Storia di violenza e abusi a Gizzeria, Mariana racconta 10 anni di orrore in diretta tv

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Lamezia Terme - Ha deciso di raccontare 10 anni di segregazione, Mariana, la giovane di soli 30 anni di origini rumene, costretta a vivere in condizioni disumane in una baracca a Gizzeria con i figli di 3 e 9 anni nati in quegli anni di violenze e abusi. Una fredda mattina di metà novembre dello scorso anno, i carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, hanno posto fine a quell’orrore. Oggi, la giovane donna vive in una struttura protetta con i suoi figli, “ho ancora paura, aiutatemi” racconta in esclusiva a “Pomeriggio Cinque” intervistata da Barbara D’Urso. "Voglio che mi miei figli crescano in serenità e pace - ha detto la giovane - lontano da qui". Il suo aguzzino, il 52enne Giordano, ora è in carcere in attesa del processo che dovrebbe iniziare nel mese di gennaio.  

Mariana ha raccontato con lucidità quegli anni di orrore, ricorda ancora tutti i dettagli della sua vita rinchiusa in casa, prima a Falerna e poi a Nocera e infine nella baracca, senza luce e acqua, nelle campagne di Gizzeria. Racconta di quando, dopo un suo tentativo di fuggire dalla finestra, lui le ha rotto la testa per poi cucirla con il filo da pesca. Episodio che è capitato almeno altre due volte, riferisce la ragazza. Ripercorre i momenti delle due gravidanze durante i quali non sono cessate le violenze e le botte. La giovane donna si commuove raccontando di quella fredda mattina di novembre quando i carabinieri hanno fatto irruzione nella baracca, “stavo allattando la bambina piccola” ricorda. "Farò il mio dovere per far ottenere a questa persona il massimo della pena", ha concluso l'avvocato Conidi che difende Mariana. La giovane manifesta la sua voglia di normalità, di un lavoro dignitoso per sostenere i sui figli che “ora stanno bene” sottolinea sollevata.

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