Slow Food visita Cortale tra cultura e riti

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Cortale - I soci slow food di Soverato hanno dedicato una giornata alla scoperta di Cortale, paese dell’Istmo di Catanzaro, accompagnati dal vicesindaco Pietro Mascaro, dall’assessore Simona Papaleo e dalla giovane guida Anna Vinci. La prima visita al casale fortificato del Fondaco Pellegrini, accompagnati da Agosteo e da Notaris, ha subito dato l’idea dell’importanza strategica del luogo, al centro delle comunicazioni tra Jonio e Tirreno, con un’abbondanza di acqua e di coltivazioni ad uliveti, quercete da sughero e a gelseti. Poi la visita dei ruderi dell’antica chiesa dei Santi Cosma e Damiano, con la pianta a croce di origine Basiliana sorta su un terrazzamento tra il golfo di Squillace e quello di S. Eufemia. “La storia di Cortale e dei danni provocati dai terremoti, la disputa di fine settecento su dove ricostruire l’abitato - spiegano i soci di slow food - raccontata Anna Vinci ci ha fatto capire ancora di più il valore dei due nuclei, quello fatto da case più modeste sorte a cascata intorno alla chiesa di S. Maria Cattolica (Matrice) e quello a maglia ortogonale opera della ricostruzione dell’architetto Vincenzo Ferraresi, dove spiccano palazzetti tra cui il palazzetto di Andrea Cefaly e l’imponente chiesa dedicata a San Giovanni Battista”.

L’immagine di Cortale è legata ai prodotti della terra: i fagioli, che recentemente sono diventati una deco, i frutteti, gli oliveti, i gelseti, la produzione di formaggi. Il pomeriggio è stato un tuffo nella tradizione artigianale ancora viva di Cortale attraverso la presentazione della coltivazione dei gelseti, del baco, della trattura del filo dal bozzolo, della tintura con materie vegetali e della tessitura. Tutto documentato da video e da dimostrazioni pratiche. La tappa presso l’esposizione di Procopio, “Dal baco alla seta “ con le matasse in vista ed i preziosi tessuti serici ha messo ancora in evidenza la presenza viva nel territorio di una antica tradizione. Altro incontro è stato quello presso i fornai di Cortale che hanno fatto degustare “i graffioli”, i dolcetti morbidi a base di pan di Spagna, anticamente preparati in occasione dei matrimoni. Infine, le socie della condotta Slow food, su proposta di Marisa Gigliotti e con la collaborazione di Isabella che aveva preparato i mazzetti di lavanda, hanno invitato le donne Cortalesi presenti ad unirsi nel rito di scambio e rinnovo dell’amicizia.

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