Riforma sanità, l’ospedale di Lamezia potrebbe confluire nel “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro

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Lamezia Terme - Nata come un disegno di legge "collegato" alla Finanziaria regionale, ha preso vita su iniziativa della Giunta regionale una  riforma generale della rete ospedaliera regionale che comporterà dei cambiamenti anche per l’ospedale lametino, ormai da tanti anni protagonista di chiusure e spoliazioni.  La ratio seguita alla Cittadella è quella di “un’integrazione più efficace dei percorsi e delle reti clinico-assistenziali” mediante “la scorporazione dalle Asp di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria dei presidi territoriali per acuti (spoke) e la loro attribuzione, unitamente alle relative risorse umane, strumentali e finanziarie, alle Aziende ospedaliere che operano nel rispettivo territorio”.

Gli accorpamenti

In sostanza, verrebbero accorpati d'ufficio gli ospedali "spoke" a quelli "hub", ovvero maggiori che allo stato sono quello metropolitano di Reggio Calabria, il Pugliese di Catanzaro e l'Annunziata di Cosenza. Nell'area centrale della Calabria, dunque, a svolgere una funzione assorbente è l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, che diventerebbe il grande "cappello" sotto cui andrebbe a confluire l’attuale ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, (dopo i tanti dibattiti sulla questione in atto), ma anche Soverato e Soveria Mannelli. 

Non è chiaro, perché al momento manca un riferimento normativo esplicito, se anche i nosocomi di Vibo Valentia e Crotone andrebbero a sottostare al governo dell'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio. In questo generale e complessivo processo di riorganizzazione, è invece previsto che tutte le risorse umane, finanziarie e strumentali passerebbero sotto la gestione dell'Azienda madre. Il testo è alla discussione della competente commissione regionale, ovvero quella alla Sanità presieduta da Michele Mirabello, e poi dovrebbero approdare al voto dell'aula di palazzo Campanella.

L’ultimo appello dei comitati lametini

Su Lamezia, proprio lo scorso primo dicembre, le associazioni e i comitati sulla sanità si erano riuniti nell’ex sala consiliare del Comune per un confronto riguardante le emergenze in corso. “Siamo ad un punto di rottura con continue spoliazioni - avevano affermato dal Comitato Salviamo la sanità del lametino - serve un ospedale che sia al servizio di tutta la Regione, e per questo è necessario che l’ospedale faccia parte integrante della fusione della azienda sanitaria catanzarese (Mater Domini e Pugliese-Ciaccio). Ciò sarebbe un vantaggio anche in termini economici”. 

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