Protesta Lsu-Lpu, bloccato svincolo A3 a Cosenza e imbarco traghetti a Villa

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Cosenza - Un gruppo di lavoratori Lsu e Lpu calabresi sta protestando a Cosenza bloccando lo svincolo dell'A3. L'iniziativa è stata promossa dopo che in Senato, ieri, non è stato inserito il decreto in favore degli Lsu-Lpu nel decreto legge sugli enti locali. A causa della protesta si registrano già già lunghi incolonnamenti tra gli svincoli di Cosenza nord e Cosenza sud, con pesanti disagi per gli automobilisti.

Predisposti percorsi alternativi

Per attenuare i disagi provocati dalla protesta in atto da parte dei lavoratori Lsu-Lpu sull'A3 all'altezza dello svincolo di Cosenza nord la Polizia stradale ha predisposto percorsi alternativi. È stata disposta, in particolare, l'uscita obbligatoria per gli autoveicoli diretti a nord a Cosenza sud, con rientro a Montalto Uffugo. Percorso inverso per chi procede in direzione sud, con uscita obbligatoria a Montalto Uffugo e rientro a Cosenza sud.

Lsu Lpu bloccano imbarco traghetti a Villa San Giovanni

Stanno protestando anche a Villa San Giovanni, bloccando l'imbarco delle automobili sui traghetti privati in partenza per Messina, oltre che allo svincolo di Cosenza nord dell'A3, i lavoratori Lsu e Lpu calabresi per il mancato inserimento ieri al Senato di un provvedimento in loro favore nel decreto legge sugli enti locali. Un centinaio di lavoratori stanno attuando un presidio nel piazzale degli imbarcaderi, impedendo alle automobili di raggiungere i traghetti.

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REAZIONI

Usb: proteste non si fermeranno 

"Il Governo ha deciso di isolare la Calabria economicamente e politicamente ed i lavoratori e l'Unione sindacale di base hanno deciso allora, a loro volta, di isolare anche le vie di accesso alla regione". Lo afferma, in una nota, la Federazione regionale dell'Unione sindacale di base. "Le proteste - aggiunge - non si fermeranno nella speranza che il Governo si ravveda e individui una soluzione a questa vertenza, attendendo anche passi ben precisi da parte della politica calabrese. L'Unione sindacale di base è da sempre a fianco di questi lavoratori ed in queste ore sta facendo le proprie pressioni politiche a livello centrale per un intervento in extremis che scongiuri l'esito di questo ennesimo affronto nei confronti della Calabria. Riteniamo davvero sconcertante la politica del Governo Renzi che, dopo essere venuto in Calabria per rassicurare tutti riguardo l'occupazione, attua poi una radicale politica di tagli, chiudendo le Province ed uffici statali e, nel nostro caso, mandando a casa oltre cinquemila lavoratori".

Gentile: Grasso risolva problema emendamento

Il senatore Antonio Gentile è intervenuto stamani in aula al Senato, chiedendo al presidente Grasso di risolvere il problema tecnico dell'emendamento sugli Lsu: lo riferisce un comunicato diramato dallo stesso parlamentare del Nuovo centrodestra. "Non possono essere sempre i calabresi - ha detto Gentile - a pagare e in questo caso pagano cinquemila lavoratori che sono precari da decenni. La Regione Calabria ha stanziato le somme e il Governo non può pensare che la Calabria sia la sorella povera. Bisogna risolvere subito questa cosa perché non ne possiamo più di subire soprusi".

Caridi: senatori Pd votino contro Renzi

"Mi rivolgo a tutti i colleghi senatori Pd che rappresentano la Calabria: con il decreto enti locali non verranno stabilizzati i lavoratori Lsu-Lpu. Sarà un danno irreparabile per la nostra terra: se avete un minimo d'orgoglio votate contro il vostro Governo o dimettetevi, perché non fate gli interessi dei calabresi": lo afferma il senatore Antonio Caridi, del gruppo Grandi Autonomie e Libertà "in merito - è detto in una nota - alla bocciatura dell'emendamento al decreto enti locali che avrebbe consentito di stabilizzare i lavoratori Lsu-Lpu calabresi". "Che Renzi e il Pd nazionale se ne freghino della Calabria - aggiunge Caridi - ormai è assodato. Loro si fanno vedere solo in campagna elettorale. Ma i senatori Pd che vengono eletti in Calabria come fanno a votare a favore di un decreto che produrrà dei veri e propri disastri? Con quale faccia si presenteranno sul territorio? Votare a favore di questo decreto significa voltare le spalle a 5.000 lavoratori che, da oltre 20 anni vivono una condizione di perenne precarietà". Secondo Caridi, "questo Governo ha dimenticato il Sud e la Calabria. Gli amministratori calabresi del Pd dovrebbero prenderne atto e ribellarsi, così come i parlamentari dovrebbero avere il coraggio di non votare la fiducia ad un esecutivo che per il nostro territorio ha creato solo disagi e disperazione. Un voto contro il Governo è un voto per i calabresi".

Magorno: Governo sblocchi drammatica vertenza

"Chiediamo al Governo di prendere posizione senza indugi per sbloccare questa drammatica vertenza": lo afferma, in una dichiarazione, il segretario del Pd della Calabria, il deputato Ernesto Magorno, facendo riferimento alle proteste in atto da parte dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità della Calabria dopo il mancato inserimento al Senato di un provvedimento a loro favore nel decreto legge sugli Enti locali. "A nome della delegazione parlamentare del Partito democratico calabrese e di tutto il partito regionale - aggiunge Magorno - esprimo la solidarietà e la vicinanza agli Lpu-Lsu che in queste ore sono mobilitati per difendere il loro diritto all'occupazione. Siamo al fianco di questi lavoratori: parliamo di cinquemila precari a cui sono affidate fondamentali attività nei nostri territori di cui i Comuni fruiscono per l'erogazione di servizi primari".

Roccisano: ho ascoltato richieste e sono al loro fianco

"L’assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - è stata questa mattina a Villa San Giovanni, dove le principali sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Usb) ed i lavoratori Lsu/Lpu stanno manifestando di fronte all'imbarco della 'Caronte', in risposta al non inserimento dell'emendamento che li riguardava".

"Ho ascoltato - ha detto l'assessore Roccisano - le loro richieste e sono al loro fianco. Va chiarito con forza che questa azione non costa nulla al governo. I fondi li ha messi a disposizione la Regione Calabria e sono risorse proprie calabresi. Non interessa, nè politicamente nè tecnicamente dove e come vengono inseriti gli emendamenti. Io sono al servizio della regione Calabria, e svolgo la funzione di assessore regionale per rispondere al popolo calabrese. Non ho altri interessi e non ho altre responsabilità se non quella di garantire, in questa fase ed in questa vicenda specifica, ai 5000 Lsu/Lpu la loro prosecuzione del contratto di lavoro. Nè la Calabria nè loro stanno chiedendo alcuna elemosina o finanziamento aggiuntivo o straordinario. La situazione di cui parliamo non è assimilabile a casi di altre regioni, nè questa è la sede per fare simili confusioni, spesso strumentali solo a non affrontare né risolvere il problema. Se il ministro Poletti ha altre soluzioni da proporre sono pronta a riceverle, valutarle e discutere in qualsiasi momento e luogo. Sino ad allora la Calabria proseguirà con le soluzioni e gli strumenti già individuati e finanziati con fondi propri. Mi auguro e sono certa che i parlamentari calabresi siano latori attivi di questa linea e che anch'essi lavorino nel solo interesse dei cittadini calabresi stimolando il governo a facilitare le soluzioni e non ostacolare e incancrenire problemi gravi e seri che toccano la vita quotidiana delle persone. Sino a quando il governo non ci proporrà altre soluzioni concrete, i sindaci della mia regione saranno in condizione di continuare legittimamente a spendere i fondi messi a disposizione dalla regione in deroga".

Dichiarazione del sindaco di Rogliano Giuseppe Gallo

“È gravissima la bocciatura dell'emendamento che al Senato ha sancito la fine degli Lsu/lpu della Calabria. Chiudiamo i Comuni e dimettiamoci tutti dal Prefetto”. E’ quanto afferma il sindaco di Rogliano, Giuseppe Gallo (Pd), che si rivolge ai suoi colleghi per manifestare concretamente la propria protesta “per questo ennesimo atto di insensibilità sociale che dà un colpo durissimo non solo al precariato di una regione che soffre tassi di disoccupazione elevatissimi, ma anche per le amministrazioni locali alle quali vengono tolte risorse finanziarie ingenti ed ora anche quelle unità di lavoro grazie alle quali, tuttora, si stanno mandando avanti servizi essenziali”. Gallo esprime la sua solidarietà “piena e convinta solidarietà” ai lavoratori e ai manifestanti e “l’auspicio che, anzi, si trovi immediatamente la soluzione in parlamento per la definitiva stabilizzazione degli Lsu/lpu”. “Altrimenti – conclude – rimettiamo tutti il nostro mandato nelle mani del prefetto”.

Mascaro (sindaco Lamezia), solidarietà ai lavorati Lsu-Lpu

“Il sindaco della Città di Lamezia Terme, in rappresentanza di tutta l'Amministrazione Comunale, esprime la sua solidarietà nei confronti dei lavoratori LSU- LPU calabresi che da ieri, stanno protestando contro la mancata decisione del Governo Nazionale, di voler approvare l'emendamento teso a pianificare i finanziamenti regionali e quelli Ministeriali. L'ennesimo episodio di ingiustizia sociale e disattenzione politica ai danni di una terra come la Calabria, già martoriata dalla disoccupazione e dalla mancanza di prospettive per il futuro. Una realtà inaccettabile che lede la dignità di tutti quei lavoratori che ogni giorno, si vedono non riconosciuti i propri diritti e che attendono da ormai troppo tempo, il consolidamento di un posizione lavorativa alla quale danno adempimento. La fredda logica di tagli economici non può trovare come alleata, una politica che ha, in maniera irresponsabile , bocciato la “norma” che avrebbe consentito la continuità dei rapporti di lavoro ed il regolare pagamento dei lavoratori. Mi appello al buon senso delle Autorità politiche regionali e nazionali, affinché attraverso una lotta non di “forma ma di essenza” possano ottenere il rispetto della persona e restituire a tante famiglie calabresi, il diritto di sperare nel domani”.

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