Lamezia Terme - E’ la testimone di giustizia Rosanna Notarianni, in video conferenza, a rispondere oggi alle domande del pm Elio Romano nell’ambito del Processo Perseo. La Notarianni, era stata chiamata a testimoniare anche venerdì scorso ma, così come aveva dichiarato il suo legale, l’avvocato Enrichetta Talarico, per motivi di salute la Notarianni non poteva partecipare al processo. Il presidente Fontanazza, ad inizio seduta, ha chiesto se la Notarianni volesse rispondere o meno alle domande del pubblico ministero e la donna, dal sito riservato, ha acconsentito. problemi di audio e di comprensione “il dottore Romano - ha detto la Notarianni - ha già tutto scritto quello che ho detto” e chiarimenti da parte dello stesso Presidente “Signora, una volta che lei acconsente ad essere esaminata deve rispondere alle domande come se noi qui non sappiamo nulla di quanto detto in precedenza”, il dibattimento è proseguito stentatamente con l’esame del pm Romano alla Notarianni apparsa con problemi di comprensione di come è strutturato il processo, oltre ai problemi di audio.
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Ad un certo punto, l’avvocato della Notarianni, la Talarico, ha chiesto di poter parlare al telefono con la sua assistita prima di proseguire. Una telefonata di circa tre minuti e che, comunque, è stata registrata. Il processo è proseguito anche se, per problemi di comprensione ed audio, le risposte della Notarianni sono proseguite in forma stentata. Rosanna Notarianni moglie di Giuseppe Angotti, ha deciso di collaborare dopo il pentimento del marito. La donna, è a conoscenza delle dinamiche e delle vicende che hanno caratterizzato la sua famiglia d’origine, dei rapporti dei Notarianni con i Giampà e dei vari fatti, illeciti, commessi al suo interno. In particolare, dopo l’arresto dei fratelli Aldo e Aurelio per l'omicidio di Amendola Roberto, non è riuscita a gestire la situazione per lei insostenibile in quanto i suoi familiari addossavano la responsabilità di quegli arresti al marito Giuseppe Angotti e minacciavano di morte i figli. Così la Notarianni si presenta agli organi inquirenti il 25 ottobre del 2010 ribadendo la sua volontà a collaborare con la giustizia.
L'udienza è proseguita con le domande del pm Romano ed i "non ricordo" oppure i "non so queste cose" della Notarianni. E i ricordi le sono tornati alla mente, anche se in forma molto stentata, solo quando il pm Romano leggeva i verbali di quanto dichiarato dalla Notarianni allorquando ha deciso di collaborare con la giustizia. Alle 14:47 il presidente Fontanazza, dopo una serie di domande e contestazioni, solo a seguito delle quali la Notarianni sembra ricordare, ha chiesto una pausa di cinque minuti con il collegamento dal sito riservato. Il presidente si è confrontato prima con il giudici Aragona e poi con il giudice Monetti. Successivamente ha chiamato a colloquio sia il pm Romano, che l’avvocato Talarico che difende la Notarianni, che gli altri avvocati presenti e, dopo circa dieci minuti, alle 14:55, viene ripristinato il collegamento.
Il presidente Fontanazza chiede: Signora lei ha superato l’influenza della scorsa settimana?” e la Notarianni: “si mi dovete scusare che non ero presente l’altra volta”. Il presidente ha poi aggiunto: “signora, noi vogliamo rinviare l’esame ad altra udienza perchè lei ricorda le cose dopo che le si leggono”. La donna si è giustificata dicendo: “una settimana fa non sono venuta che non stavo bene fisicamente, voi dovete capire che io sto cercando di mettere alle spalle il mio passato… per questo sembra che non ricordo”. Fontanazza, però, sentenzia: “differiamo l’esame ad altra data. Il tribunale dispone perizia per verificare la capacità a testimoniare”. Venerdì prossimo, se la perizia dovesse decretare la capacità della Notarianni a testimoniare sarà nuovamente sentita anche per concludere con il controesame degli avvocati della difesa. Inoltre, sempre venerdì, dovrebbe essere chiamato a testimoniare il marito della Notarianni: Giuseppe Angotti.
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