Scioglimento Comune Lamezia, Consiglio di Stato accoglie sospensiva: restano i commissari

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Lamezia Terme - Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva, avvenuta il 23 marzo, per quanto riguarda lo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme, da parte dall’Avvocatura. In via Perugini, quindi, per il momento restano i commissari. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) “accoglie l’istanza di sospensione cautelare della sentenza della sez. I del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sede di Roma” questo quanto deciso nella seduta dell'11 aprile. Decisione confermata a conclusione dell'udienza collegiale in cui sono stati sentiti i legali del Viminale e quelli dell'ex sindaco Mascaro. Lo scorso 4 aprile, inoltre, ai Commissari prefettizi era stata concessa anche la proroga per altri sei mesi. La decisione definitiva, comunque, dovrebbe arrivare probabilmente non prima dell’estate. Stessa deciosione da parte del CdS anche per il comune di Marina di Gioiosa.

Intanto Paolo Mascaro dal suo profilo facebook in un post ha ribadito che “Non saranno ingiusti provvedimenti giudiziari a fermare il mio amore per Lamezia ed il mio desiderio di cambiare un sistema intrappolato da logiche perverse.Continuerò a combattere per far trionfare la giustizia, continuerò a combattere per difendere un territorio massacrato dall’ignavia e dalla codardia. Continuerò comunque a credere nella giustizia ed a credere nella possibilità di trasformare un sistema ingiusto che calpesta democrazia e diritti. Oggi più che mai, tutti dobbiamo difendere Lamezia".

"Sottovalutati episodi sintomatici dell'infiltrazione della criminalità organizzata"

Il Consiglio di Stato, in riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, sez. I, con la quale è stato accolto il ricorso proposto avverso lo scioglimento del Consiglio comunale, ha pronunciato che "Considerato infatti che sono stati sottovalutati, dal giudice di primo grado, episodi - emersi in occasione della operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro del maggio 2017 (cd. -OMISSIS-) - che sono chiari indici sintomatici dell’infiltrazione della criminalità organizzata nelle maglie dell’ordinamento dell’amministrazione del Comune di -OMISSIS-, quali il frequente affidamento delle gare alle stesse società, l’assegnazione di concessioni a soggetti privi di requisiti, la compravendita di voti finalizzata all’elezione alla tornata elettorale del maggio 2015 in favore di -OMISSIS-, poi eletto consigliere comunale e nominato presidente dell’organo consiliare, la posizione di -OMISSIS-, che ha un ruolo attivo nella vita amministrativa del Comune, il cui fidanzato è interessato dall’operazione di polizia giudiziaria -OMISSIS-; Considerato pertanto che la sentenza del Tar Lazio n. -OMISSIS- debba essere sospesa, risultando altresì necessario che il Commissariamento prosegua nella sua azione di risanamento, ciò corrispondendo ad un interesse pubblico generale di rango superiore rispetto alla pretesa, in questa sede, di reinsediamento dei disciolti organi per il periodo conclusivo della consiliatura; Ritenuto infatti che la contaminazione mafiosa sulle attività di un ente pubblico rappresenta esattamente l’opposto dei principi democratici di rappresentanza elettiva, cui pure il TAR si riferisce, forse non tenendo conto che nel procedimento ex art. 143 TUEL intervengono le massime autorità dello Stato, a dimostrazione che lo strumento in esame è il presidio avanzato proprio per la tutela della libertà di espressione democratica, allorché fondati indizi conducano al “più probabile che non” pericolo di contaminazione della mafia, la quale per sua natura rappresenta la negazione di ogni valore dello Stato di diritto". 

Alla luce di queste considerazioni il Consiglio di Stato ha deciso di accogliere l’istanza di sospensione cautelare della sentenza della sez. I del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio". Il CdS, inoltre, si legge nell'ordinanza, ha condannato la parte appellata alle spese per 5.000 euro.

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