Test dna su presunta salma Gioacchino Murat a Pizzo a fine maggio

murat-gioacchino.jpgPizzo Calabro (Vibo Valentia) - Alla fine di maggio saranno recuperati i resti umani contenuti nella cripta sotterranea del Duomo di Pizzo, che si presume appartengano a  il re di Napoli, cognato di Napoleone Bonaparte, che nell'ottobre del 1815 fu catturato, imprigionato e ucciso nella cittadina calabrese dopo esservi sbarcato nel tentativo di riconquistare il suo regno. Sui resti verrà effettuato il test del Dna per confermare o meno se quelle spoglie siano davvero del giovane sovrano. A comunicarlo è il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo.

"Le probabilità che contenga le spoglie mortali di Gioacchino - spiega Callipo - sono molto alte, ma il dilemma potrà essere risolto soltanto calandosi nella cripta, analizzando i resti ed effettuando un prelievo per il test del Dna". Nei prossimi giorni, il comitato tecnico-scientifico invierà al vescovo di Mileto una relazione dettagliata della procedura e della tempistica che si intende seguire, per il via libera da parte della Diocesi, che deve formalmente autorizzare le operazioni di ricerca.

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