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Parafrasando il titolo del famoso libro di Roland Barthes “Frammenti di un discorso amoroso”, pubblicato nel 1977 e divenuto un libro cult di un’intera generazione post-sessantottina, provo a raccogliere alcune frasi o parole stereotipate usate al tempo del Coronavirus dall’informazione maistream. A me sono venute queste. Potete completarlo a piacimento.
1- Abbiamo di fronte un nemico invisibile.
2- Siamo in guerra.
3- Bisogna chiudere tutto.
4- È criminale chiudere tutto.
5- Bisogna riaprire tutto.
6- È una semplice influenza.
7- Non è una semplice influenza.
8- Stiamo in casa!
9- Ci vogliono regole più stringenti.
10- È necessario dispiegare l’esercito.
11- Andrà tutto bene.
12- Torneremo ad abbracciarci.
13- Siamo obbedienti!
14- Irresponsabili, criminali, imbecilli (riferiti a chi tenta di tornare a casa).
15- Buonista (riferito a chi difende chi tenta di tornare a casa).
16- Imbecilli, cretini, complottisti (riferiti a chi dice qualcosa di diverso dal politicamente corretto).
17- Imbecilli e basta (riferito a chi esprime opinioni non allineate su Facebook).
18- Facebook fa schifo (scritto su Facebook da chi usa Facebook per sfogare il suo spirito polemico).
19- “Ecco cosa significa avere la miglior sanità del mondo” (detto dal ministro Speranza alla trasmissione di Fazio poco prima che scoppiasse l’emergenza e si rivelasse, in tutta la sua drammaticità, ciò che la politica neoliberista, di destra e di sinistra, ha fatto alla sanità italiana).
20- “Il rischio del virus in Italia è zero, perché il virus non circola” (detto dal virologo, pardon virale Burioni alla stessa trasmissione di Fazio).
21- “L'Italia in questo momento ha adottato misure cautelative all'avanguardia" (detto dal Presidente del Consiglio Conte in una delle prime conferenze stampa).