“Chiede di essere pagata ma viene presa a calci” a Soverato, ragazza presenta denuncia - Reazioni

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Soverato - Ha presentato formale denuncia ai carabinieri Beauty, la ragazza nigeriana di 25 anni che ha diffuso un video in cui si vede che viene picchiata da un ristoratore di Soverato suo datore di lavoro perché aveva chiesto di essere pagata. La giovane si é presentata ai militari della Compagnia di Soverato, al comando del capitano Marco Colì, accompagnata dal suo avvocato, Filomena Pedullà. "Situazioni del genere non dovrebbero accadere. Il buonsenso dovrebbe indurre tutti al rispetto delle persone, elemento prevalente sui soldi e qualsiasi altra cosa". Lo ha detto, parlando con i giornalisti, l'avvocato Filomena Pedullà, legale di Beauty, la ragazza nigeriana di 25 anni che ha denunciato ai carabinieri della Compagnia di Soverato di essere stata picchiata da un ristoratore, che era stato suo datore di lavoro, perché aveva chiesto di essere pagata e che ha postato sui social un video sull'accaduto. "Al di là dunque dell'aspetto pratico della questione, e della somma di denaro che era dovuta a Beauty - ha aggiunto l'avvocato Pedullà - la violenza non deve mai essere praticata. Questo è quanto posso dire al momento, comunque. La vicenda sarà valutata in tutti i suoi aspetti nelle sedi competenti".

“Vergogna a Soverato Marina. Una ragazza chiede di essere pagata e viene presa a calci. Se qualcuno conosce la ragazza siamo disposti a darle supporto sindacale. La giovane ha una bambina di quattro anni e lavora per mantenersi in regola”. La denuncia arriva dalla pagina Facebook “Il pagamento? Poi vediamo – Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria” che questa mattina ha pubblicato un video realizzato da una ragazza nigeriana di 25 anni che è stata vittima di una aggressione fatta di spintoni, calci, insulti e bestemmie sul luogo di lavoro. “Dove sono i miei soldi?”, chiede la donna al suo datore di lavoro. “Non ti preoccupare, ci sono gli avvocati e adesso arrivano i carabinieri”. “Io non vado via”, risponde la ragazza che chiede il proprio compenso. “Questa è casa mia” replica quello che sarebbe il proprietario di una struttura balneare dello Jonio catanzarese. Poi, forse perché si accorge che il dialogo era trasmesso in diretta sui social, qualcuno dà in escandescenza, spinge via la giovane. Poi sono calci e pugni e anche il tentativo di rompere il telefono cellulare per interrompere la comunicazione.

Reazioni

Occhiuto: "Il lavoro si paga, sempre"

“Dalla bellissima Soverato arriva una brutta storia. Il lavoro - che non deve in alcun modo somigliare alla schiavitù - si paga, sempre. E deve essere regolare: il nero o il fuori busta sono contro la legge. Solidarietà a Beauty. Gli inquirenti facciano piena luce su quanto accaduto”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Sindaco di Soverato: "Prendiamo in maniera decisa le distanze dall’episodio di violenza"

"Prendiamo in maniera decisa le distanze dall’episodio di violenza avvenuto all’interno di uno stabilimento balneare della nostra città. Soverato ha fatto dell’accoglienza da sempre il suo tratto distintivo ed esprimiamo piena solidarietà alla giovane donna vittima dell’aggressione. Rimaniamo in attesa che le forze dell’ordine facciano chiarezza sull’accaduto, convinti che nessun motivo possa giustificare prevaricazioni e violenze nei confronti di alcuno. I nostri servizi di politiche sociali rimangono a disposizione per chiunque abbia necessità di qualsiasi assistenza. Un singolo episodio non può danneggiare l’immagine di una città che in più occasioni è stata protagonista di straordinari gesti di solidarietà che contraddistinguono da sempre le persone che vivono e operano in questo territorio" è quanto afferma il sindaco di Soverato Daniele Vacca.

Filcams: "Diritti calpestati"

"Una lavoratrice straniera che chiede di essere pagata per il suo lavoro e che per tutta risposta si prende le mazzate e le urla in faccia di chi pensa di avere diritto di aggredirla e scacciarla perché quella 'è casa sua'. Più precisamente l'imprenditore ha usato il dialetto calabrese, affinché quella donna di un altro colore e di un altro Paese, avesse chiaro il senso delle parole". E' quanto si afferma in una nota della Filcams Cgil Calabria con riferimento al "video che sta circolando sui social nel quale una lavoratrice viene aggredita brutalmente da quello che dovrebbe essere un datore di lavoro, un imprenditore del turismo". "Quello che a noi pare chiaro - è detto nella nota - è che questo episodio, che purtroppo episodio non è vista deregulation diffusa nel settore turistico, è frutto di una cultura del disprezzo di ciò che è pubblico, delle leggi e dei contratti di lavoro. Questa situazione ha dei responsabili, naturalmente, poiché nonostante le denunce continue e gli appelli rivolti a politica ed Istituzioni, agli allarmi ed alla vertenza nazionale e regionale sul turismo chi deve occuparsi di far rispettare le regole, si gira sempre da qualche altra parte. È indecente vivere in un Paese dove chi lavora subisce ancora certi trattamenti, mentre chi utilizza il suolo Pubblico in concessione fa il Padrone e Sotto perché pensa che quel Bene Comune è un suo diritto a prescindere o meno dal rispetto delle regole, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dello Stato".

"La Calabria ed il turismo non decolleranno mai - riporta ancora il comunicato - se la sua economia continuerà ad essere fondata sul lavoro nero, su imprenditori casalinghi che non pagano le tasse e non rispettano i contratti di lavoro. La mobilitazione in atto nel settore del Turismo ha come slogan 'SottoSopra', perché c'è una cultura che disprezza ogni regola ed ogni diritto che va completamente ribaltata. La Filcams Cgil Calabria sta cercando di contattare questa lavoratrice alla quale va la nostra più completa e totale solidarietà, per chiederle il mandato a rappresentarla ed assisterla in tutte le sedi per ottenere ciò che le spetta. A lei dovranno essere riconosciuti tutti i suoi diritti calpestati da gente che non merita di occupare un bene pubblico, di calpestare, come ha fatto la nostra terra ed i nostri valori".

Arci Catanzaro: "L’aggressione di Soverato è inaudita e intollerabile"

"Condanniamo con forza e con sdegno l’episodio di violenza e intolleranza subita a Soverato dalla giovane donna che chiedeva, come appare dai video pubblicati in rete, di essere pagata per il lavoro svolto. Siamo preoccupati per la spirale di violenza e di intolleranza di cui ne fanno le spese, spesso, donne e uomini che reclamano dignità e rispetto. L’episodio di Soverato, al netto di qualsiasi considerazione su diritti e garanzie, lascia sbigottiti per la violenza e l’aggressività. Non bisogna tacere, non bisogna voltarsi dall’altra parte. Episodi inauditi come questo interrogano il futuro" è quanto afferma in una nota Rosario Bressi Presidente Arci Catanzaro.

Pd Catanzaro: "Condanniamo senza se e senza ma l’accaduto"

"Da ore imperversa su tutti i social e sui telefoni cellulari l’aberrante video di una lavoratrice, cittadina straniera, aggredita verbalmente e fisicamente dal “suo datore di lavoro”, proprietario di un noto locale di Soverato, per il solo fatto di aver rivendicato la paga dovuta per le ore di lavoro svolte. Non entriamo nel merito dei fatti che saranno le autorità competenti a chiarire, ma nulla può giustificare la violenza. Si tratta di un episodio inaccettabile" è quanto si legge in una nota del Partito Democratico della Città di Catanzaro. Il pd Catanzaro "condanna senza se e senza ma l’accaduto ed esprime massima solidarietà nei confronti della lavoratrice. Questo è solo l’ultimo degli episodi, in chiave locale, di una escalation di violenza e di disprezzo dell’altro, del diverso, ancor di più se straniero. Di qualche giorno fa le terribili immagini dell’uomo di nazionalità Nigeriana ucciso a mani nude a Civitanova Marche, mentre le persone intorno risultavano intente a fare video invece che impegnate a tentare di bloccare l’aggressione. Del pari a Soverato le persone presenti oltre alla lavoratrice e al “datore di lavoro” sono apparse preoccupate che fosse stato avviato un video, piuttosto che intente a fermare quella terribile scena che si stava svolgendo sotto i loro occhi". "Ci troviamo di fronte - precisano - ad una crisi di sistema e di valori endemica, in cui la sfera dei diritti ha ceduto il passo a quella dei favori e dei soprusi, in cui la cultura della centralità della persona e del lavoro risulta recessiva rispetto alla cultura della violenza. Bisogna ripartire dai territori e dalle associazioni di categoria per veicolare non solo buone pratiche di integrazione, ma anche la cultura della legalità nei luoghi di lavoro e nella società".

Fisascat Cisl Calabria: "Occasione per ripensare a un tavolo tra politica ed istituzioni sul lavoro nel settore turistico"

Il segretario regionale di Fisascat Cisl Calabria Fortunato Lo Papa stigmatizza quanto accaduto alla giovane lavoratrice straniera aggredita a Soverato dal suo titolare al quale aveva chiesto di essere retribuita per il lavoro svolto. "Immagini drammatiche quelle che sono state diffuse ma che accendono ancora di più i riflettori su quanto ci sia bisogno di lavorare sul sistema turismo in Calabria, con particolare attenzione ai lavoratori" afferma Lo Papa. "Senza voler fare di tutta l’erba un fascio, ribadisco – afferma il cislino – la necessità, anzi, l’urgenza di un tavolo con politica ed istituzioni al fine di dare a imprenditori e lavoratori garanzie e tutele".

"Un Patto per il Lavoro, come quello sottoscritto in Liguria – spiega ancora il segretario -  permetterebbe di mettere in rete le imprese serie con l’Ispettorato del Lavoro e l’Inail. A tale proposito, è giusto sottolineare che manca nel territorio un adeguato numero di ispettori e controlli seri e a tappeto che possano servire ad evitare simili, gravissimi, gesti". "Alla lavoratrice – conclude Lo Papa -  va la solidarietà della Fisascat Cisl con l’augurio che vengano fatte adeguate indagini per ricostruire quanto accaduto e che nessun lavoratore debba mai essere messo nelle condizioni di guardare al salario come un privilegio".

Marziale: "Regione sia parte civile"

“Considerato che quella donna ha una bambina di quattro anni da mantenere, se fossi stato ancora in carica come Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza in Regione Calabria, non avrei esitato un minuto a costituirmi parte civile, perché i diritti negati ad una mamma sono diritti negati ad una bambina”: è quanto dichiara Antonio Marziale, sociologo e presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione agli accadimenti di Soverato, "dove - spiega - una giovane di origini africane è stata malmenata dal titolare di un locale per avere rivendicato il proprio, legittimo salario". Per Marziale “quanto accaduto è deplorevole, disumano e vergognoso”.

Magorno (IV): "Fare luce su vicenda"

"Chiede di essere pagata per il suo lavoro e viene aggredita. Enorme dispiacere per quanto successo a Soverato. Ogni atto di violenza è da condannare fermamente, sia fatta piena luce su quanto accaduto". Lo scrive su Facebook il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.

Wanda Ferro (FDI): "Grave arroganza e una violenza inaccettabile"

“La violenza ai danni della ragazza nigeriana che rivendicava il proprio compenso da un ristoratore di Soverato è intollerabile, così come non sono accettabili le condizioni di sfruttamento a cui si trovano costretti molti lavoratori stagionali”.  È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che aggiunge: “Il tema della tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori deve essere un confine invalicabile,  anche a garanzia della leale concorrenza e a salvaguardia del sacrificio dei tanti imprenditori onesti che rispettano i contratti e garantiscono i diritti dei propri dipendenti, a partire da quelli basilari alla retribuzione e al riposo.  Non entro nel merito degli aspetti della vicenda legati al rapporto di lavoro, che saranno accertati dagli organismi competenti, ma sono sconcertata dalle immagini diffuse sui social che documentano una grave arroganza e una violenza inaccettabile ai danni di una lavoratrice, e che certo non rispecchiano la realtà di una Calabria che ha nel suo dna il senso di accoglienza, la cordialità, il rispetto e la solidarietà”.

Orsomarso: "Dipendenti non devono elemosinare paga"

"La tutela dei diritti dei lavoratori è un requisito imprescindibile per la crescita del turismo nella direzione della professionalità e della qualità dei servizi. Stiamo facendo sforzi enormi, con il contributo quotidiano di tantissimi operatori, per offrire al mondo l’immagine di una Calabria straordinaria, accogliente, divertente, e non possiamo consentire che questo lavoro venga vanificato da atteggiamenti di arroganza e di violenza come quelli che si sono verificati ai danni di una giovane nigeriana che chiedeva semplicemente di essere pagata per il proprio lavoro, a cui va la mia solidarietà". E' quanto afferma l'assessore al Turismo della Regione Calabria, Fausto Orsomarso, che aggiunge: "Solo lavoratori che non devono elemosinare la propria paga, che possono usufruire del giusto riposo, possono essere lavoratori sorridenti, efficienti, il volto di una Calabria che sa rispettare e prendersi cura dei propri ospiti, che sa offrire esperienze positive, da ricordare e raccontare. Per questo  - afferma -è necessario tutelare il lavoro dei tantissimi operatori turistici onesti, che rispettano i diritti dei lavoratori, e contrastare chi invece tenta di competere non sulla qualità ma attraverso lo sfruttamento del lavoro. Non sono questi ultimi gli imprenditori di cui il turismo calabrese ha bisogno". 

Cittadino (Vice Presidente Commissione Pari Opportunità Lamezia): "Giustizia accerti responsabilità"

"Anche oggi la Calabria è alla ribalta di tutti i notiziari e prime pagine nazionali. Non per malaffare, non per ‘ndragheta, non per inefficienze dei servizi,  per un un vile gesto di aggressione e violenza gratuita che il gestore di un lido di Soverato ha perpetrato ai danni di una giovane donna che pretendeva di essere pagata per il lavoro svolto. Anche oggi noi Calabresi facciamo 10 passi indietro dinanzi ad una nazione che, molto spesso, si nutre del pregiudizio di considerarci arretrati, rozzi ed incapaci. Anche oggi noi Calabresi dovremo lavorare 10 volte di più per dimostrare che siamo capaci professionisti, laboriosi lavoratori, abili imprenditori. Questo video mi offende, mi indigna e danneggia irrimediabilmente l’immagine di noi Calabresi. Mi auguro che la giustizia accerti tutte le responsabilità di chi si è macchiato di un gesto barbaro e violento come quello che il video che circola ovunque racconta. Esprimo tutta la mia solidarietà alla giovane donna aggredita e da Vice Presidente della Commissione Pari opportunità del Comune di Lamezia Terme chiedo al Presidente della Regione Calabria Mario Occhiuto ed al Sindaco di Soverato, Daniele Vacca, di costituirsi parte civile nel processo che dovrà accertare le responsabilità penali del presunto reo al fine di ottenere una condanna esemplare per il danno all’immagine della citta di Soverato e della Calabria tutta" è quato afferma in una nota Lucia Alessandra Cittadino Vice Presidente Commissione Pari Opportunità di Lamezia Terme.

Bini: "Ennesima violenza"

"A Soverato ennesima scena di razzismo, ennesima violenza su una donna, ennesimo mancato rispetto di una lavoratrice. Condanno fermamente quanto avvenuto e invio a Beauty, la giovane ragazza nigeriana aggredita, e alla sua famiglia un abbraccio di solidarietà e vicinanza". Così, sui social, Caterina Bini, sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento e senatrice PD. 

Bruni: "Episodio che fa riflettere"

“Ha chiesto solo di essere pagata prima di andarsene via da quel lavoro a Soverato dove fin dal principio aveva ricevuto insulti e maltrattamenti. Invece è stata aggredita, picchiata e minacciata dal suo datore di lavoro. La donna, una giovane nigeriana è in Italia da cinque anni insieme a una figlia piccola. Aveva cominciato da poco a lavorare come lavapiatti in uno stabilimento balneare ma è stata sottoposta a un trattamento inumano con turni massacranti e fatta oggetto di insulti e maltrattamenti. Saranno naturalmente le Forze dell’Ordine a stabilire di preciso come sono andate le cose ma non è concepibile che si verifichino da noi fatti di questa efferatezza. Un episodio come questo, accaduto tra l’altro nell’indifferenza generale di chi pur assistendo alla scena non è intervenuto deve far riflettere. Troppo spesso assistiamo a situazioni simili senza che nessuno, pur potendolo fare, assuma l’iniziativa di fermare chi usa la violenza, in modo particolare sulle donne. La nostra Terra non può essere diventata questo, noi calabresi ci siamo sempre distinti per non chiudere mai la porta in faccia a nessuno, per la vocazione a prenderci cura degli altri, per la nostra accoglienza, la vita reale non può essersi trasformata in un ring da strada. Dobbiamo recuperare i nostri valori e difendere sempre i diritti di tutti, intervenendo in presenza di soprusi, soprattutto nei confronti di chi è più debole. Voglio esprimere ancora con forza la mia personale vicinanza alla ragazza vittima di questa vile aggressione e spero che i cittadini calabresi si mostrino sempre per quello che sono, brava gente. É importante che la politica faccia la sua parte facendo  prevalere ovunque la cultura della legalità soprattutto nei luoghi di lavoro e nella società, utilizzando tutti i mezzi per far passare il concetto dell’integrazione che è la base della cultura di una società moderna. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale.

Valente: "Ha trasformato in coraggio condizioni vulnerabilità multiple"

"Solidarietà e vicinanza a Beauty, la giovane donna di origine nigeriana che ha saputo trasformare condizioni di vulnerabilità multiple, l'essere donna, nera, lavoratrice precaria, madre single, straniera, in coraggio. Il coraggio di raccontare pubblicamente la brutale aggressione subita da parte del proprietario dello stabilimento balneare e ristorante di Soverato, che l'ha colpita con schiaffi e calci in reazione alla sua ferma richiesta di ottenere l'intero compenso che le spettava per le ore effettivamente lavorate, e non solo quello per le ore nominali sul contratto che le aveva versato l'imprenditore". A dirlo è la senatrice Valeria Valente (Pd), presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicidio. "Nella violenta aggressione - prosegue Valente - si sommano arroganza, razzismo, sessismo, un cocktail di pregiudizi e senso di impunità che ha sottovalutato la forza di una persona che pure ha un grande bisogno di lavorare, essendo madre di una bimba di 4 anni, ma non è disponibile a consentire che la sua dignità sia calpestata". "Troppo spesso le condizioni di sfruttamento - sostiene ancora Valente - non vengono denunciate per paura di non trovare più lavoro, di perdere il permesso di soggiorno, o per le minacce subite. Lo stesso accade per le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, per questo il gesto di Beauty è ancora più significativo".

Fipe: "Disapprovazione e unanime condanna"

Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, esprime con questa nota piena disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell'attività stessa. Se le indagini delle Forze dell'ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio FIPE -la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto Collettivo del Lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani- ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore. Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l'immagine di un'intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell'equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone.

Boldrini: "Fermare propaganda d'odio"

"Una lavoratrice nigeriana chiede il compenso per il suo lavoro. In risposta il datore di lavoro la picchia. Trattata come inferiore, da sfruttare: un comportamento sempre più diffuso in Italia. Se la propaganda d'odio non si ferma, succederà di nuovo. Questo e anche peggio". Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Pd e Presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo.

Flash mob Cgil a Soverato per nigeriana aggredita

La Filcams Cgil e la Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia hanno tenuto, oggi pomeriggio, un flash mob a Soverato per esprimere vicinanza alla giovane nigeriana che ha ripreso con il suo cellulare l'aggressione da lei subita in un lido dove si era recata per chiedere di essere retribuita per il suo lavoro. "Siamo qui perché dovevamo esserci", ha detto il segretario regionale della Filcams Cgil Giuseppe Valentino: "Anzitutto grazie a Beauty per il suo coraggio. Sono arrivati - ha riferito Valentino - tanti messaggi di solidarietà e di disponibilità ad assumere questa lavoratrice, che sta già lavorando in un altro lido. Noi dovevamo essere qui perché intanto quel video non racconta una storia episodica, ma racconta la storia di tanti lavoratrici e tanti lavoratori del settore del turismo che no0 si vedono riconosciuti i loro diritti. Non è possibile, in un Paese civile, assistere a quelle scene: fa rabbrividire sentire quell'uomo che dice 'siete a casa mia', perché noi diciamo che non siete a casa vostra. Basta con questi atteggiamenti patronali. Alle lavoratrici e ai lavoratori di questo settore settore diciamo che insieme dobbiamo provare a cambiare le cose, insieme dobbiamo dire che non lasceremo spazio a imprenditori che fanno queste porcate. Noi come Filcams - ha ricordato Valentino - abbiamo lanciato lo slogan 'dobbiamo mettere Sottosopra il turismo', perché sotto sopra dobbiamo cambiare l'approccio nel modo di considerare il lavoro e i lavoratori". Al flash mob è intervenuto anche il segretario della Cgil Area Vasta Enzo Scalese: "Saremo sempre al fianco ai lavoratori e alle lavoratici per dire che il lavoro va rispettato, va supportato e per dare voce a chi non ha voce. Vogliamo poi ricordare che questi lidi sono su concessioni pubbliche, e quindi a maggior ragione - ha sostenuto Scalese - bisogna rispettare i diritti fondamentali dei lavoratori".

Fiorita: "Autorità competenti facciano piena luce"

"Il lavoro è dovere, impegno, serietà, ed è proprio per questo che non può essere scisso in alcun modo dal concetto di dignità e dal riconoscimento dei diritti di chi, nel lavoro, si spende. In caso contrario, il lavoro cessa di essere tale e diventa sfruttamento, prevaricazione, se non addirittura schiavitù. Tuttavia, in molti casi, purtroppo, è ancora questa la realtà che ci troviamo davanti. Io spero che le autorità competenti facciano piena luce sull’episodio di inaudita brutalità accaduto a Soverato. Intanto mi associo al coro di solidarietà che si è stretto intorno alla giovane Beauty per l’inaccettabile violenza che la ragazza ha dovuto subire. Abbiamo anche letto delle offerte di lavoro regolare che le sono state tempestivamente rivolte e questa è la migliore risposta, la più confortante, che la migliore Calabria potesse offrire. D’altra parte non c’era da dubitarne" così in una nota Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro.

Pd Calabria: "Necessario continuare a difendere i diritti dei lavoratori"

“Ciò che è successo a Soverato ci conferma quanto necessario sia continuare a difendere i diritti dei lavoratori e quanta violenza le donne subiscano ogni giorno ed in ogni forma, nel silenzio più assoluto. Su questi temi bisogna accendere battaglie che coinvolgano la politica e la società civile.” Così il Partito Democratico della Calabria a commento dell’aggressione avvenuta a Soverato a scapito di una ragazza nigeriana che aveva osato chiedere il suo compenso per una prestazione di lavoro svolta in un lido. “Condanniamo fermamente l’atteggiamento prevaricatore e violento del datore di lavoro e sosteniamo la denuncia mediatica di Beauty, esempio di coraggio e dignità.  Il Partito Democratico della Calabria renderà pilastri della sua campagna elettorale il tema dei diritti dei lavoratori e della violenza contro le donne.”

Conte: “Fatto inaudito”

"A Soverato una ragazza di 25 anni è stata picchiata dal proprio datore di lavoro per aver chiesto una cosa semplice e sacrosanta: essere pagata. Avete capito bene. Un fatto inaudito, che condanno fermamente". Lo scrive su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte. "Da uno studio della Fondazione Libellula, che ha coinvolto oltre 4.300 lavoratrici e libere professioniste in tutta Italia, è emerso come il 55% di esse abbia dichiarato di essere stata vittima di molestie e discriminazioni sul lavoro - nota Conte -. Nel programma con cui il Movimento 5 Stelle si presenterà alle elezioni ci saranno misure per prendere di petto questa situazione, agendo sulla prevenzione del fenomeno e sulla tutela delle vittime di violenza. Il lavoro è dignità ma per troppe persone è precarietà e umiliazione: ora basta".

Salvini: “È atto delinquenza”

"Se uno aggredisce un'altra persona è un delinquente. Punto. Ci sono, purtroppo centinaia di italiani aggrediti ogni giorno ed è grave. E se ci sono persone bianche, gialle, rosse, nere, fucsia che sono aggredite si tratta di crimini. Non stiamo qua a classificare se l'aggressione è bianca nera o gialla. Se uno aggredisce una dipendente perché deve essere pagata è un delinquente". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Catanzaro rispondendo ad una domanda sulla vicenda della lavoratrice straniera aggredita a Soverato dal suo datore di lavoro dopo che aveva chiesto di essere pagata per il lavoro svolto.

Mongiardo: “Senza parole”

“In questi mesi abbiamo spesso ascoltato il ‘grido’ di mancanza di forza lavoro e dall'altra parte lamentele che le offerte di lavoro non coincidono con orario e paga, ma oggi questi punti di vista passano in secondo piano. La violenza vista a Soverato mi ha lasciato senza parole. Ci sono tanti imprenditori che hanno ben chiaro l'importanza della forza lavoro e tanti lavoratori che danno tutto per il proprio operato per le aziende, fanno gioco di squadra, e festeggiano i loro risultati. Sicuramente le autorità competenti faranno piena luce sull’episodio  brutale accaduto a Soverato. Intanto le manifestazioni  di solidarietà per la giovane Beauty per l’inaccettabile violenza che la ragazza ha dovuto subire ci fanno ben sperare che esiste anche altro. Ho appreso di offerte di lavoro regolari che le sono state rivolte alla velocità della luce e questa è stata la più bella risposta che la nostra terra potesse fare. Ma su questo non avevo dubbio alcuno”. Così Vitaliano Mongiardo presidente Confesercenti Catanzaro.

De Nisi: “Pensare a tutele”

"Un episodio che ripropone il dramma che vivono i dipendenti in certi ambienti di lavoro e che non può e non deve passare inosservato". Così il consigliere regionale e coordinatore regionale in Calabria di Italia al Centro Francesco De Nisi sull'aggressione fisica subita a Soverato da una giovane nigeriana di 25 anni ad opera del datore di lavoro dopo avere chiesto di essere retribuita per le ore di lavoro effettuate. "Quanto accaduto - aggiunge De Nisi - non può essere relegato ad un semplice problema di carattere lavorativo, o legato alla particolarità della tipologia del lavoro svolto. Purtroppo episodi simili, magari con la sola violenza verbale, accadono sempre più frequentemente anche in altri ambiti e testimoniano che vi troviamo di fronte ad un problema di civiltà che ci coinvolge tutti, nessuno escluso". De Nisi, che esprime vicinanza umana alla donna, sottolinea che "sarebbe necessario aprire da subito un confronto con le istituzioni e con il mondo sindacale affinché si trovino tutti quegli strumenti atti alla tutela ed alla difesa di chi lavora e, di conseguenza, dei cittadini della loro opera in modo che simili episodi non abbiano a ripetersi".

Bonetti: "Bisogna intervenire con forza"

"Lo sfruttamento è una piaga profonda nel nostro Paese, che abbiamo voluto contrastare e che necessita di un ulteriore impegno. Vanno introdotte misure contro la violenza e per la sicurezza sui lighi di lavoro. Quella ragazza, prima di subire la violenza fisca, ha subito la violenza economica di uno stipendio che era troppo basso, inaccettabile. Ieri è stato pubblicato il decreto che investe altri 9 milioni di euro per il reddito di libertà. Questo episodio va condannato, bisogna intervenire con forza". Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ad Agorà Estate su La7.

M5s: "Episodio ignobile"

"Quanto accaduto a Beauty, la ragazza nigeriana che ha denunciato ai carabinieri di Soverato di essere stata picchiata da un ristoratore, che era stato suo datore di lavoro, per aver chiesto di essere pagata, è un fatto di una gravità inaudita, ignobile e indecente in un paese democratico. Il lavoro va pagato e la dignità di chi lavora va rispettata. Auspichiamo che venga al più presto fatta luce sulla vicenda. Ancora una volta assistiamo all'ennesimo episodio di sfruttamento e di violenza di genere sul luogo di lavoro ai danni di una donna lavoratrice e questo la dice lunga su quanto si debba ancora lavorare per avere una svolta definitiva anche e soprattutto sul fronte culturale". Lo affermano in una nota i senatori e le senatrici del M5s della commissione monocamerale d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia.

Fratoianni: "Inaccettabile"

"Succede in Italia, e succede che una giovane donna di 24 anni viene picchiata e aggredita solo per aver chiesto di essere pagata, di ricevere tutto il suo stipendio: 600€ al mese per 10 ore di lavoro al giorno. Questo è quanto successo a Beauty, che lavora in uno stabilimento balneare di Soverato. Queste le condizioni a cui sono costretti migliaia di persone." Lo scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "È ora di ribaltare questo mondo del lavoro malato e oppressivo - prosegue il leader di SI - che sfrutta e priva della libertà lavoratori e lavoratrici. Noi vogliamo occuparci di questo. - conclude Fratoianni - Anche questo sarà il nostro mandato in Parlamento." 

Movimento Lamezia Bene Comune: "Mobilitazione collettiva per isolare chi calpesta diritti"

"Le immagini indecenti di Soverato, che nel giro di poche ore hanno fatto il giro di tutto il Paese, svelano una realtà che si consuma ogni giorno sulla pelle di migliaia di Beauty e di donne, uomini e giovani come lei che domandano lavoro e dignità. Le nuove e vecchie forme di schiavismo sommerso, lo sfruttamento più bieco a discapito di chi non può permettersi di rinunciare a quei pochi soldi, magari in nero, perché deve pensare alla propria famiglia, la realtà quotidiana di diritti e tutele costituzionali negate e calpestate: la vicenda di Beauty ci parla di tutto questo e guai a noi a farne un caso mediatico, che si esaurisce nel giro di poche ore. Di fronte a tali brutalità, le istituzioni e la società calabrese tutta devono reagire con fermezza scegliendo di stare dalla parte delle persone e dei loro diritti" è quanto si legge in una nota del Movimento Lamezia Bene Comune. "Siamo vicini a Beauty e a quanti, come lei, domandano dignità, lavoro, giustizia.  Confidiamo che le autorità competenti al più presto facciano chiarezza e accertino le responsabilità. Ci appelliamo al presidente Occhiuto, allo stesso sindaco di Soverato e a tutti i sindaci calabresi,  alle diverse realtà del mondo turistico, imprenditoriale, sindacale perché, da questa vicenda, si attui una mobilitazione collettiva che isoli quella minoranza di imprenditori che fa del lavoro un ricatto e uno strumento di prevaricazione e si tenga alta la guardia a tutela dei diritti delle persone e nell’interesse dei tanti imprenditori che in Calabria tutelano e valorizzano adeguatamente i loro collaboratori".

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