Tonnellate di paura...

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Un tempo c’era la mancanza di occupazione (piaga esistente da sempre) e la risposta sfociava nell'alcolismo o nell’uso di stupefacenti o nella depressione o più seriamente nella disperazione. Poi sono sopravvisute le patologie con il super lavoro o la voglia di evadere dalla quotidianità. Un tempo si tradiva, e si cercava in tutti i modi di nascondere il misfatto, oggi si espone, in selfie. Quindi arriviamo alla triangolazione narcisistica. E’ un parolone che impaurisce ma semplificato vuol dire, vivere un atteggiamento disfunzionale nel caso del narcisista (che potrebbe essere anche un soggetto normale) ma quando ha un moto di violenza usa la triangolazione. A cosa serve? Per suscitare la gelosia quando viene sgamato di essere un patologico e usa un amicizia per creare un flirt con un pizzico di sadismo. Cerca conflittualità sempre. E questo e’ il narcisista. Poi c’è il caso sempre più allarmante dei fittuari che sembravano persone tranquille e ti creano complicazioni. Poi c’è, la parente che sembrava in pace con il mondo e ti gira le spalle in pubblico. La compagna di scuola che vende cosmesi nel negozio la ritrovi ma sorridente in altre occasioni diventa acida. Non si può generalizzare perché in effetti è stato un periodo un pò sconcertante quello che stiamo vivendo. Ma noi non siamo quelli che vantavano chi aveva superato le due guerre mondiali, la fame, la povertà? Non siamo quelli del post boom economico delle mode delle tendenze del benessere. E ora chi siamo? Quelli che riportano i postumi di traumi sentimentali, familiari economici storici e devono risolvere tutto con le pillole gli esperti e l’evasione mentale. Scappiamo perché siamo tutti in cerca di qualcosa che non abbiamo mai avuto o voluto ma abbiamo pensato presuntuosamente di meritare. La coscienza dei nostri limiti.

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