifiuti abusive in Aspromonte, in particolare nella zona tra la Limina e Cinquefrondi. Relativamente alla vicenda sulle “navi dei veleni”, invece, Legambiente aveva segnalato anche le due testimonianze, riportate dal settimanale Cuore e raccolte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che riguardavano il caso dei due pescatori di Montauro, in località Calalunga (CZ), e quella relativa allo spiaggiamento di alcuni fusti, di color giallo, immediatamente recuperati da due battelli (Isola Gialla e Corona). All’epoca dei fatti, sia il prefetto di Catanzaro che la Protezione Civile avevano smentito, a più riprese, l’esistenza di dati preoccupanti da un punto di vista sanitario. Legambiente aveva chiesto che venissero resi pubblici, immediatamente, i risultati delle analisi. Le informazioni fornite furono parziali perché alcune delle analisi eseguite erano coperte da segreto istruttorio. Secondo informazioni che Legambiente aveva acquisito, esistevano perizie discordanti. Sempre nello stesso dossier, l’Associazione aveva ripreso anche le denunce fatte sugli strani spostamenti di navi sulle coste calabresi. Di queste vicende si occupò la pretura di Reggio Calabria, da cui nacque la collaborazione con il Capitano Natale De Grazia. Già allora l’Associazione ambientalista chiedeva al Governo e al Parlamento norme adeguate per evitare la proliferazione di attività private e traffici illegali. È in questi anni che Legambiente conia il termine “Ecomafia” ed intraprende una battaglia durata 20 lunghi anni che ha portato lo scorso anno all’entrata in vigore della Legge sugli ecoreati e successive integrazioni che oggi permettono un quadro normativo finalmente efficace contro questo genere di reati: casi e storie analizzate nei dossier annuali e raccolti nel volume di Legambiente “1994-2015. Storia di una lunga marcia contro l’ecomafia in nome del popolo inquinato”.

In attesa che si faccia chiarezza dopo l’esito delle indagini che in queste ore stanno svolgendo i Carabinieri della Compagnia di Soverato guidati dal tenente Gerardo De Siena, in collaborazione con gli uomini del Noe di Catanzaro e del Nucleo Nucleare-Biologico-Chimico-Radiologico (NBCR) dei Vigili del Fuoco di Catanzaro e coordinati dalla Procura del capoluogo, Legambiente chiede che la Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti, prosegua il lavoro concluso nella scorsa legislatura che ebbe come esito finale, il 28 febbraio 2013, l’approvazione dell’ottima relazione sul fenomeno delle navi a perdere dalla parte della Commissione, i cui relatori furono proprio l’on. Bratti e l’on. Gaetano Pecorella.  Inoltre, l’Associazione rivolge l’appello anche alle Istituzioni nazionali e locali per giungere ad un approccio chiaro, esaustivo e determinato di una vicenda che continua a presentare pericolose zone d’ombra. I cittadini calabresi meritano risposte serie, poichè giustamente preoccupati e doppiamente vittime.

Confindustria Catanzaro: "Fare chiarezza e non procurare allarmismo"

"Il servizio televisivo “Le Iene” andato in onda ieri sera circa la radioattività delle spiagge calabresi, in particolare del tratto di costa del comune di Montauro (Calalunga), ha determinato un sentimento di profonda angoscia e sgomento. E, del resto,  non poteva e non doveva essere altrimenti", ad affermarlo Confindustria Catanzaro, che prosegue: "L’informazione è sacrosanta, ma, ovviamente, deve essere veritiera e oggettiva e bene hanno fatto i conduttori delle iene a concludere che "abbiamo utilizzato uno strumento autonomamente acquistato, tramite internet, a poche centinaia di euro e non possiamo dire se quei valori siano effettivamente pericolosi , non è il nostro mestiere, non spetta a noi,  ma saremmo ben felici che le autorità competenti diano una risposta rassicurante".

La salute delle persone è un bene assolutamente prioritario - proseguono - ed è al di sopra di tutto, proprio per questa ragione è giusto fare chiarezza e non incentivare la disinformazione. Non si può parlare di radiazioni ed inquinamento senza nessun documento che attesti la situazione reale, non si può creare un facile e giustificato allarmismo, distruggendo  l’immagine e l’economia di un territorio che vive di turismo balneare.

È giusto fare chiarezza ed è giusto che le autorità si mobilitino, come già stanno facendo, che comunichino con solerzia i risultati che emergeranno dalle analisi, e sarà ancora più giusto che, qualora, come tutti ci auguriamo, tali analisi dovessero non destare la minima preoccupazione, i servizi di informazione garantiscano la medesima enfasi. Se, invece - concludono - dovesse  essere tutto confermato, allora dovranno essere  adottate tutte le misure straordinarie per salvaguardare la salute dei cittadini e, contestualmente, perseguiti coloro che si sono macchiati di questa terribile nefandezza". 

Parentela (M5S): interrogazione su spiagge catanzarese

"A seguito del servizio giornalistico de 'Le Iene', ho presentato l'ennesima interrogazione parlamentare per spingere il governo ad adottare la massima trasparenza sui risultati delle analisi che i carabinieri del Noe, NBCR e Arpacal svolgeranno sui campioni delle spiagge di Calalunga di Montauro, nel Catanzarese". Lo afferma il deputato M5s Paolo Parentela.

"Le vicende legate allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi in Calabria - prosegue - è da sempre un mio pallino. Da quando sono in Parlamento ho presentato decine di interrogazioni parlamentari, denunciando puntualmente lo stato di cose in Calabria. Ad oggi sono stato più volte additato come pericoloso allarmista, ma non ho mai ricevuto risposte concrete nel merito. Tra le altre cose, ho chiesto di rifinanziare il progetto Miapi che permette l'individuazione dei siti contaminati e di estenderlo in tutto il paese in un ordine del giorno accolto dalla Camera, ma ad oggi il Governo latita. I documenti delle varie commissioni d'inchiesta parlamentare e soprattutto i documenti desecretati da pochi anni parlano chiaro. Fino ad oggi, però, la politica ha sempre nascosto la polvere sotto al tappeto, facendo orecchie da mercante davanti alle numerose morti per neoplasie tumorali nel nostro territorio che non sono quantificabili anche a causa dell'assenza di un registro tumori. Sono anni che spingo per utilizzare le nuove tecnologie a disposizione per scandagliare i fondali dei nostri mari alla ricerca delle celeberrime navi dei veleni, ma nessuna risposta ho ottenuto in merito. Evidentemente il Governo è più interessato a spianare la strada alle multinazionali per autorizzare l'airgun e a trivellare i nostri mari".

"La politica - conclude Parentela - continua a negare, ma la negazione della triste realtà non porterà ad un miglioramento delle cose. È necessario agire subito, non soltanto perché un servizio giornalistico ha acceso i fari su queste storie. Bisogna rendere omaggio al nostro eroe calabrese: Natale De Grazia". 

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