Trame 8, Ecomafie ed ecocriminali: "Reati ambientali, per anni si sono consumati crimini impuniti"

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Lamezia Terme - Al Festival “Trame 8” sui libri di mafia poco prima di aprire la terza serata, a Palazzo Nicotera, lo scenario è stato dedicato ad un argomento scottante: Ecomafie ed ecocriminali. La legge sugli ecoreati e il risanamento del territorio e dell'economia. A parlarne, dietro la conduzione del cronista Rai Tg3 Fabrizio Feo, che già da anni indaga sul problema mediante numerose inchieste, Stefano Ciafani di Legambiente, che ha posto immediatamente l'attenzione sugli effetti positivi della legge, e Sergio Pascali, Generale NOE, che ha condotto il discorso su alcune possibili risoluzioni per il futuro, fra cui l'economia circolare.  

Ecomafie. Quante volte se ne sente parlare ultimamente? Specie da parte di soggetti politici? Un percorso lungo decenni, iniziato nel '94, portato avanti con dedizione da alcuni gruppi di associazioni che hanno colmato vuoti legislativi e che trova concretezza solo il 19 maggio 2015. "Oggi abbiamo una consapevolezza riguardo una grande quantità di reati all'ambiente che grazie a questa legge non rimangono più impuniti - ha affermato Ciafani di Legambiente, circondato nel pubblico dal vertice Legambiente Calabria - una parte del paese ci ha aiutati nel racconto, abbiamo avuto la vicinanza dei giornalisti più coraggiosi, come Feo, riuscendo ad abbattere il muro dell'omertà".  

Quella di Legambiente, come confermato dal giornalista e dal generale, è stata una battaglia iniziata senza alcun tipo di strumento normativo. Quello è arrivato dopo. Una battaglia che narra il tempo dei reati non sanzionabili, a cui si affiancavano aziende e imprese solo apparentemente pulite.  

"Questo è il paese in cui s'è registrata una 'pacchia' sui reati ambientali, in cui per 21 anni si sono consumati reati impuniti - ha aggiunto Ciafani il quale invita a seguire il prossimo 9 luglio l'edizione 2018 del rapporto ecomafie - i risultati si stanno raccogliendo, anche il popolo inquinato si sta raccogliendo". 

Tutela della salute e dell'ambiente, in senso lato, questa la materia che regolamenta la legge, quindi estesa alle rovine della cementificazione sul territorio e altro ancora. Il dibattito è passato inoltre ai grandi traffici di rifiuti. Una partita ancora aperta. "Quando parliamo di traffici di rifiuti la memoria ritorna ad Ilaria Alpi" - ha commentato il cronista del Tg3. 

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"Necessaria alfabetizzazione ambientale"

A fare un passo indietro, nella storia, il Generale Pascali, circa il ritardo con cui si è arrivati a toccare un argomento complesso e ancora irrisolto. "Sono tutti responsabili - ha spiegato - legislatore, magistratura inquirente, forze di polizia. Ma è solo nel 1986 che nasce il Ministero della Salute". Paradossi e contraddizioni, o mancanze efficaci anche all'interno della Costituzione italiana che cita solo la tutela del paesaggio nel suo articolo 9. "Legambiente ha fatto da parlamentare - ha aggiunto il Generale - fino al 2015 abbiamo avuto un legislatore schizofrenico". Poi, rivolgendosi alle riflessioni dei giovani, si chiede: "Qual è la linea da seguire? Abolizione delle discariche o la continua creazione delle stesse? Il problema dei rifiuti potrebbe risolversi solo attraverso l'economia circolare". 

Infine, un ulteriore aspetto importante. Il recupero dell'umido fra le vie possibili di risoluzione. "L' unica possibilità di recupero dell'umido consiste nella riconvenzione impiantistica industriale che porta a generare il biodisel e il biogas. Il 68% dell'umido è acqua, ebbene quanto potrebbe incidere positivamente sulla emergenza idrica? Sarebbe necessario un processo di alfabetizzazione ambientale". 

Valeria D’Agostino

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