Trame 7, intervista a John Dickie: il problema è la zona grigia, i suoi intrecci fanno parte integrante della mafia - VIDEO

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di Maria Arcieri.

Lamezia Terme - “C’è un processo in corso, dal nome Gotha in cui si parla moltissimo di legami potenziali tra massoneria e ‘ndrangheta”.  Di massoneria, processi e colletti bianchi, si è occupato John Dickie, storico e accademico britannico che al nono appuntamento della seconda giornata di Trame, festival dei libri sulle mafie, ha focalizzato i suoi studi e le sue ricerche sul fenomeno della massoneria in Calabria e ne ha discusso sul palco in piazzetta San Domenico. “La massoneria è un argomento vastissimo e come storico sono solo agli inizi di un lungo percorso di ricerca”. Questo è stato l’attacco dell’intervista di John Dickie.

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“E’ una discussione interessante dove c’è un processo in corso, dal nome Gotha in cui si parla moltissimo di potenziali legami tra massoneria e ‘ndrangheta. E’ un argomento scottante e girano attorno alla massoneria tantissimi miti. Per lo storico inglese c’è una lunga storia di paranoia antimassonica, cioè massoni che sarebbero dietro a tutti i mali del mondo. Ha evidenziato il dato che basti pensare che la chiesa cattolica, ufficialmente, dalla metà dell’800 in poi vedeva nella massoneria la causa di tutti i mali del mondo, e le  dava la colpa della rivoluzione francese, dell’Unità d’Italia. Sul dato geografico, dell’ubicazione ha spiegato che ci sono sia in Italia che nel resto del mondo logge massoniche. E da quasi trent’anni ormai si parla di intrecci tra massoni e ‘ndranghetisti.  Queste inchieste non hanno mai portato a risultati concreti e non si capisce il motivo, ha detto, forse perché questi legami hanno una natura improvvisata. Avendo letto alcuni atti del processo Gotha, per lo storico, ci sono diversi tronconi. La parte più resistente del processo si chiama Mammasantissima che ipotizza l’esistenza di un livello alto, tipo una ‘superassociazione’ al di sopra della ‘ndrangheta e della massoneria che impartisce gli ordini. E’ un'ipotesi che avrebbe bisogno di maggiori riscontri”, ha aggiunto. Mentre sul legame tra colletti bianchi e massoneria ha risposto che tutti ne parlano ma non ci sono i risultati delle inchieste e delle indagini.  Ed è troppo facile dire che questo avviene solo perché sono così forti e potenti che riescono a evitare la giustizia. Per Dickie il problema è rappresentato dalla zona grigia, cioè, quell’interfaccia tra organizzazione criminale e colletti bianchi, professionisti imprenditori e politici che anche senza la massoneria  fanno parte integrante del fenomeno della mafia. “La zona più radicata della massoneria - ha concluso - è nella città di Reggio Calabria. Gli storici, si occupano di un sacco di argomenti, tutti diversi. E io, mi sono sempre occupato dell’Italia”.

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