La mia armatura nel mondo

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

maria_arcieri_d23ae_3802d_63ae8_c7abf_6cf7d_0f295_41338_e9bd8_d1e69_33fc3_028db_fcc1c_f44b8_0f3c1_26a9d_145eb_52b3f_ea9f2_3f28e_20d3b_160f8_842c3_913e7_494d6_8b044_a4860_81582_9efd2_c1731_ad7c8_0f542_c545d_86e97_48a79__4_b0856.jpgNell’epoca del terrore e della paura per qualsiasi cosa accada, suona strano sentire dire sono coraggioso. Ancora più pregnante quando a dirlo è un uomo. Ormai non lo sono in molti e lo omettono per non essere giudicati vigliacchi ma quando si vantano di esserlo sembra di sentire un uomo degli anni ‘50. Viviamo nell’epoca della panfobia. Dal greco pan, tutto, e phobos paura. E siccome eravamo scarsi e carenti nel numero di fobie, ecco la paura di avere timore di tutto. Nel DSM-IV, manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali sono illustrate le caratteristiche delle fobie generalizzate e di quelle specifiche. Per poterle risolvere bisogna evitare l esposizione allo stimolo che le provoca.

Molte persone soffrono soprattutto dopo la pandemia e molte non sono più uscite di casa o continuano a circolare con la mascherina. Il dato preoccupante di qualsiasi fobia si soffra è che interferiscono con la vita lavorativa sociale e relazionale di chi ha questo problema psicologico. Poi c’è chi convive con le sue paure da somigliare al detective Adrian Monk, il protagonista di un telefilm che racconta la vita di un detective che dopo l omicidio della moglie aveva vissuto per tre anni e mezzo in isolamento e rientrò al lavoro con il supporto dell’infermiera Sharona Fleming. Ma l’esperienza gli lasciò l’angoscia e molte fobie che però lo aiutarono a risolvere molti casi.

Inoltre, la Panfobia comporta un impoverimento della qualità della vita e accade a molti figli maschi dopo la scomparsa della mamma, che iniziano un iter infinito di esami e accertamenti clinici per paura delle malattie. Per terminare con l’avere paura della paura o indossare il velo dell’ansia anticipatoria. In panfobia, non esiste uno stimolo concreto che lo provoca nel senso che tutto diventa fobico. Mi spiego meglio è un senso di panico e terrore, continuo e vago, senza un oggetto fisso che lo spieghi, che rimane continuo nel tempo. È uno stato di ansia perpetua. È avvertita soprattutto in soggetti “portati” all’ansia in cui gli stimoli minacciosi anche lievi rafforzano l’idea del mondo come pericoloso. È un circuito che porta a un incremento dell’ansia. Un dato preoccupante è che si tenti di tutelarsi dalle situazioni a rischio ma molte volte è il problema stesso perché aumenta la percezione del mondo come pericoloso e crea una dipendenza dalle persone che pensiamo possano salvarci da pericoli esterni. E ti ritrovi con soggetti che intuiscono la loro importanza e ne approfittano. Le fobie non sono trasmesse geneticamente ma il terreno è reso fertile da traumi trigenerazionali che incrementano la capacità di riportare disturbi di natura nevrotica. Veniamo spaventati dal fatto che prima o poi qualcosa succederà. Veniamo inondati dalla panfobia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA