Diceva nonna Esterina

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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I famosi definiti "vincenti" di cui tutti parlano, sono a mio avviso quelli che riescono a trovare pace con loro stessi. Con la spiritualità,  l'accettazione degli eventi o con un carattere riflessivo. C'e invece chi autoalimenta negli anni il trauma subito. E rimane sempre in conflitto. Con sè stesso e con il mondo. E sviluppa a cinquanta sessanta anni una sorta di inquietudine rabbia e malessere che si trasforma in eterna insoddisfazione e odio verso il prossimo. Tutto questo calderone incandescente si accentua in questo periodo in cui i pensieri sono piu' solitari. E in cui nelle famiglie si è costretti a vivere insieme e a vedere nell' altro, anche nel vicino di casa il motivo dello stare male.

Diciamo che è, un 50 e 50. In molti casi. E che l'isolamento forzato a portato decisioni rilevanti nella nostra vita. E se dovesse essere così per sempre? Un'eterna chiusura in casa a fasi alternate? E' questo il pensiero che ci assale o pensiamo che dall'oggi al domani con il miracoloso vaccino tutto scomparirà. Tutto questo mix di pensieri riflessioni rimuginamenti ha visto una rivalutazione dello stile di vita che il giorno prima del lockdown di marzo ci sarebbe sembrato la sceneggiatura di un film. E' il momento di un altro ciak! O quello di essere pacati riflessivi e molto tranquilli. Con noi stessi e con il mondo che ci circonda. In questo modo i portatori di ansia e panico troveranno anche loro quel po' di equilibrio che non li vedrà portatori di battiti cardiaci accelerati. Diceva mia nonna Esterina:" Non andate sempre in giro e state quieti!"

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