Wwf Catanzaro: uso di diserbanti e fitofarmaci rischio per ambiente e salute

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Lamezia Terme - “Nel tratto costiero che comprende i comuni di Falerna, Campora e Nocera Terinese sono sempre più numerose le segnalazioni da parte di cittadini, soci e anche agricoltori sull’utilizzo indiscriminato del diserbante non solo a bordo strada - lo annunciano in una nota da WWF Calabria - ma anche, in campo agricolo. Pur essendo la pratica dell’utilizzo dei fitofarmaci consentita e regolamentata, è innegabile che presenti dei rischi per l’ambiente e la salute. II WWF, a livello locale, nazionale e internazionale si batte con energia contro l’uso e l’abuso di sostanze chimiche usate in agricoltura, uso che purtroppo non accenna a diminuire anche per l’aumento delle quantità irrorate legate ai fenomeni di resistenza dei cosiddetti parassiti vegetali ed animali”.

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“Recentemente - spiegano in una nota - a seguito di varie segnalazioni da parte di soci WWF ma anche e soprattutto di agricoltori, i nostri attivisti si sono recati sulla costa tirrenica nei campi agricoli delle zone sopracitate proprio per verificare quanto segnalato. Al nostro arrivo nei campi coltivati a cipolle la scena che si presentava era desolante: tante piccole cipolle circondate da tanta erba secca, un paesaggio che ha veramente poco di naturale. La cosa sconcertante è che ai confini dei campi diserbati si trovano tanti orti di piccoli agricoltori che hanno purtroppo subìto l’effetto del diserbante. Broccoli, fave, piselli e altri ortaggi di stagione si presentavano già secchi in parte, come irrorati anch’essi da diserbante. Il fenomeno è maggiormente presente nei confini ma si estende negli orti limitrofi per circa 20 metri verso l’interno. La disperazione e lo sconforto degli agricoltori è più che comprensibile tanto da averli portati più volte ad allertare le forze dell’ordine e francamente anche la nostra preoccupazione dopo aver visto i campi è molto aumentata, considerando anche l’abbandono incontrollato di padelle di polistirolo usate per alloggiare le piantine di ortaggi da mettere a dimora, potenzialmente inquinanti se disperse nel terreno. Servirebbero controlli, la verdura coltivata e magari contaminata potrebbe finire nelle tavole di consumatori ignari, causando non pochi problemi alla salute. Inoltre i diserbanti chimici possono essere, oltre che causa di allergie e patologie polmonari sull’essere umano e di aborto negli ovini, anche causa di scomparsa di animali selvatici, di cui la zona è particolarmente ricca e considerando che, specie nella stagione primaverile, è usanza di molti cittadini e visitatori attingere acqua dalle fonti e raccogliere i frutti spontanei della campagna per uso umano ed animale, l’utilizzo indiscriminato di fitofarmaci e diserbanti risulta alquanto rischioso”.

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“Nei molteplici regolamenti - prosegue la nota - sull’utilizzo di questi prodotti normalmente vengono adottate alcune prescrizioni, come ad esempio: prima, durante e dopo l’utilizzo adottare tutte le precauzioni d’uso indicate nell’etichetta del prodotto; trattare SOLO l’appezzamento interessato ed evitare ricadute oltre confine; eseguire i trattamenti SOLO in assenza di vento e nelle ore più fresche della giornata; per le colture presenti nel raggio di 100 metri da abitazioni, canali e corpi idrici effettuare il trattamento con lancia direzionale o distributore di miscela con barra a bassa pressione posta molto vicino al terreno e dotata di schermature laterali in modo da limitare la dispersione degli aerosol. Solitamente 36 ore prima di ogni trattamento deve essere data comunicazione scritta agli edifici confinanti e alla popolazione interessata circa: a) il trattamento che sarà effettuato; b) la classificazione dello stesso. La zona dovrebbe essere segnalata con cartelli recanti la dicitura “Area Trattate Con Sostanze Chimiche”; non si devono consumare ortaggi, frutta, ecc. coltivati in terreni o giardini limitrofi per 20 giorni dalla data dell’intervento. Inoltre, la scelta dei mezzi di difesa dalle avversità delle piante e delle infestanti dovrebbe essere fatta tenendo conto non solo degli aspetti fitoiatrici ed economici, ma anche in considerazione dei possibili effetti negativi sull’uomo e sugli ecosistemi. Il WWF da anni lancia questo grido di allarme. Citando il pensiero di Fulco Pratesi (Presidente onorario WWF Italia): ‘le sostanze chimiche usate nell’ambiente senza limiti e controlli, sia nelle colture agricole, sia nelle zone urbane rappresentano un danno non solo per l’ambiente ma anche per la salute pubblica, come dimostra l’aumento inarrestabile di malattie legate all’uso di pesticidi, soprattutto nelle campagne’. Il WWF Catanzaro vuole promuovere azioni poste alla sensibilizzazione e all’educazione ambientale per cittadini consumatori ma anche per agricoltori produttori nonché custodi della terra”.

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