Trame a Scuola, studenti “Don Milani” e “Borrello Fiorentino” ricordano i due netturbini

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Lamezia Terme - “I vostri occhi sono il più bel segno di speranza" ha detto Maria Tramonte, figlia di Francesco - rivolgendosi agli alunni delle scuole medie Borrello-Fiorentino e Don Milani. "Avete pronunciato il nome di mio padre come se fosse qui. Oggi". Ed anche il fratello di Pasquale Cristiano ha ringraziato i ragazzi "per le vostre semplici ma efficaci parole che in questa giornata ci fanno sentire meno soli".

Un primo step a Piazza Monsignor Caputo dove sono state scoperte le steli in ceramica realizzate dagli alunni e un successivo passaggio al parco naturalistico Gancìa hanno segnato una mattinata ricca di emozioni e di contenuti.  Segni di memoria come restituzione di un percorso di ascolto e di studio avviato nei mesi scorsi grazie al progetto #trameascuola che si é avvalso della preziosa e valida collaborazione di Fabio Truzzolillo, storico e studioso di storia delle mafie. 

Di quel duplice omicidio rimasto impunito, consumatosi all’alba del 24 maggio del 1991 "abbiamo il dovere  di fare memoria, che non significa solo leggere il passato - ha affermato lo storico - ma ricostruire l’oggi di questa città. Sapere che intorno agli interessi le mafie, la ‘ndrangheta, costruiscono affari. E la spazzatura, gli scarti della nostra quotidianità, sono, ed erano anche nel ’91, diventati una fonte di denaro costato la vita a Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte". Una partecipazione vivace e plurale, che ha visto la presenza del Sindaco Paolo Mascaro e dei familiari delle vittime.

"Abbiamo accolto l´invito del Sindaco di portare Trame Festival in tutti i quartieri della città - dice Armando Caputo - in che modo se non con i ragazzi, potevamo dare seguito a questa richiesta? E loro  ci danno sempre ragione della fiducia riposta". 

Alunni, insegnanti, dirigenti delle Scuole Borrello-Fiorentino e Don Milani, cittadini, la Fondazione Trame con i giovani volontari,  l’associazione Antiracket  Lamezia onlus, l’associazione Via degli Ulivi, hanno oggi ripercorso una storia e lasciato un segno "che sia seme per il futuro” ha affermato a chiusura di interventi Maria Teresa Morano.

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